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Senato

Dl bollette, il governo assicura che incrementerà le risorse

Bini: risorse in Legge di Bilancio e in Parlamento lavoreremo per migliorare ulteriormente. Girotto (M5s): Italia vulnerabile, fonti rinnovabili benefiche per economia del paese

Il governo ha annunciato che incrementerà le risorse per contrastare il caro-bollette dell’energia. Ad annunciarlo è stato in Aula al Senato la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento, Caterina Bini, che sta seguendo il provvedimento. Il decreto legge varato dal governo qualche settimana fa, è stato infatti licenziato ieri dalla commissione Industria del Senato

BINI: LE RISORSE PREVISTE QUI 3,4 MILIARDI SONO IMPORTANTI MA NON SUFFICIENTI E SARANNO INCREMENTATE IN LEGGE DI BILANCIO

“Al Senato si sta svolgendo la discussione sul decreto contro il caro bollette. In giornata è prevista la votazione del provvedimento che passerà poi all’esame della Camera per il via libera definitivo. Le risorse previste qui (3 miliardi e 400 milioni) importanti ma non sufficienti, saranno comunque incrementate in Legge di Bilancio e in Parlamento lavoreremo per migliorare ulteriormente”. Così la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento, sen. Caterina Bini, che ha seguito il provvedimento.

GIROTTO (M5S): ITALIA VULNERABILE, FER BENEFICHE PER ECONOMIA DEL PAESE

“Il massimo storico raggiunto dai prezzi nel settore elettrico e del gas naturale ha reso evidente la vulnerabilità energetica del nostro Paese, ma anche l’effetto benefico che l’incremento delle FER ha sulla nostra economia. Nonostante l’effetto di mitigazione che l’intervento governativo ha sortito sugli aumenti dei prezzi, gli impatti dell’incremento dei costi energetici sono stati, infatti, maggiormente contenuti grazie alla presenza dei numerosi impianti da fonti rinnovabili nel sistema elettrico, in particolare per le utenze domestiche e non domestiche che hanno autoprodotto l’energia necessaria. Superare l’attuale modello energetico, fossile, inquinante e centralizzato garantendo la reale partecipazione e corretta concorrenza tra le diverse tecnologie che operano nel mercato elettrico non è più un’opzione, ma un’urgenza che per realizzarsi pienamente necessita del completamento delle norme tecniche di settore”. Lo ha detto Gianni Pietro Girotto, Presidente della Commissione Industria Commercio e Turismo al Senato e relatore del provvedimento, al margine del suo intervento in Aula. “Il c.d. decreto bollette – ha proseguito Girotto -giunge in Aula dopo un approfondito esame presso la 10a Commissione, dall’inizio della Legislatura sempre attenta alle dinamiche relative al mercato elettrico e ai conseguenti effetti per gli utenti. Avremmo voluto tutti fare di più su questo provvedimento. Non sono passate una serie di proposte emendative che avrebbero contribuito a migliorare il testo e soprattutto a sostenere strutturalmente i cittadini utenti e le imprese, quali: l’estensione delle agevolazioni relative alle tariffe elettriche riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati, la riduzione dell’aliquota IVA al 5% per ulteriori tipologie di utenti, gli interventi sugli oneri generali di sistema, la concessione di garanzie da destinare alla realizzazione delle comunità energetiche, le detrazioni sulla realizzazione di accumuli, fino all’esenzione del canone per le occupazioni con cavi e condutture per i venditori di energia elettrica e gas. Comprendiamo che in questo momento dell’anno le risorse necessarie per l’attuazione di queste misure risultino scarse o quasi nulle, ma, visto l’approssimarsi dell’apertura della sessione di bilancio, non possiamo che auspicare che il Governo voglia tenerle in considerazione. Da molte di queste proposte dipendono realmente la transizione ecologica, la tutela dei soggetti vulnerabili, la riduzione della dipendenza energetica del Paese, il contenimento delle tensioni sui prezzi dell’energia, la crescita economica del Paese, la ricerca e l’innovazione tecnologica”, ha concluso Girotto.

LE MODIFICHE AL TESTO NEL PASSAGGIO IN COMMISSIONE

Il testo presenta alcune piccole modifiche rispetto a quanto licenziato dal governo: si tratta di Misure per aumentare la liquidità dei mercati dell’energia e ridurre i costi delle transazioni contenute in un articolo 3 bis presentato dalla Lega a prima firma Paolo Arrigoni. “Indipendentemente dalla data di consegna ivi prevista, per i contratti di fornitura e i contratti derivati già in essere o stipulati entro il 31 dicembre 2022, le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 86, della legge 4 agosto 2017, n. 124, si applicano anche nei casi in cui la consegna relativamente ai contratti di fornitura, ovvero la produzione, commercializzazione e consegna relativamente ai contratti derivati, non avvengano nell’Unione europea, bensì in Stati direttamente interconnessi con essa mediante linee elettriche o reti gas ovvero in Stati aderenti al Trattato di Atene del 25 ottobre 2005 che istituisce la Comunità dell’energia”, si legge nell’emendamento.

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