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Confindustria

Confindustria, è corsa a quattro per la presidenza

Carlo Bonomi, Licia Mattioli, Emanuele Orsini e Giuseppe Pasini tra i papabili. Passo indietro per Confindustria da parte di Andrea Illy

Entra nel vivo la corsa per eleggere il nuovo presidente di Confindustria che dovrà sostituire Vincenzo Boccia sulla poltrona di viale dell’Astronomia a Roma. “Dopo il sorteggio, lo scorso giovedì, da parte de Consiglio Generale di Confindustria della Commissione di Designazione composta da Andrea Bolla, ad di Vivigas, Maria Carmela Colaiacovo, vicepresidente di Federalberghi, e Andrea Tomat, presidente di Lotto Sport, che si insedia oggi (…) da questa settimana, infatti, i tre ‘saggi’ avranno l’incarico di ricevere le autocandidature, sostenute per iscritto da almeno il 10% dei voti rappresentati nell’Assembla dei delegati o dei componenti del Consiglio generale, accompagnate da un’indicazione delle linee programmatiche, e valutarne l’ammissibilità”, si legge sul Corriere della Sera edizione Brescia.

L’ITER DELLE ELEZIONI

“Successivamente – prosegue ancora il quotidiano milanese -, la Commissione avvierà le consultazioni presentando i candidati e le loro linee programmatiche ai presidenti delle associazioni confederate. Solo al termine di questo lavoro, fissato per il 12 marzo, i saggi indicheranno al Consiglio generale uno o più nominativi come candidati ufficiali (i candidati che avranno raccolto il 20% dei consensi nel Consiglio generale verranno tuttavia inclusi di diritto) e coloro che saranno rimasti in lizza verranno chiamati a presentare i propri programmi al Consiglio il 26 marzo. A questo punto, e con votazione a scrutinio segreto, il 30 aprile il Consiglio generale individuerà il candidato presidente da proporre all’Assemblea dei delegati che si terrà il 20 maggio. In caso l’assemblea quel giorno respinga la candidatura, verrà insediata una nuova Commissione al fine di ricominciare il processo di individuazione del candidato”.

QUATTRO LE PROBABILI CANDIDATURE

“Quattro al momento le probabili candidature: probabili poiché — secondo le rigide regole della Confindustria post riforma Pesenti — nulla è ancora ufficiale fino al prossimo 12 marzo. Si tratta del milanese Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda e alla guida della biotech Synopo (15 milioni di euro di fatturato), di Licia Mattioli, attuale vicepresidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria e titolare della Mattioli Gioielli di Torino (70 milioni di ricavi), di Emanuele Orsini, presidente di FederLegnoArredo e ad della modenese Sistem Costruzioni (40 milioni) e del bresciano Giuseppe Pasini, presidente di Feralpi (1,32 miliardi di fatturato). Fino a pochi giorni fa, in realtà, era informalmente in corsa anche l’imprenditore del caffé Andrea Illy, il quale tuttavia ha deciso di sfilarsi dalla corsa convinto che manchino le condizioni per portare avanti il suo ‘piano strategico’ per l’Italia”, scrive il Corriere della Sera edizione Brescia.

IL RITIRO DI ILLY FA GIOCO A PASINI

“Una mossa che potrebbe far gioco a Giuseppe Pasini. I due, infatti, si sarebbero incontrati appena prima della decisione di Illy in un ristorante milanese e, secondo indiscrezioni, avrebbero gettato le basi per una sorta di alleanza tra big dell’industria contro Carlo Bonomi”, ha concluso il quotidiano.

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