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Gas

È boom dei consumi gas a gennaio

Le temperature più rigide e una ripresa del termoelettrico hanno giovato ai consumi italiani di gas a gennaio.

A gennaio i prelievi di gas italiani sono aumentati a doppia cifra, principalmente per il confronto con un gennaio 2018 particolarmente mite e un notevole rimbalzo del termoelettrico. Secondo le elaborazioni della Staffetta Quotidiana sui dati di Snam Rete Gas, nel mese appena concluso l’Italia ha consumato 10.541,1 milioni di mc, oltre 1,7 miliardi di mc in più che nel gennaio 2018 (+19,8%), con un calo del 5,1% su gennaio 2017, che fu però straordinario sotto diversi aspetti.

TEMPERATURE PIÙ RIGIDE E RIPRESA DEL TERMOELETTRICO LE RAGIONI DEL BOOM

Analizzando la domanda per settore di consumo, grazie a temperature in media più rigide di un anno fa i prelievi del comparto civile sono aumentati del 22,2% a 6.316,9 mln mc (-6,2% invece sul gelido gennaio 2017). Un analogo aumento percentuale (+21,4%) ha riguardato i prelievi delle centrali elettriche, che salgono a 2.580 mln mc (-6,6% sul gennaio 2017 segnato dalla crisi del nucleare francese). Poco mossa la domanda industriale con 1.283,2 mln mc (-0,4% sul 2018 e -1,5% sul 2017).

gasCONSUMI DI GENNAIO I QUINTI PIÙ ALTI DI SEMPRE

Se si ripercorre la serie storica, in un confronto tra i mesi di gennaio degli ultimi diciassette anni attraverso i numeri indice (gennaio 2003=100), i consumi del mese appena concluso (111,5) sono a pari merito col 2008 i quinti più alti di sempre, dietro a 2006 (123,2), 2017 (117,5), 2010 (114) e 2011 (111,9).

AUMENTO DELLE FORNITURE SOSTENUTO DA RUSSIA IN PRIMIS E DALLA LIBIA

Passando all’offerta, ai maggiori prelievi di gennaio ha corrisposto un più pronunciato aumento dell’import, in aumento del 23,4% a 6.599 mln mc (-5,1% sul 2017), sostenuto soprattutto dalla Russia (+64,5% i flussi a Tarvisio a 2.756 mln mc) e in misura minore dalla Libia (+35,5% a 425,5 mln mc) e dal Gnl a Panigaglia (115,4 mln mc contro nulla nel 2018) e Rovigo (+18,2% a 668 mln mc) mentre l’Algeria frena del 17,7% a 1.731,4 mln mc e il Nord Europa del 4,1% a 659,2 mln mc. Il maggior import ha compensato un nuovo forte calo della produzione interna (-7,1% a 417,7 mln mc) e contenuto le erogazioni nette dagli stoccaggi, che comunque crescono del 17,5% a 3.524,3 mln mc. Le erogazioni nette dall’inizio della stagione invernale aumentano del 3,6% a 7.660 mln mc sullo scorso anno e dell’1% sull’analogo periodo dell’anno 2016-17.

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