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Volano i costi per l’aviazione europea che punta a ridurre le emissioni

Il net zero, per l’aviazione europea, costerebbe 820 miliardi di euro in un periodo di 32 anni che va dal 2018 al 2050

L’aviazione europea deve affrontare oltre 800 miliardi di euro di costi aggiuntivi per raggiungere zero emissioni nette entro il 2050 per limitare i cambiamenti climatici; riporta il Financial Times.

L’AVIAZIONE EUROPEA E GLI OBIETTIVI NET ZERO

L’industria – scrive FT – si è impegnata a raggiungere zero emissioni nette di carbonio attraverso un mix di nuove tecnologie, in particolare combustibili alternativi, nonché compensazioni di carbonio e aeromobili, motori e gestione del traffico aereo più efficienti.  Raggiungere il net zero richiederebbe “notevoli sforzi aggiuntivi rispetto al business as usual” e costerebbe 820 miliardi di euro in un periodo di 32 anni dal 2018 al 2050, secondo un rapporto commissionato dagli enti del settore aereo.

441 MILIARDI PER COMBUSTIBILI PULITI

Il rapporto dei gruppi di ricerca SEO Amsterdam Economics e del Royal Netherlands Aerospace Centre è stato commissionato da un gruppo di gruppi di lobby dell’aviazione tra cui Airlines for Europe (A4E) e l’ente commerciale aeroportuale ACI Europe. Secondo il rapporto, la spesa di gran lunga maggiore sarebbe di 441 miliardi di euro spesi per combustibili più puliti, che non sono prodotti da combustibili fossili ma da materie prime come grasso animale, olio da cucina o rifiuti domestici. Questi “carburanti sostenibili per l’aviazione” possono ridurre le emissioni totali di un volo di circa il 70%, ma sono più costosi del carburante per aerei e sono prodotti solo in quantità estremamente limitate.

Il rapporto, inoltre, evidenzia che le compagnie aeree, comprese le compagnie aeree e gli aeroporti , non sarebbero in grado di finanziare da sole la transizione climatica, in parte perché l’industria ha lottato per essere costantemente redditizia in passato.

L’ANALISI S&P GLOBAL

Un’analisi condotta S&P Global ha rilevato che gli aerei “attualmente non hanno un’alternativa conveniente ai combustibili fossili”. Ha aggiunto che le normative ambientali, comprese le tasse dell’UE sulle emissioni di carbonio, potrebbero “incentivare l’innovazione”, ma ha aggiunto che gli investimenti in fonti di energia a basse e senza emissioni di carbonio “sono costosi e quindi rischiosi, soprattutto visti i lunghi tempi di investimento”.

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