L’analisi della Commissione europea indica che le misure potrebbero ridurre l’import Ue di petrolio e gas di 45 miliardi di euro nel 2025 e aumentare a un risparmio annuo di 130 miliardi di euro entro il 2030
I piani che la Commissione europea pubblicherà nella giornata di oggi potrebbero ridurre di 45 miliardi di euro i costi delle importazioni di combustibili fossili dell’Unione europea quest’anno. La Commissione dovrebbe proporre una serie di misure per sostenere le industrie europee alle prese con una domanda debole, importazioni a basso costo e costi energetici più elevati rispetto a quelli di Stati Uniti e Cina.
LE NUOVE MISURE ENRGETICHE UE
Una bozza delle misure energetiche Ue, precedentemente segnalata dall’agenzia Reuters, includeva delle proposte per accelerare i permessi per i progetti di energia rinnovabile, modificare il modo in cui vengono stabilite le tariffe energetiche e aumentare gli aiuti di Stato per le industrie pulite e una generazione di energia più flessibile.
Nel complesso, l’analisi di Bruxelles indica che le misure potrebbero ridurre l’import Ue di petrolio e gas di 45 miliardi di euro nel 2025 e aumentare a un risparmio annuo di 130 miliardi di euro entro il 2030.
PIÙ ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO
La maggior parte dei risparmi deriverebbe da una più rapida espansione delle energie rinnovabili e da un aumento del risparmio energetico, per frenare la domanda di petrolio e gas dei Paesi.
“I progetti di energia rinnovabile comportano anche molti investimenti, è ovvio. Dobbiamo però ricordare che è costoso anche non fare nulla, quindi risparmiamo denaro non comprando carburante dall’esterno”, ha detto il commissario europeo per l’Energia Dan Jorgensen in un’intervista con Reuters.
JORGENSEN: “I PAESI ATTUINO NORME PER ABBASSARE I PREZZI”
La Commissione non può obbligare gli Stati membri ad adottare tutti i piani, inclusa la raccomandazione di tagliare rapidamente le tasse nazionali che gonfiano le bollette energetiche. Secondo Jorgensen, però, se i governi sono seriamente intenzionati a ridurre i prezzi dell’energia, dovranno fare un passo avanti: “ciò significa attuare norme e regolamenti già emanati e sfruttare le possibilità di cui effettivamente dispongono per abbassare i prezzi”.
LA SPESA UE PER I COMBUSTIBILI FOSSILI E L’UTILIZZO DEL GAS
Gli acquisti di energia in Europa hanno subito delle oscillazioni negli ultimi anni. Secondo i dati della Commissione europea, la spesa Ue per i combustibili fossili importati è crollata a 163 miliardi di euro nel 2020, durante i lockdown dovuti alla pandemia Covid, per poi raggiungere il picco di 604 miliardi di euro nel 2022, dopo che la Russia ha tagliato le forniture di gas e i prezzi sono aumentati.
L’Europa prevede di ridurre definitivamente l’utilizzo di gas per soddisfare gli obiettivi climatici, ma deve anche affrontare la sfida degli alti prezzi dell’energia e le minacce del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che a gennaio, prima di entrare in carica, ha avvertito l’Ue di acquistare più petrolio e gas dagli Stati Uniti, pena l’emanazione di dazi.