All’evento sull’energia italiana presso il Centro Studi Americani di Roma hanno partecipato il presidente di IREN, Luca Dal Fabbro, la presidente di ANIA, Maria Bianca Farina, e il presidente di A2A, Roberto Tasca
Energia, rinnovabili, ambiente e cambiamento climatico. È su questi temi, di strettissima attualità, che alcuni protagonisti del settore energetico italiano si sono confrontati nel corso del convegno “Quali politiche energetiche per l’Italia”, organizzato dalla Scuola Politica “Vivere la Comunità” e tenutosi oggi a Roma presso il Centro Studi Americani. All’evento hanno partecipato, tra gli altri, il presidente di IREN, Luca Dal Fabbro, la presidente di ANIA, Maria Bianca Farina, e il presidente di A2A, Roberto Tasca.
IREN: CON 20 IMPIANTI ITALIA POTREBBE RECUPERARE 1/3 DI MATERIE PRIME
“La maggior parte del gas ci arriva via gasdotto, ma non conviene mettere tutte le uova nello stesso paniere, bisogna aumentare le fonti rinnovabili, così come cogliere l’occasione del biogas, visto che l’Italia ha moltissime mucche che potrebbero essere sfruttate”. Lo ha dichiarato il presidente di IREN, Luca Dal Fabbro, che ha aggiunto: “oltre che dal gas e dal petrolio, ha aggiunto Dal Fabbro, “siamo dipendenti anche dalla maggior parte delle materie prime: delle 31 materie prime che l’Ue ha identificate, noi dipendiamo dall’estero per 5 materie. La Cina ha il monopolio mondiale delle materie prime. L’Italia, se lo volesse, potrebbe recuperare un terzo delle materie prime con una ventina di impianti. Noi però non potremo mai essere completamente indipendenti perché siamo interconnessi, non abbiamo risorse e non abbiamo capacità numericamente importanti. Dobbiamo lavorare sul valore aggiunto dei nostri prodotti”.
ANIA: SU DISASTRI NATURALI AFFIANCARE ALLO STATO L’INTERVENTO ASSICURATIVO
Al convegno si è parlato anche di cambiamento climatico e degli eventi meteorologici estremi che questo può innescare. La presidente di ANIA, Maria Bianca Farina, ha spiegato che “il fatto che oggi assistiamo a tanti eventi naturali catastrofici è dovuto all’azione dell’uomo, che non ha rispettato l’ambiente come avrebbe dovuto e fatica a correre ai ripari. Per affrontare questi incidenti è importante una copertura assicurativa”.
Tra il 2010 e il 2020, ha aggiunto Farina, “la temperatura globale è aumentata di 1ºC. Negli Anni 70 avevamo 50 eventi, dal 2000 in poi circa 200. I danni economici legati alle catastrofi naturali 30 anni fa erano intorni ai 30/40 miliardi di euro, mentre oggi sono di oltre 200 mld di euro. Bisognerebbe affiancare all’intervento pubblico l’intervento assicurativo. L’Italia ha un grandissimo gap nelle assicurazioni: l’80% delle abitazioni è esposto ad un rischio medio o medio-alto di catastrofi naturali, ma solo il 5% delle case è assicurato”.
RINNOVABILI, A2A: AUMENTARE PRODUZIONE ENERGIA PER CONTARE IN EUROPA
Passando poi al tema delle rinnovabili, il presidente di A2A, Roberto Tasca, ha sottolineato come “la politica energetica italiana va considerata su una linea temporale. Il nostro orizzonte ha delle scadenze al 2035-2040-2050. In base ai suoi obiettivi, l’Italia al 2050 vorrebbe non emettere più anidride carbonica e non superare l’aumento della temperatura di oltre 1,5ºC. Oggi ci troviamo in una situazione di passaggio, perché nel 2025 le fonti rinnovabili dovrebbero riuscire a compensare la produzione di energia ottenuta dal gas. Per contare in Europa, l’Italia dev’essere primatista in qualcosa, ad esempio aumentando la produzione delle energie rinnovabili, che ci renderebbe più indipendenti”.
Dal Fabbro, dal canto suo, ha evidenziato che “oggi 1 KWh prodotto in Sicilia con una fonte rinnovabile costa meno di 1 KWh prodotto in Piemonte col gas. L’ambiente conviene. Oggi il calcolo dell’impatto sociale di un qualsiasi progetto è fondamentale e serve anche a creare il consenso necessario a realizzare gli impianti. Gli aspetti ESG sono importantissimi e in futuro lo saranno sempre di più”.
ENERGIA NUCLEARE, A2A: SERVONO TRASPARENZA E CERTEZZA DEL QUADRO GIURIDICO
Infine, il discusso tema dell’energia nucleare. “Tra il 2031 al 2050 – ha spiegato Tasca di A2A – verranno investiti ogni anno a livello globale miliardi di dollari per sostenere la decarbonizzazione. I progetti nucleari di terza generazione necessitano però di 6-7 anni per poter partire. Prima servono quindi due passaggi, il primo dei quali è consolidare il ruolo dei mercati. C’è bisogno di una mobilitazione del capitale privato, che deve seguire le opportunità di investimento. Il secondo elemento imprescindibile è la certezza del diritto. Servono trasparenza e certezza del quadro giuridico”.