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Corporate Sustainability Hub 2023, i piani sulla sostenibilità di imprese e istituzioni

L’evento, organizzato dal Sole 24 Ore e giunto alla terza edizione, è stato un momento di confronto dedicato ad analizzare e valorizzare le best practise attuate nelle aziende di diversi settori merceologici

Greenwashing, società Benefit e certificazioni, sostenibilità digitale, lavoro e finanza verde, hybrid work, energie rinnovabili, sharing economy, sostenibilità nei trasporti. Questi alcuni dei temi di cui si è discusso oggi alla terza edizione del Corporate Sustainability Hub, giornata evento sul mondo della sostenibilità ambientale, economica e sociale, organizzata da 24 Ore Eventi in collaborazione con l’università Luiss Guido Carli di Roma.

Il Corporate Sustainability Hub si pone l’obiettivo di aprire una finestra permanente sul mondo della sostenibilità come leva strategica che guida sempre più le decisioni di investimento aziendali, in una lettura trasversale che vede interagire stakeholder, rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee, amministratori locali, aziende e associazioni.

Una delle grandi opportunità dei progetti di sostenibilità aziendale, che il Corporate Sustainability Hub sostiene da tempo, è rivolta allo sviluppo dei territori, soprattutto nelle sue aree più svantaggiate. Trasporti, energia, digitalizzazione sono leve indispensabili per la crescita del Paese, specie se spinte da investimenti mirati.

PICHETTO: ECONOMIE PIÙ FORTI HANNO RESPONSABILITÀ DI GUIDARE TRANSIZIONE

“Sono reduce dal G7 ambiente in Giappone – è intervenuto con un video il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin – e con i colleghi dei Paesi più industrializzati abbiamo discusso di questi temi e concordato sul fatto che devono essere le più forti economie del mondo ad assumersi la responsabilità di guidare la comunità internazionale verso la transizione ecologica e negli impegni che abbiamo concordato per ridurre le emissioni al 2050. Il prossimo G7 ambiente, del 2024, sarà organizzato dall’Italia e sarà un’occasione importante per porre al centro del dibattito internazionale i temi della sostenibilità dei processi produttivi come chiave per la rivoluzione ecologica, una rivoluzione del Pianeta di cui non si può fare a meno”. Per il ministro “sono temi che non possono essere risolti con una formula nazionale o un messaggio internazionale, ma sarebbe opportuno, e l’iniziativa di oggi si muove in questa direzione, che tutto il sistema condivida una parte del percorso e condivida risorse, dati, informazioni, buone pratiche, esperienze virtuose”. Infine, Pichetto ha ricordato che “bisogna far tesoro di tutti i dibattiti, delle conoscenze scientifiche e dello sviluppo della tecnologia per il percorso verso la neutralità carbonica. Come Paese abbiamo la strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e l’impegno al 2023 di aggiungere oltre 70GW di rinnovabili. Principalmente eolico e fotovoltaico, tenendo conto anche dell’idroelettrico”.

LANZETTA (ENEL): IL TARGET SARÀ RAGGIUNTO QUANDO NON SERVIRANNO PIÙ MANAGER SOSTENIBILITÀ

“Quando le aziende non avranno più bisogno del responsabile per la sostenibilità, del bilancio di sostenibilità avremo raggiunto il nostro obiettivo”. Così il direttore Italia Enel, Nicola Lanzetta, ha voluto sottolineare quanto la sostenibilità debba essere necessariamente integrata nella gestione aziendale, aggiungendo che “per noi la sostenibilità non è solo ambientale, ma riguarda tutto. Parlare di sostenibilità senza parlare di persone non ha senso”.

REALACCI (SYMBOLA): C’È UNA GRANDE DOMANDA DI SOSTENIBILITÀ, LE IMPRESE LO HANNO CAPITO

“Da parte delle imprese – ha spiegato Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola – c’è una grande domanda di sostenibilità, ma c’è anche una pratica. Ad esempio, l’Italia è il maggiore esportatore di mobili al mondo perché facciamo mobili più belli, ma anche perché consumiamo meno energia e meno acqua degli altri Paesi. Le aziende italiane hanno dei ‘cromosomi produttivi’ che sono legati alla nostra maniera di fare impresa e che sono dei naturali alleati della spinta alla sostenibilità. Questo vale per tutti i settori. Dieci anni fa chi avrebbe detto che Enel avrebbe superato la quotazione in borsa di Eni? È riuscita a farlo facendo una scelta molto netta”.

“Noi – ha aggiunto Realacci – abbiamo avuto un’intuizione e abbiamo svolto uno studio con IPSOS per capire se nella percezione dei cittadini ci fosse una crescente attenzione verso la sostenibilità. È emerso che c’è una crescente attenzione alla sostenibilità, e questa sensibilità si declina in tre driver: un driver etico, che è solido ma piccolo, sotto il 10%; un driver più esteso (35%) legato alla preoccupazione e alla paura su temi come la scarsità di acqua, i cambiamenti climatici etc e un terzo driver, la maggioranza, è sulla sovrapposizione che si è prodotta nei cittadini tra sostenibilità e qualità. I cittadini interpretano un prodotto sostenibile come di qualità migliore rispetto ad un prodotto non sostenibile. Declinare questo elemento è una chiave formidabile, e molte imprese l’hanno capito e lo stanno già facendo”.

DI MARCO (ASVIS): DIGITALIZZAZIONE E INFRASTRUTTURE VANNO DI PARI PASSO

“La digitalizzazione e le infrastrutture per la mobilità sono due cose che vanno di pari passo, perché nessuno prenderà il treno per andare a vivere in un paese dove non arriva la banda larga. La strategia per le aree interne – che stiamo discutendo a livello europeo come strategia al 2040 per le aree rurali – prevede l’infrastrutturazione anche col digitale, perché le imprese che operano nelle aree interne hanno sicuramente più possibilità, se arriveranno sia le infrastrutture fisiche (scambi di persone e merci), sia quelle virtuali (scambio dei dati)”. Lo ha dichiarato Luigi Di Marco, membro segreteria generale di ASviS, intervenendo al “Corporate Sustainability Hub 2023 – La sostenibilità aziendale al servizio dei territori”, organizzato da 24 Ore Eventi, con Il Sole 24 Ore, in collaborazione con Core e con il contributo di Università Luiss Guido Carli.

TUNDO (FS): DIGITALIZZAZIONE ABBRACCIA TUTTE LE FASI DI UNA INFRASTRUTTURA

“La digitalizzazione è fondamentale perché abbraccia tutte le fasi di evoluzione di una infrastruttura. Già nella fase di analisi un’infrastruttura oggi viene pensata guardando a come si prevede che gli utenti la utilizzeranno, e questo viene fatto in un modo molto più puntuale di quanto avvenisse in passato, grazie ai dati digitali. L’infrastruttura, quindi, viene progettata in modo differente rispetto a prima”. Lo ha dichiarato Roberto Tundo, chief technology, innovation & digital officer di Gruppo FS, intervenendo al “Corporate Sustainability Hub 2023 – La sostenibilità aziendale al servizio dei territori”, organizzato da 24 Ore Eventi, con Il Sole 24 Ore, in collaborazione con Core e con il contributo di Università Luiss Guido Carli.

“Grazie alla digitalizzazione – ha aggiunto Tundo – abbiamo molti dati sulle infrastrutture: nel settore ferroviario i dati sui treni che percorrono una certa tratta e, nel caso delle strade, i mezzi che la percorrono. Questo è fondamentale perché la sostenibilità, la digitalizzazione e l’innovazione sono tutte legate da un fil rouge: la sostenibilità viene considerata ex ante nell’analisi dei suoi risvolti sociali, economici e ambientali”.

“In particolare – ha concluso visto il dirigente FS – che il nostro gruppo si occupa di trasporto, l’evoluzione delle opere è pensata attraverso una filosofia di integrazione con lo sviluppo delle altre opere infrastrutturali: il nostro piano prevede l’integrazione, per la parte passeggeri, con i porti e con gli aeroporti e, per la parte merci, con i terminali merci e con gli interporti. Queste infrastrutture, per poter essere efficienti e quindi sostenibili, devono avere un carattere di interoperabilità”.

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