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Deposito nucleare: Chi guida l’arcidiocesi di Vercelli che dice “no alle autocandidature”

“La possibilità di autocandidature, introdotta in modo inaspettato e poco comprensibile dall’attuale Governo nel dicembre 2023, complica ulteriormente un percorso già di per sé non semplice”, scrive l’arcidiocesi

Un comunicato firmato dal vicario episcopale e dal direttore dell’Ufficio diocesano dell’arcidiocesi di Vercelli dice no alle autocandidature per accogliere il deposito delle scorie nucleari italiane e il deposito tecnologico connesso.

COSA DICE L’ARCIDIOCESI

“L’emergenza dello smaltimento dei rifiuti nucleari è diventata, in questi giorni, di stringente attualità. Già a seguito della conversione del decreto Scanzano del 2003, si auspicava la necessità di individuare, in tempi brevi, l’area sulla quale costruire il deposito nazionale di rifiuti radioattivi. Avevamo quindi accolto, con favore, la pubblicazione della CNAI (Cartina Nazionale Aree Idonee) che, in base ai 15 criteri di esclusione e ai 13 criteri di approfondimento previsti dall’ISPRA (oggi ISIN), in linea con gli standard della IAEA (International Atomic Energy Agency), aveva individuato 51 comuni idonei ad ospitare il deposito. Pareva evidente che, con questo atto, si avviasse finalmente un percorso che, dopo il doveroso confronto con i territori giudicati idonei, giungesse ad una conclusione seria e scientificamente fondata per l’individuazione del sito di stoccaggio in piena sicurezza per la salute delle popolazioni e la salvaguardia dell’ambiente. La possibilità di auto candidature, aperta anche ai territori già esclusi dalla CNAI perché ritenuti non idonei, introdotta in modo inaspettato e poco comprensibile dall’attuale Governo nel dicembre 2023, complica ulteriormente un percorso già di per sé non semplice. Riteniamo pertanto che l’individuazione definitiva del sito prosegua esclusivamente sulla base dei criteri scientifici sino ad ora adottati, ritenendo che non siano, invece, da perseguire decisioni che rispondano a logiche diverse”. Firmato il Direttore della Pastorale Sociale e Salvaguardia del Creato della Arcidiocesi di Vercelli Marina Rasore e il Vicario episcopale per la Pastorale Sociale e la Salvaguardia del Creato della Arcidiocesi di Vercelli Don Davide Besseghini.

Deposito nucleare: «No ad autocandidature»

CHI È MONSIGNOR MARCO ARNOLFO

Don Marco Arnolfo nato a Cavallermaggiore, in provincia di Cuneo nel 1952, ha frequentato il seminario minore di Rivoli e successivamente si è laureato in fisica durante gli studi sacerdotali. L’ordinazione presbiterale è avvenuta nel 1978 nella diocesi di Torino ed è stato parroco in Orbassano fino al 27 febbraio 2014, giorno in cui Papa Francesco lo nomina successore di Padre Enrico Masseroni alla guida della diocesi di Vercelli. Domenica 11 maggio 2014 ha ricevuto da S.E.R. Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, l’ordinazione episcopale nella Basilica di San Eusebio in Vercelli e nel medesimo giorno ha preso possesso dell’ Arcidiocesi di Vercelli.

CHI È DON DAVIDE BESSEGHINI

Don Besseghini nel 2022 era parroco di Candia Lomellina e cappellano del carcere di Vercelli, oggi è il Vicario episcopale per la Pastorale Sociale e la Salvaguardia del Creato della Arcidiocesi di Vercelli. Molto attivo in Sud America in passato, Don Besseghini conta missioni, tra le altre, in Bolivia.

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