Il viceministro Gava: Più in particolare la riforma intende introdurre una rimodulazione dei benefici in funzione delle performance generali raggiunte dall’edificio.
“Il ministero al fine di dare attuazione alle direttive dell’Ue sull’efficienza energetica” e “sulla prestazione energetica, intende rivedere anche in considerazione degli obiettivi del Pniec le detrazioni fiscali affrontando con un approccio integrato ed efficiente le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti che superi l’attuale frammentazione delle diverse detrazioni”. Lo ha detto il viceministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Vannia Gava rispondendo a un’interrogazione in Commissione Attività produttive alla Camera.
RIMODULAZIONE IN FUNZIONE DELLE PERFORMANCE DELL’EDIFICIO
“Più in particolare la riforma intende introdurre una rimodulazione dei benefici in funzione delle performance generali raggiunte dall’edificio. Più in particolare la riforma proposta si articola seguendo i seguenti criteri: durata almeno decennale degli incentivi per rispondere agli obiettivi previsti per il settore residenziale rivolti in prevalenza alle unità immobiliari soggette all’obbligo della direttiva Epbd, quindi le prime case e le unità immobiliari con classe energetica bassa, escludendo le categorie catastali di lusso e le tecnologie non più ammissibili. Benefici ridotti per gli interventi singoli, benefici crescenti in funzione delle performance energetica; tetto di spesa annua complessivo e costi massimi specifici omnicomprensivi per gli interventi; strumenti finanziari di supporto da affiancare ad esempio ai finanziamenti a tasso agevolato anche a copertura totale dei costi di investimento con condizione di favore per le persone in povertà energetica anche tramite l’individuazione di sinergie con la riforma del fondo nazionale per l’efficienza energetica”, ha spiegato Gava.
GLI EDIFICI COMMERCIALI E INDUSTRIALI POSSONO ADERIRE A VARI STRUMENTI
“La riforma – ha precisato Gava – intende migliorare l’efficacia economica dei bonus accelerando al contempo il conseguimento dei risultati di carattere energetico-ambientale. Per quanto riguarda l’efficientamento energetico degli edifici commerciali e industriali si segnala che le imprese possono ricorrere anche al Conto termico e ai certificati bianchi e al fondo nazionale per l’efficienza energetica e al piano di Transizione 5.0. E quindi detti strumenti potranno offrire un quadro chiaro e stabile per la programmazione degli interventi di riqualificazione energetica, dei settori civile residenziale e non residenziale”, ha concluso il viceministro.