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Piano Mattei

Cura Italia, niente da fare per le grandi derivazioni idroelettriche

L’emendamento al  Cura Italia è stato bocciato dalla presidenza. Niente da fare nemmeno per le proposte del pentastellato Rospi sulle detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica e ristrutturazione edilizia

Non passa il vaglio di ammissibilità della presidenza della Camera l’emendamento presentato dal piddino Enrico Borghi (il 125-bis.1), che reca disposizioni in materia di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico. Niente da fare nemmeno per le proposte del pentastellato Ginaluca Rospi (125.01, 125.02, 125.03, 125.04, 125.05, 125.06, 125.07, 125.08 e 125.09), che a vario titolo prevedono modifiche alla disciplina in materia di detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica e ristrutturazione edilizia. Queste alcune delle disposizioni che non hanno superato la scure della presidenza della Camera in materia di energia, ambiente e rifiuti.

I CRITERI SEGUITI

Ai fini della valutazione di ammissibilità delle proposte emendative, “in considerazione degli ampi contenuti del decreto-legge, la Presidenza ha ritenuto di adottare, sulla base di quanto già avvenuto in passato in occasione dell’esame da parte della Camera di analoghi decreti-legge un criterio di ordine finalistico, attribuendo un particolare rilievo alla coerenza delle finalità perseguite dalle proposte emendative con le principali finalità del provvedimento, come risultante dalle modifiche introdotte dal Senato. In proposito, ricordo che il provvedimento reca misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19 e interviene su molteplici settori: sanità, fisco, credito, lavoro, pubblica amministrazione, istruzione, trasporti, giustizia, cultura e spettacolo, sport, informazione, trasporti, agricoltura, difesa, ordine pubblico e immigrazione”.

Questo criterio ”è stato peraltro coordinato con quello di carattere generale relativo all’ammissibilità degli emendamenti riferiti ai decreti-legge di cui al comma 7 dell’articolo 96-bis del Regolamento. Ricordo, a questo riguardo, che la lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 sull’istruttoria legislativa precisa che, ai fini del vaglio di ammissibilità delle proposte emendative, la materia deve essere valutata con riferimento ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall’intervento normativo”.

GLI ALTRI EMENDAMENTO CASSATI

A non superare il vaglio dell’ammissibilità della presidenza sono anche le proposte emendative: Lollobrigida (125.4), volto a stabilire nella misura del 4 per cento la ritenuta sui bonifici bancari prevista dalla legge n. 190 del 2014 per gli interventi tesi all’efficientamento energetico; Lollobrigida (92.01), limitatamente al comma 5, che modifica la disciplina relativa all’accisa cui è assoggettato il gasolio commerciale usato come carburante; Fiorini (8.1), che reca modifiche alla disciplina fiscale inerente alla detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici ubicati nelle zone sismiche ad alta pericolosità;

IL VOTO ENTRO MERCOLEDÌ AL CURA ITALIA

Il voto degli emendamenti comincia oggi in commissione Bilancio alla Camera. Per mercoledì è previsto l’arrivo in Aula del provvedimento, con il voto di fiducia. Nel caso dovessero essere accolti degli emendamenti, sarà necessaria, infine, una terza lettura al Senato.

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