Nei giorni scorsi l’ad di Enel, Flavio Cattaneo, ha dichiarato che il gruppo costituirà una nuova società dedicata alle infrastrutture di connessione alla rete elettrica che si rivolgerà anche agli operatori di data center
È notizia dei giorni scorsi che Enel vuole entrare nel settore dei data center, i grossi centri dati che forniscono capacità di calcolo ai sistemi di intelligenza artificiale e ai servizi di cloud computing. Durante il Capital Markets Day di martedì scorso, l’amministratore delegato Flavio Cattaneo ha spiegato infatti che il gruppo costituirà una nuova società dedicata alle infrastrutture di connessione alla rete elettrica che si rivolgerà anche agli operatori di centri dati.
La newco avrà un valore iniziale di 1 miliardo di euro e potrebbe avere delle aziende municipalizzate come socie; “il private equity”, ha specificato Cattaneo, non ci interessa.
L’IDEA DI CONVERTIRE LE VECCHIE CENTRALI IN DATA CENTER
Parallelamente, Enel avrebbe intenzione di “valorizzare” alcuni grandi siti energetici in via di dismissione facendoli convertire in data center, sfruttando sia la destinazione industriale di queste aree sia i loro collegamenti alla rete elettrica e logistica. Il gruppo non si occuperà dello sviluppo e della costruzione dei centri dati, ma della loro connessione alla rete.
Di recente Il Messaggero ha riportato la notizia che la società di investimento BlackRock potrebbe essere interessata ad acquisire alcune centrali di Enel per trasformarle in centri dati da affittare alle grandi compagnie tecnologiche statunitensi, come Microsoft o Amazon.
Ad oggi non si registrano accordi ufficiali, ma Cattaneo ha detto che Enel ha ricevuto circa 40-50 manifestazioni di interesse per l’utilizzo dei propri siti. Secondo Repubblica le aree più indicate sarebbero quella di Trino – dove sorgono di una centrale termoelettrica e un grande parco solare – e quella di Civitavecchia. Sui data center, però, l’Italia è svantaggiata rispetto ad altri Paesi europei a causa dei prezzi elevati dell’elettricità e della bassa capacità di generazione.
I PIANI DELLE BIG TECH PER I DATA CENTER
Le Big Tech hanno enormi possibilità economiche e un grande fabbisogno di elettricità, che nei prossimi anni aumenterà ulteriormente, man mano che la corsa all’intelligenza artificiale si intensifica e i data center si moltiplicano. Diverse previsioni indicano infatti la proliferazione dei data center come la ragione principale di un notevole aumento futuro del consumo di elettricità negli Stati Uniti, dopo oltre un decennio di domanda piatta.
Per soddisfare questo ingente fabbisogno di elettricità le aziende stanno puntando (anche) sull’energia nucleare, e questo spiega perché negli ultimi mesi Microsoft ha stretto un accordo per riavviare la centrale nucleare di Three Mile Island, Google ha stretto una partnership con lo sviluppatore di piccoli reattori modulari Kairos per costruire 500 MW di capacità di generazione e Amazon ha acquistato azioni di un altro sviluppatore di SMR, X-energy.
LA CRESCITA DEL SETTORE DEI DATA CENTER
Un rapporto dell’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano evidenzia una crescita significativa del settore dei data center in Italia. Tra il 2023 e il 2025, 23 organizzazioni, incluse 8 nuove aziende, hanno annunciato la costruzione di 83 nuove strutture, con investimenti potenziali che potrebbero raggiungere i 5 miliardi di euro. Milano e la Lombardia sono al centro di questo sviluppo, con l’Italia che diventa un punto nevralgico tra Europa centrale e Mediterraneo, attirando l’interesse di investitori internazionali.
LA TAPPA ITALIANA DEL MICROSOFT AI TOUR
Intanto lo scorso 23 ottobre, a Roma, si è svolta la tappa italiana del Microsoft AI Tour. Il CEO della multinazionale americana, Satya Nadella, ha confermato l’impegno dell’azienda per la crescita sostenibile del Paese e ha presentato l’eccellenza delle organizzazioni italiane che già stanno integrando con successo il cloud e l’AI generativa. Nel corso della giornata Nadella ha incontrato leader aziendali, rappresentanti delle istituzioni e l’ecosistema dei partner italiani di Microsoft, evidenziando come l’AI stia contribuendo a promuovere l’economia digitale e a migliorare la vita delle persone in Italia.
“Siamo impegnati a sostenere la trasformazione dell’AI in Italia – ha dichiarato Nadella – e a garantire che ne beneficino tutti. Gli investimenti che abbiamo fatto all’inizio di questo mese nell’infrastruttura cloud e AI, insieme alla formazione sulle competenze AI, aiuteranno a garantire un ampio accesso alla tecnologia necessaria perché gli italiani e l’economia italiana prosperino in questa era dell’IA. È fantastico vedere come tante organizzazioni italiane in ogni settore stiano già utilizzando le nostre piattaforme e strumenti di AI per innovare”.
L’INVESTIMENTO DI MICROSOFT IN ITALIA
La tappa italiana del Microsoft AI Tour segue l’importante investimento in Italia appena annunciato dall’azienda di Redmond – 4,3 miliardi di euro nei prossimi due anni – per espandere la sua infrastruttura di data center hyperscale cloud e di intelligenza artificiale, per aiutare il Paese a massimizzare le opportunità dell’AI, oltre a un piano di formazione sulle competenze digitali per oltre 1 milione di italiani entro la fine del 2025.
Con questo investimento, la cloud region italiana diventerà una delle più grandi regioni data center di Microsoft in Europa, e costituirà un hub non solo per il nostro Paese, ma anche per il Mediterraneo e il Nordafrica.
LA NECESSITÀ DI UNA NORMATIVA CHIARA
La mancanza di una normativa specifica, però, rischia di ostacolare lo sviluppo del settore. Attualmente il legislatore italiano non ha ancora introdotto delle leggi che regolino adeguatamente queste infrastrutture. La regolamentazione esistente, frammentata tra diverse normative, non è sufficiente a supportare il rapido sviluppo del settore, e alcuni aspetti specifici – come la classificazione dei gruppi elettrogeni all’interno dei centri dati – possono creare delle criticità burocratiche che rallentano il progresso.