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fotovoltaico pannello pannelli solare

Come scegliere l’impianto solare per la casa ed evitare le truffe

Ad oggi in Italia vi sono quasi 95.000 aziende attive nel settore solare. Molte di queste, però, sono entrate nel mercato solo per sfruttare il Superbonus, generando così grande confusione nei consumatori

Scegliere l’impianto solare più adatto alle proprie esigenze è un fattore importante per ottenere un risparmio economico sulla bolletta elettrica e, allo stesso tempo, raggiungere un’indipendenza energetica, con un impatto ambientale ridotto.

Il mercato dei pannelli solari è però molto frammentato, e orientarsi non è sempre semplice. Ecco allora che il report di Confronta Facile 2025 offre una panoramica del mercato fotovoltaico italiano, analizzando i pro e i contro, così come i rischi del settore e i consigli per evitare potenziali truffe.

IN ITALIA QUASI 100.000 AZIENDE ATTIVE NEL MERCATO DEI PANNELLI SOLARI

Come spiega il sito Rinnovabili.it ad oggi in Italia vi sono quasi 95.000 aziende attive nel settore. Il problema è che molte di queste sono entrate nel mercato solo per sfruttare il Superbonus, generando così una certa confusione nei consumatori, che si trovano di fronte una grandissima offerta molto spesso caratterizzata da qualità molto bassa e feroce concorrenza sui prezzi, che negli anni si sono abbassati sempre più per effetto dei tagli effettuati sulla qualità e sull’assistenza post-vendita.

Va invece ricordato che il settore fotovoltaico richiede delle competenze specifiche, oltre alla conoscenza delle normative e delle tecnologie, presenti ed emergenti.

L’INSTALLAZIONE DELL’IMPIANTO SOLARE E IL RISCHIO TRUFFE

La principale criticità risiede nel fatto che il processo di installazione di un impianto solare è suddiviso fra tre attori distinti e che non comunicano tra loro: le agenzie commerciali online, i venditori e gli installatori. Le agenzie online sfruttano delle pubblicità mirate per vendere contratti al miglior offerente; una volta venduto il contratto, un personale poco formato e senza competenze tecniche (che a volte è composto anche da studenti o lavoratori part-time) chiude il contratto con il cliente.

A questo punto entrano in azione gli installatori in subappalto, che si trovano ad eseguire il lavoro con margini ridotti e a risolvere problemi imprevisti e che non erano emersi in fase di vendita. Quando sorge un problema all’impianto, il cliente contatta il venditore, che però nel frattempo si è reso irreperibile; l’agenzia punta il dito contro l’installatore e quest’ultimo scarica la responsabilità del disservizio sull’agenzia o sui materiali.

COME SCEGLIERE L’IMPIANTO SOLARE PER LA PROPRIA CASA

Ma come fare, quindi, per riconoscere un’offerta ingannevole, un’installazione non conforme o un prodotto scadente? Innanzitutto, bisogna studiare bene il preventivo: se è significativamente più basso della media, molto probabilmente nasconde qualcosa.

Un preventivo corretto dovrebbe includere infatti la marca e il modello esatto dei componenti, un’analisi dettagliata della producibilità di energia (in kWh/anno), dovrebbe chiarire le pratiche burocratiche incluse e i costi per le connessioni e le opere accessorie.

Il secondo campanello d’allarme scatta in presenza di un’installazione frettolosa e non conforme: cavi esposti, non fissati o non resistenti ai raggi ultravioletti possono causare dei malfunzionamenti e, nei casi peggiori, anche incendi. Inoltre, senza una corretta analisi strutturale si rischia di ignorare la capacità di carico del tetto, e ciò potrebbe far insorgere dei problemi di stabilità o di infiltrazioni d’acqua. Da evitare poi i pannelli solari o gli inverter di bassa qualità, che potrebbero compromettere il rendimento e la durata dell’impianto.

Un’altra criticità è infine la cosiddetta “assistenza fantasma”, con l’installatore che fallisce o scompare e non risponde più al telefono. Ad esempio, se un pannello si guasta dopo il terzo anno dall’installazione (quindi dopo i due anni di garanzia) il produttore fornisce il pannello sostitutivo, ma il consumatore si ritrova a pagare di tasca sua un nuovo tecnico per la diagnosi, lo smontaggio e l’installazione.

COME RICONOSCERE UN INSTALLATORE AFFIDABILE

Ricapitolando, un installatore, per potersi dire affidabile, dovrebbe soddisfare i seguenti requisiti:

– avere un’abilitazione FER attiva, che è obbligatoria per legge e dev’essere aggiornata ogni 3 anni. È consigliabile richiedere sempre la visura camerale aggiornata;

– fornire un preventivo dettagliato, che contenga marca e modello dei componenti, prezzo dettagliato, tempistiche, producibilità in kWh/anno e calcolo del risparmio;

– avere una solidità aziendale: è meglio scegliere un’azienda operativa da oltre 5 anni (quindi prima dell’introduzione del Superbonus), e che garantisca anche la consulenza, oltre alla vendita;

– presentare delle garanzie chiare, spiegando al cliente la differenza tra prodotto, installazione e garanzia.

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