Per realizzare l’intero progetto Fs ha intenzione di “attirare l’attenzione di soggetti finanziari o industriali che sono tipicamente gli sviluppatori e che poi si dedicano alla gestione degli impianti.
Il più grande progetto fotovoltaico d’Italia: 1 GW per 1,3 miliardi di investimento. L’amministratore delegato di Fs, Stefano Donnarumma, in un’intervista al Sole 24 Ore, anticipa i piani del gruppo che “con i suoi 7 terawattora circa di consumi, pari al 2% della domanda nazionale” rappresenta il più grande “energivoro” italiano.
1 GW ENTRO IL 2029, 2,2 GW ENTRO IL 20234
“Puntiamo a decarbonizzare il sistema ferroviario – spiega il ceo nell’intervista al Sole 24 Ore – attraverso un piano che prevede oltre 1 gigawatt di fotovoltaico installato entro il 2029”. Ma si tratta solo dell’inizio perché Donnarumma rilancia: “Puntiamo a raddoppiare la capacità installata, portandola a 2,2 GW al 2034. Gli impianti non saranno costruiti solo sulle aree di pertinenza delle Fs che, grazie al decreto aree idonee del governo, sono qualificate come tali e godono di un iter autorizzativo accelerato. L’obiettivo, infatti, è quello di realizzare gli impianti per le Ferrovie e questo significa che i progetti non dovranno essere necessariamente del gruppo ma funzionali al nostro scopo”.
POSSIBILI PARTNER PER PORTARE AVANTI L’INIZIATIVA: “A NOI NON INTERESSA GESTIRE GLI IMPIANTI”
Per realizzare l’intero progetto Fs ha intenzione di “attirare l’attenzione di soggetti finanziari o industriali che sono tipicamente gli sviluppatori e che poi si dedicano alla gestione degli impianti. A noi non interessa, come ho già detto, gestirli. Perciò possiamo siglare dei contratti per poter utilizzare questi impianti per un certo arco di tempo o possiamo anche rilevare impianti già installati, magari con un partner”, ha detto Donnarumma precisando che al momento non ha ancora “sondato l’interesse di nessun operatore”.
POSSIBILE CREAZIONE DI UN VEICOLO AD HOC PER GLI IMPIANTI
La strada, ha indicato il numero di ferrovie, è la creazione di un veicolo ad hoc per gli impianti: “L’energia è una commodity per Ferrovie, non rientra nel core business. E la societarizzazione ci consentirebbe l’apertura del capitale a soggetti terzi, come quelli che citavo poco prima, interessati a partecipare a questa operazione. Si tratterà di capire poi se questo nuovo veicolo sarà in pancia a Rfi o farà capo alla holding, ma questo non sarebbe un problema e una simile soluzione ci permetterebbe di concentrare le attività”.
GLI IMPIANTI
Donnarumma ha poi precisato che oltre l’80% della nuova capacità rinnovabile “sarà costituita da impianti fotovoltaici con una taglia da 6 a 10 megawatt connessi alle sottostazioni elettriche di Rfi e dedicati a supportare i consumi da trazione che sono la fetta principale del nostro fabbisogno. Un altro 14% circa, invece, sarà rappresentato da impianti da 50 megawatt che cominceremo a costruire dal 2027 perché ci vorrà più tempo per costruirli e per gli iter autorizzativi. Il resto, infine, sarà fatto da impianti in media tensione sotto 1 MW realizzati prevalentemente su coperture e parcheggi di stazioni”.
LE BATTERIE
Per un quantitativo simile di rinnovabili Donnarumma pensa anche a sistemi di accumulo che verranno realizzati in aree di pertinenza Fs “che magari non sono idonee ad accogliere nuova capacità rinnovabile ma possono ospitare questi sistemi. Che, in parte, saranno al servizio delle nostre esigenze di bilanciamento e, in parte, potranno finire sul mercato. Consentendoci di partecipare alle aste per gli accumuli gestite da Terna che partiranno il prossimo anno”.