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Gnl

Cosa prevede l’accordo tra Usa ed Ue sul Gnl

Gli Usa forniranno Gnl aggiuntivo all’Europa, che prova a ridurre la dipendenza dalla Russia. Fatti, numeri e scenari

15 miliardi di metri cubi di Gnl in più entro la fine del 2022. E’ questo, almeno inizialmente, l’impegno degli Stati Uniti nei confronti dell’Unione Europea, che prova a smarcarsi dalla dipendenza di gas russo.

L’annuncio dell’accordo tra le due parti dovrebbe arrivare oggi, mentre alcuni paesi Ue continuano a chiedere le sanzioni sull’export energetico di Mosca con l’obiettivo di colpire duramente le finanze del Cremlino. Andiamo per gradi.

L’ACCORDO USA-UE

Secondo quanto anticipato nelle scorse ore dal Financial Times, gli Usa stanno finalizzando un piano per fornire fino a 15 miliardi di metri cubi di Gnl entro la fine del 2022, portando a 37 miliardi le consegne totali (nel 2021, gli Stati Uniti hanno fornito all’Europa 22 miliardi di metri cubi di Gnl).

E i numeri potrebbero crescere ancora, dal momento che la Ue starebbe cercando ulteriori forniture di gas dagli Stati Uniti “per i prossimi due inverni”. Gli Usa vorrebbero spedire fino a 50 meri cubi di Gnl entro il 2030.

OBIETTIVO: RIDURRE DIPENDENZA DALLA RUSSIA

Se è vero che con questi nuovi accordi il Vecchio Continente potrebbe incrementare sensibilmente l’import energetico dagli Usa, è anche vero che avrebbe la possibilità di smarcarsi dalla Russia. Da Mosca arriva il 40% del gas che utilizza l’Unione Europea per generare elettricità, riscaldare le abitazioni e fornire l’industria.

VERSO LE SANZIONI A LIVELLO ENERGETICO?

Nel frattempo i Paesi dell’est Europa, dalla Polonia ai Baltici, continuano ad invocare nuove sanzioni alla Russia, che tocchino anche l’export energetico, importante fonti di guadagni per il Cremlino.

Ma non tutti sono concordi. Francia e Germania, appoggiate dall’Italia, frenano. In particolare,  il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sostenuto che uno stop improvviso alle importazioni di gas dalla Russia potrebbe innescare una recessione.

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