Skip to content
Russia

Ecco come le nuove sanzioni Ue sul gas russo potrebbero influire sui prezzi

Aura Sabadus, senior analyst della società di market intelligence ICIS, prevede che Austria, Ungheria e Slovacchia probabilmente saranno i Paesi più colpiti dal taglio delle importazioni di gas

I mercati del gas naturale hanno iniziato la settimana con una nota rialzista, con i prezzi Henry Hub in rialzo del 26,4%, a 2,03 dollari/MMBtu, mentre i futures alle 13:30 di ieri sono saliti del 5,5%. Il rialzo sembra essere stato innescato dalle preoccupazioni riguardanti la fine dei flussi di gas russo.

L’ACCORDO DEL 2019 SUL GAS TRA RUSSIA E UCRAINA

Nel 2019, Russia e Ucraina firmarono un accordo quinquennale di transito per la fornitura di gas naturale all’Europa. Entrambi i Paesi hanno continuato ad onorare il contratto, nonostante la Russia sia in guerra con l’Ucraina ormai da due anni. Quell’accordo – scrive Alex Kimani su Oilprice – ormai è sul punto di giungere al termine, dopo che Kiev ha segnalato di non aver intenzione di rinnovarlo alla scadenza, prevista per il 31 dicembre. Inoltre, il commissario europeo all’Energia, Kadri Simson, ha dichiarato che l’esecutivo Ue “non ha alcun interesse” a spingere per rilanciare l’accordo.

LA QUOTA DI GAS UCRAINO NELLE IMPORTAZIONI DELL’UNIONE EUROPEA

Il gas ucraino ammonta al 5% del totale delle importazioni di gas Ue. Aura Sabadus, senior analyst della società di market intelligence ICIS, afferma che Austria, Ungheria e Slovacchia probabilmente saranno i Paesi più colpiti dal taglio delle importazioni. Fortunatamente i produttori di gas potrebbero trarre beneficio, se l’Europa si liberasse da un maggior numero di materie prime energetiche russe. Il CEO di TotalEnergies, Patrick Pouyanne, ha previsto che i prezzi del gas naturale e del GNL aumenteranno, dopo che l’Ue avrà sanzionato il gas russo proveniente dal progetto Yamal LNG. “Se l’Ue sanzionasse Yamal LNG, il prezzo del GNL aumenterebbe rapidamente e il nostro portafoglio a livello globale ne trarrebbe beneficio. Se arriveranno delle sanzioni sarebbe positivo, non negativo, perché la liquidità proveniente da Yamal è piuttosto limitata. I leader europei comprendono che la sicurezza delle forniture oggi si basa sul GNL e non vogliono vedere un nuovo aumento dei prezzi. Potrebbero avere qualche idea, ma dal 2027 in poi, non prima”, ha aggiunto Pouyanne.

TotalEnergies possiede una partecipazione del 19,4% nel produttore privato di GNL russo Novatek, proprietaria del progetto Yamal LNG nella Russia orientale. La società non riceve dividendi da Yamal LNG dal 2023 a causa delle sanzioni statunitensi e dell’Ue. Tuttavia, alla fine del 2022 ha ricevuto circa 450 milioni di dollari da Novatek in dividendi semestrali.

L’EVENTUALITÀ DI UN INVERNO DIFFICILE

L’Unione europea ha avvertito i Paesi membri di prepararsi allo scenario peggiore, nel caso in cui la perdita di gas russo fosse accompagnata da un inverno rigido. La situazione è ulteriormente aggravata dalla recente decisione di Berlino di tassare unilateralmente le esportazioni di gas, rendendo più difficile per questi Paesi scambiare le importazioni russe con forniture provenienti attraverso Germania, Italia o Turchia. “Dovremmo evitare misure che danneggino il lavoro svolto e rafforzino l’aggressore russo”, ha detto la scorsa settimana il ministro dell’Industria ceco, Jozef Sikela, riguardo alle sanzioni.

Finora l’Ue è riuscita ad eliminare circa due terzi delle importazioni di gas russo e ad aumentare le importazioni dagli Stati Uniti e dalla Norvegia. Tuttavia, la Russia nel 2023 ha fornito il 14,8% del gas Ue. Resta da vedere se Bruxelles procederà o meno con le sanzioni, considerando che i politici europei sono sotto pressione per tenere sotto controllo i prezzi dell’energia e garantire le forniture, con il ricordo, ancora fresco, dei prezzi del gas a livelli record dopo l’invasione dell’Ucraina del 2022.

GLI STOCCAGGI DI GAS DELL’UNIONE EUROPEA

I fondamentali complessivi del mercato, tuttavia, restano deboli, con i mercati globali attualmente pieni di gas, in un contesto di domanda tiepida. La scorsa settimana gli stoccaggi dell’Unione europea ammontavano a poco più di 72 miliardi di metri cubi (al 62% di riempimento), un record per questo periodo dell’anno.

Dal lato della domanda, l’Europa sta per affrontare un fronte climatico caldo, che ridurrà drasticamente la domanda di gas nel continente, mentre è probabile che nelle prossime settimane arriverà una maggiore offerta, man mano che l’impianto GNL statunitense di Freeport supererà alcuni dei suoi problemi tecnici. Per mesi l’impianto – il secondo maggiore terminal di esportazione GNL degli Stati Uniti – ha funzionato al di sotto dell’80% della sua capacità a causa di problemi tecnici.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su