Skip to content
case green edifici

Ecco cosa sono gli “edifici a emissioni zero”

Dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti arriva un chiarimento indispensabile per assicurare che il comparto edilizio già esistente e le nuove costruzioni si muovano nella stessa direzione per raggiungere degli obiettivi concreti e misurabili

Ultimamente, soprattutto dopo l’approvazione della direttiva “Case green” da parte del Parlamento europeo, si parla sempre più spesso di “edifici a emissioni zero”. Ma cosa si intende precisamente con questa definizione? Una risposta arriva dagli Stati Uniti. Dopo molteplici richieste arrivate dalle agenzie governative, dalle aziende e dai laboratori di ricerca, l’U.S. Department of Energy (DoE) americano ha chiarito il concetto di “Edificio a emissioni zero”.

COSA SONO GLI EDIFICI A EMISSIONI ZERO

Per il Dipartimento dell’Energia statunitense, un edificio a emissioni zero è “un edificio ad alta efficienza energetica che non emette gas serra direttamente dal consumo di energia ed è alimentato esclusivamente da energia pulita”. La definizione non sostituirà gli attuali standard di certificazione privati e pubblici, ma rappresenterà un riferimento unico per calcolare le emissioni. Si tratta di un chiarimento indispensabile per assicurare che il comparto edilizio già esistente e le nuove costruzioni si muovano nella stessa direzione per raggiungere degli obiettivi concreti e misurabili.

Con la “National definition of a Zero Emissions Building”, il DoE mette a disposizione anche una guida operativa che gli enti pubblici e privati potranno utilizzare per determinare, in base al consumo energetico operativo e alle emissioni degli inquilini, se un edificio è a zero emissioni o meno.

I CRITERI MINIMI DI EFFICIENZA DEGLI EDIFICI

La definizione tracciata dal DoE si riferisce agli standard già applicati dal ASHRAE (American Society of Heating, Refrigerating and Air-Conditioning Engineers, l’ente internazionale che si occupa di normative su riscaldamento, ventilazione, condizionamento dell’aria e refrigerazione), che commenta positivamente la guida prodotta dal Dipartimento.

La prima parte della guida contiene 3 criteri necessari a misurare le emissioni operative. Per raggiungere le zero emissioni operative derivanti dal consumo energetico, un edificio dovrà essere:

1) altamente efficiente dal punto di vista energetico: dovrà collocarsi tra i migliori sul mercato o ottenere delle significative riduzioni del consumo di energia rispetto ai codici modello;

2) privo di emissioni in loco derivanti dal consumo energetico;

3) alimentato esclusivamente da energia pulita: tutta l’energia utilizzata dall’edificio deve provenire da fonti senza emissioni di carbonio, sia generate in loco che ottenute da fonti esterne.

Per garantire la conformità, la definizione include dei metodi dettagliati di misurazione e verifica. Per gli edifici esistenti vengono utilizzati criteri come i punteggi Energy Star o l’intensità di utilizzo energetico misurata nell’intero edificio, mentre gli edifici di nuova costruzione dovranno soddisfare dei rigorosi standard di efficienza energetica e di energia pulita.

DELOITTE: PER ATTUARE “CASE GREEN” IN ITALIA SERVONO 1.000 MLD DI EURO DI INVESTIMENTI

Intanto, Deloitte ha condotto uno studio sul parco immobiliare italiano, rilevando che oltre l’83% degli edifici residenziali è stato costruito prima del 1990 e più della metà (57%) è risalente a prima degli Anni 70. In Italia gli immobili di classe energetica F e G sono il 63% del totale del parco immobiliare residenziale, mentre in Germania arrivano al 45%, in Spagna al 25% e in Francia al 21%. Gli immobili residenziali rappresentano circa il 55% della ricchezza complessiva delle famiglie italiane, per un valore di circa 6 trilioni di euro su un totale di 11.

È quanto è emerso da uno studio condotto da Deloitte e presentato il mese scorso nel corso dell’evento “Greenhouse Legislation: black hole or pink future per il Real Estate italiano?”, svoltosi nella sede di Deloitte a Milano. L’obsolescenza degli edifici è considerata una delle principali cause di inefficienza energetica degli immobili ed è il motivo che ha spinto la Commissione Europea a promuovere la direttiva “Energy Performance of Building Directive”, nota come “Case green”.

Secondo lo studio Deloitte, per attuare la direttiva “Case Green” e riqualificare il patrimonio immobiliare nazionale sarebbero necessari tra gli 800 e i 1.000 miliardi di investimenti, in un contesto come quello italiano, in cui oltre 8 edifici residenziali su 10 sono obsoleti. Secondo la rielaborazione di Deloitte da dati Istat, quest’anno il parco immobiliare italiano è costituito da oltre 13 milioni di edifici, di cui circa l’89% ad uso residenziale. Gli immobili produttivi e commerciali rappresentano solo il 2% ciascuno del patrimonio complessivo, mentre gli edifici con altra destinazione d’uso corrispondono a circa il 7% del totale.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su