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Coronavirus, in Basilicata non si fermano le estrazioni di petrolio

L’assessore all’ambiente della regione Basilicata Gianni Rosa ha chiesto chiarimenti alla Total sulla fiammata al Centro olio di Corleto Perticara

“Le estrazioni di petrolio non si fermano anche se il lavoro è ridotto di molto, almeno del 50%, come fanno sapere da Eni. Ma questo non garantisce la sicurezza che si aspettano i lavoratori, le loro famiglie e anche buona parte dei cittadini della regione. La premessa da fare è che al centro Oli e in tutta la Val d’Agri, dove ci sono le maggiori estrazioni della regione, si cerca di rispettare tutti protocolli previsti per la sicurezza. Lo dice l’Eni che ha inviato diverse note nelle quali ribadisce che riducendo il numero dei lavorati impiegati, si riduce in automatico anche la possibilità di avvicinamento. Anche se però è inevitabile”. È quanto si legge su La Gazzetta del Mezzogiorno.

SECONDO IL GOVERNO, RIENTRANO NEI SERVIZI ESSENZIALI PER IL PAESE

“Chi si aspettava che il presidente Conte bloccasse anche le estrazioni di petrolio deve ricredersi. Le estrazioni, secondo il governo, rientrano nei servizi essenziali per il paese. Ma i sindacati lanciano l’allarme sicurezza. In Val d’Agri, attorno alle estrazioni del petrolio girano circa 2 mila persone. Oltre agli operai ci sono anche i trasportatori che poi dalla Basilicata raggiungono tutta l’Italia, da nord a sul del Paese”, si legge sul quotidiano.

RICHIESTA DI CHIARIMENTI A TOTAL

“Intanto l’assessore all’ambiente della regione Basilicata Gianni Rosa ha chiesto chiarimenti alla Total sulla fiammata al Centro olio di Corleto Perticara (Tempa Rossa) che si sarebbe verificata giovedì scorso. Con una lettera inviata sabato l’ufficio ambientale ha chiesto alla Total, nello specifico, di fornire non oltre 10 giorni una relazione sulle cause”, ha concluso il quotidiano.

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