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Cosa prevedono le guide Ue per il piano di ristrutturazione della direttiva Case Green

Per aiutare i Paesi Ue nel percorso di decarbonizzazione del patrimonio immobiliare, previsto dalla direttiva EPBD, la Commissione europea ha elaborato due modelli guida

Manca meno di un anno. I Paesi membri dell’Unione europea hanno tempo, infatti, fino a maggio 2026 per adeguarsi alla Direttiva sulle Performance Energetiche degli Edifici (EPBD 4).

Prima di recepire la direttiva europea nell’ordinamento nazionale, però, ogni Paese dovrà presentare alla Commissione europea il suo Piano Nazionale di Ristrutturazione (National Building Renovation Plans – NBRP), una sorta di roadmap che porterà alla decarbonizzazione del patrimonio immobiliare nazionale.

LA DIRETTIVA EPBD E LE EMISSIONI DEGLI EDIFICI

Un percorso affatto semplice, se consideriamo che il settore dell’edilizia è responsabile del 38% delle emissioni di gas serra. Per aiutare i Paesi Ue, Bruxelles ha quindi elaborato due modelli guida:

– un template con annotazioni utile alla compilazione del NBRP;

– un template di foglio di calcolo per raccogliere dati utili alla decarbonizzazione.

EPBD: PRIMA SCADENZA IL 31 DICEMBRE 2025

Con i due nuovi modelli la Commissione Ue punta a tracciare una via comune a tutti i Paesi membri, nell’ottica di semplificare la stesura dei piani nazionali e garantire l’inclusione di tutti gli elementi obbligatori previsti dalla direttiva EPBD.

L’articolo 3 della direttiva europea prevede che i Paesi presentino una bozza di Piano Nazionale di Ristrutturazione entro il 31 dicembre 2025, con la versione definitiva prevista per fine 2026. Da notare che l’utilizzo dei due template è facoltativo, anche se i modelli offrono una guida utile allinearsi alle normative europee, evitando di commettere errori che potrebbero comportare delle sanzioni.

I PIANI NAZIONALI DI RISTRUTTURAZIONE

I Piani Nazionali di Ristrutturazione (NBRP) sono l’evoluzione delle Strategie nazionali di ristrutturazione a lungo termine, introdotte nel 2014, e rappresentano un elemento fondamentale per attuare la nuova direttiva EPBD 4, che ha l’ambizioso obiettivo di decarbonizzare il patrimonio edilizio europeo entro il 2050, trasformando tutti gli immobili – pubblici e privati, residenziali e non – in edifici a emissioni zero.

I NBRP fungono da tabella di marcia per i Paesi Ue, poiché indicano le modalità con cui essi intendono decarbonizzare il parco edilizio nazionale e raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici stabiliti nei Piani Nazionali per l’Energia e il Clima (PNEC).

GLI EFFETTI DELLA DIRETTIVA EPBD SUL COMPARTO ENERGETICO

La Commissione europea ricorda inoltre che il potenziale dei Piani non è solo ambientale, poiché un’attuazione efficace della direttiva EPBD contribuirà a ridurre anche le bollette energetiche e a rafforzare l’indipendenza energetica dell’Unione europea. Senza contare che oggi circa il 52% del consumo totale di gas nell’Ue è legato (direttamente o indirettamente) agli edifici.

Dopo la presentazione delle bozze dei Piani, entro la fine di quest’anno, la Commissione Ue svolgerà una valutazione tecnica, a cui seguiranno eventuali raccomandazioni specifiche per ogni Paese. Gli Stati membri dovranno quindi recepire queste raccomandazioni nella versione finale, che andrà consegnata a Bruxelles entro il 31 dicembre 2026.

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