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Direttiva “Case green”, ecco chi dovrà ristrutturare in Italia

Secondo il nuovo schema dell’Unione europea sulle case green, dei 12,5 milioni di edifici residenziali presenti in Italia, quelli da ristrutturare prioritariamente sarebbero circa 5 milioni
La deadline è fissata per il prossimo 7 dicembre, quando il Parlamento, il Consiglio e la Commissione europei potrebbero trovare l’accordo sulla EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), la cosiddetta direttiva “Case green”.

La novità più importante dovrebbe riguardare l’articolo 9. Il testo approvato dal Parlamento europeo prevedeva, per gli edifici residenziali, l’obiettivo di raggiungere la classe energetica E nel 2030 e D nel 2033. Ora invece il trilogo, accogliendo una proposta del Consiglio europeo, sarebbe orientato a garantire un maggiore margine di manovra ai singoli Paesi.

VALUTAZIONI SULLA MEDIA DEL PATRIMONIO EDILIZIO DEI PAESI

I negoziatori starebbero valutando la possibilità di non considerare i requisiti di ristrutturazione per i singoli edifici basati su classi energetiche armonizzate, valutando invece le medie di riferimento sull’intero patrimonio edilizio di ciascun Paese. Gli Stati membri dovranno quindi stabilire poi nel dettaglio gli obiettivi e le tempistiche in base al loro sistema nazionale di classi energetiche, specificando ogni anno il numero di edifici e unità immobiliari da ristrutturare.

CASE GREEN: RESTA L’OBIETTIVO DELLE ZERO EMISSIONI ENTRO IL 2050

Rispetto alla direttiva originale permane l’obiettivo di azzerare le emissioni entro il 2050. Vengono inoltre fissati dei traguardi intermedi a livello Ue dal 2030 in poi, che verranno misurati ogni 5 anni. Secondo il Sole 24 Ore, i target intermedi dovrebbero essere definiti nel trilogo di dicembre. La direttiva stabilisce poi che “almeno il 55% della riduzione del consumo di energia primaria dovrà essere raggiunto attraverso il rinnovo degli edifici più energivori”. Sono considerati “più energivori” gli edifici che rientrano nel 43% di quelli con le prestazioni energetiche peggiori.

IN ITALIA 5 MILIONI DI EDIFICI RESIDENZIALI DA RISTRUTTURARE

Secondo questo schema, dei 12,5 milioni di edifici residenziali presenti in Italia, quelli da ristrutturare prioritariamente sono circa 5 milioni. Per quanto riguarda le sensazioni sulla direttiva “case green”, secondo la ricerca “Sustainable Living @Home”, condotta dal Gruppo Europ Assistance in collaborazione con Adwise Creative Insight Agency, gli italiani si mostrano i più preoccupati di ridurre la propria impronta ecologica in generale (87%) e a casa (89%), ma anche fra i più attenti e sensibili alle azioni ecologiche legate all’abitazione, come la riduzione dei consumi energetici (94%), la gestione (95%) e riduzione (91%) dei rifiuti, la riparazione delle perdite e degli elettrodomestici (95%). La maggior parte degli intervistati ha dichiarato di non aver ancora attuato queste azioni, ma che intende farlo nel prossimo futuro, soprattutto per i benefici economici che ne derivano (56%). Il 29% ha dichiarato di voler installare impianti rinnovabili (la media europea è del 23%).

PICHETTO FRATIN: PER ITALIA OBIETTIVO EDIFICI NET ZERO AL 2050 E’ IRRAGGIUNGIBILE

Alquanto scettico il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, secondo cui l’obiettivo europeo di rendere gli edifici esistenti a zero emissioni entro il 2050 al momento è irraggiungibile. “Abbiamo un patrimonio particolare con 31 milioni di fabbricati, di cui 21 milioni oltre la classe D”, aveva spiegato a metà ottobre, dopo l’incontro tra i negoziatori del Parlamento europeo, del Consiglio Ue e della Commissione europea. Per Pichetto, quello italiano è un patrimonio “diverso da quello di altri Paesi europei per questioni storiche, di conformazione geografica, oltre che di una radicata visione della casa come bene rifugio. Per come sono delineati oggi, gli obiettivi temporali per gli edifici residenziali esistenti nel nostro Paese non sono raggiungibili”.

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