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Consiglio Ambiente Ue

Meno domanda di gas e nuove regole sui rifiuti: cosa si è detto al Consiglio Ambiente dell’Ue

Via libera alla riduzione dei consumi di gas per almeno il 15% rispetto ai valori del quinquennio 2017-2022. Tutto sulle principali decisioni prese oggi a Bruxelles al Consiglio Ambiente 

Oggi è il giorno di un nuovo Consiglio Ambiente dei ministri europei competenti. A Bruxelles, il dibattito è da poco ripreso e nella sessione pomeridiana si focalizzerà sulla legge inerente il cosiddetto ripristino della natura e la proposta di regolamento sulla prevenzione delle perdite di pellet di plastica per ridurre l’inquinamento. Ma per quanto riguarda i nostri interessi, le due decisioni principali sono state prese in mattinata, da un lato sui consumi di gas e dall’altro su una migliore gestione dei rifiuti.

Tutti i dettagli.

IL CONSIGLIO AMBIENTE CONFERMA LA STRADA DI MINORI CONSUMI DI GAS

Partiamo dalla questione delle forniture di gas. Un dossier caldissimo, per i Paesi membri e l’Ue tutta, dal febbraio 2022 quando la Russia invase (di nuovo) l’Ucraina. Da allora, molte relazioni interstatali con Mosca sono cambiate, anche e soprattutto riguardo l’approvvigionamento di combustibili fossili (Oil & Gas, appunto). Oggi Italia e Germania non dipendono più come una volta da Gazprom grazie a nuovi partner energetici e il distacco dalla Federazione putiniana è quasi definitivo. Ma, come più volte raccontato su questo giornale, la sicurezza energetica raggiunta in questi due anni è stata possibile anche grazie a stagioni invernali piuttosto miti che hanno garantito una migliore gestione delle riserve di gas, minori consumi e maggiori risparmi.

A proposito di consumi, stamani a Bruxelles il Consiglio ha deciso i target per proseguire su questa rotta: una “raccomandazione che incoraggia gli Stati membri a continuare a ridurre il loro consumo di gas fino al 31 marzo 2025, di almeno il 15% rispetto al loro consumo medio di gas nel periodo dal 1o aprile 2017 al 31 marzo 2022″. Come si legge dalla nota ufficiale, poi, “questa raccomandazione aiuterà gli Stati membri ad adottare adeguate misure di sicurezza dell’approvvigionamento fino al recepimento delle direttive sull’efficienza energetica e sulle energie rinnovabili nel 2025. Entrambe le direttive porteranno una riduzione strutturale della domanda nel prossimo futuro, raggiungendo al contempo gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Ue”.

Insomma, una mossa doverosa che conferma un trend già in atto negli ultimi due anni e poco più. “Il precedente regolamento sulle misure di riduzione della domanda di gas è stato adottato nel 2022 come risposta urgente alla crisi energetica causata dall’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina ed è stato prorogato di un anno nel 2023. Cesserà di applicarsi il 31 marzo 2024”, ricorda infatti il comunicato del Consiglio. “Grazie alle misure di riduzione della domanda, l’Ue è riuscita a eliminare gradualmente circa 65 miliardi di metri cubi di gas russo nel 2023, principalmente nelle famiglie e nelle industrie”.

COSA SI E’ DECISO SUI RIFIUTI

Quanto ai rifiuti, invece, a Bruxelles è stata adottata “la revisione del regolamento sulle spedizioni” modificando il regolamento esistente. In questo modo, si “mira a ridurre le spedizioni di rifiuti problematici al di fuori dell’Ue, aggiornare le procedure di spedizione per riflettere gli obiettivi dell’economia circolare e della neutralità climatica, fare uso della presentazione elettronica e dello scambio di informazioni e migliorare l’applicazione e affrontare le spedizioni illegali”.

“Essa stabilisce inoltre misure per garantire che i rifiuti siano inviati solo verso destinazioni in cui sono adeguatamente trattati in modo rispettoso dell’ambiente. Secondo le nuove norme, i rifiuti non possono essere inviati a paesi non appartenenti all’orse a meno che il paese non indichi la sua disponibilità a importare tali rifiuti e possa dimostrare la gestione ecologicamente corretta di tali rifiuti attraverso una verifica preventiva da parte di organismi indipendenti e un monitoraggio effettuato dalla Commissione”. Riguardo gli elementi fondamentali, “il regolamento vieta le spedizioni di tutti i rifiuti destinati allo smaltimento all’interno dell’Ue, salvo se concordato e autorizzato nell’ambito della procedura di notifica scritta e consenso preventiva (“Pic”). Questa procedura richiede che i notificanti all’interno dell’UE e gli esportatori verso paesi terzi notificano e ricevano conferme scritte dai paesi di spedizione, destinazione e transito prima dell’esportazione. Include scadenze e scadenze specifiche per garantire un processo efficiente”.

“D’altra parte, le spedizioni intra-Ue di rifiuti per operazioni di recupero che rientrano nella categoria “green-list” continueranno ad essere consentite attraverso la procedura meno rigorosa stabilita nei requisiti generali di informazione. Il testo mantiene il divieto agli Stati membri di esportare rifiuti per lo smaltimento in paesi terzi e di esportare rifiuti pericolosi destinati al recupero in paesi non Ocse. Il regolamento rivisto introduce un divieto di esportazione di rifiuti di plastica non pericolosi verso paesi non Ocse. Questi ultimi possono, dopo un certo periodo di tempo, dichiarare la loro volontà di importare rifiuti di plastica dell’UE se soddisfano rigorosi standard di gestione dei rifiuti. La loro richiesta deve essere valutata positivamente dalla Commissione prima che il divieto possa essere revocato. I rifiuti di plastica non pericolosi possono essere esportati nei paesi dell’oche secondo la procedura di notifica “Pic”, ma saranno soggetti a un esame specifico da parte della Commissione”.

“La votazione odierna del Consiglio chiude la procedura di adozione. Il regolamento sarà ora firmato dai co-legislatori. Sarà quindi pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione”.

– Leggi anche: Ecco perché la transizione green delle Big Oil è ancora un miraggio

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