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Energia trasporti

Ecco i numeri del settore dei trasporti in Europa. Il rapporto Eurostat

DalIa quota delle autovetture nel trasporto passeggeri, ai dati sulle emissioni, sull’energia e sull’occupazione. Ecco i dati del settore dei trasporti europeo che emergono dal rapporto Eurostat  

Eurostat ha pubblicato nella giornata di ieri, 26 gennaio, l’edizione 2023 dei dati chiave sui trasporti europei: “Key figures on European transport”. La pubblicazione, che analizza una vasta gamma di dati sui trasporti, inizia con due capitoli sul trasporto di passeggeri e merci, che esplorano il movimento di persone e merci su terra, acqua e aria. Il terzo capitolo presenta dati sulla sicurezza dei trasporti per i vari tipi di trasporto. Il capitolo successivo descrive l’impatto ambientale e il consumo di energia dei trasporti. L’ultimo capitolo esamina gli indicatori economici dei trasporti quali occupazione, prezzi e spese.

RIPARTIZIONE MODALE DEL TRASPORTO DEI PASSEGGERI

Il rapporto Key figures on European transport, pubblicato da Eurostat, descrive la situazione relativa all’uso dei trasporti e a diversi argomenti correlati. L’analisi si apre con i numeri relativi alla la quota delle autovetture nel trasporto passeggeri nell’UE che, tra il 2011 e il 2019è scesa dal 73,1% al 69,8%. Questa quota è aumentata all’81,9% nel 2020 ed è scesa leggermente nel 2021 al 79,7%. La quota degli aerei è aumentata dal 10,9% al 15,0% tra il 2011 e il 2019, ma è scesa al 5,7% e al 7,3% rispettivamente nel 2020 e nel 2021. Tutti gli altri modi di trasporto hanno registrato un andamento simile, con un forte calo nel 2020 seguito da una parziale ripresa nel 2021. I cambiamenti sostanziali nel 2020 riflettono l’impatto della crisi della COVID-19 sull’uso complessivo dei trasporti e l’uso dell’auto privata piuttosto che del trasporto pubblico (e di altre forme di condivisione), nonché le restrizioni imposte dalla COVID-19 ad alcune modalità di trasporto.

Tra gli Stati membri dell’UE – secondo i dati del rapporto – la quota più alta di autovetture nel 2021 è stata registrata in Lituania (91,7%), mentre la quota più bassa è stata registrata in Croazia (63,8%). A sua volta, la Croazia ha registrato la quota di gran lunga più alta per gli aerei, pari al 25,4%, seguita dalla Bulgaria con il 16,3%. A Malta, Ungheria, Irlanda, Romania e Italia, pullman, autobus e filobus hanno rappresentato almeno il 12,0% del trasporto passeggeri. Le quote maggiori di trasporto passeggeri in treno sono state registrate in Austria, Francia, Paesi Bassi e Svezia, con almeno il 7,0%. L’uso di navi marittime è stato inferiore all’1,0% nella maggior parte degli Stati membri e ha raggiunto il 2,7% in Croazia.

TASSO DI MOTORIZZAZIONE: ITALIA IN POLE POSITION

Il rapporto Key figures on European transport, evidenzia come il tasso di motorizzazione dei veicoli passeggeri su strada nell’UE, nel 2022 era in media di 560 autovetture per 1.000 abitanti. I tassi di motorizzazione più elevati si registrano in Italia (684 per 1 000 abitanti) e Lussemburgo (678 per 1 000 abitanti). 1 000 abitanti). I più bassi sono stati registrati in Bulgaria (428 per 1 000 abitanti), Ungheria (424 per 1.000 abitanti), Romania (417 per 1.000 abitanti).

VEICOLI ELETTRICI E NON SOLO

Dai dati sui veicoli a trazione elettrica rappresenteranno emerge che nel 2022 erano oltre il 15,0% di tutte le immatricolazioni di autovetture nuove in Svezia, Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia, Germania, Austria, Malta e Lussemburgo. La quota era invece inferiore al 3,0% in Croazia, Grecia, Polonia e Repubblica Ceca.

Tra il 2013 e il 2022, sulla base dei dati relativi a 18 Stati membri dell’UE, si è registrata una diminuzione del 65% dei veicoli a motore diesel (compresi gli ibridi) e un aumento del 31% dei veicoli a benzina nell’UE (cfr. le figure per la copertura).

La quota di veicoli elettrici tra le immatricolazioni di autovetture nuove – secondo i dati Eurostat – è aumentata dallo 0,3% nel 2013 al 14,1% nel 2022. 14,1% nel 2022. Sulla base di una serie temporale con una copertura completa di tutti i 27 Stati membri dell’UE, disponibile solo per i veicoli elettrici, la quota di veicoli elettrici tra le immatricolazioni di autovetture nuove è aumentata dallo 0,2% nel 2013 al 12,1% nel 2022.

IL TRASPORTO MERCI

Secondo quanto evidenzia il rapporto pubblicato da Euractiv, poco più di due terzi (67,9%) del trasporto merci, in base alle tonnellate-km, nell’UE nel 2021 è stato effettuato via mare. La maggior parte del resto (24,6% del totale) è stata effettuata su strada, con quote minori lungo le ferrovie (5,4%), le vie navigabili interne (1,8%) e per via aerea (0,2%).

La quota del trasporto su strada è aumentata nella maggior parte degli anni tra il 2011 e il 2021. Al contrario, la quota del trasporto ferroviario nelle prestazioni del trasporto merci è diminuita per la maggior parte degli anni, passando dal 6,0% nel 2011 al minimo del 5,2% nel 2020, prima di riprendersi nel 2021 al 5,4%. La quota delle vie navigabili interne ha raggiunto un picco del 2,3% nel 2013, per poi scendere all’1,8% nel 2018, dove è rimasta fino al 2021. La quota del trasporto aereo nelle prestazioni del trasporto merci è rimasta allo 0,2% ogni anno dal 2011 al 2021.

Nel 2022, 3,5 miliardi di tonnellate di merci marittime sono state caricate/scaricate nei porti dell’UE. Questa quantità è aumentata dello 0,8% rispetto al 2021. I due porti più trafficati sono stati Rotterdam e Anversa-Bruges, rispettivamente con il 12,3% e il 7,3% del totale dell’UE. I 10 porti più trafficati rappresentano complessivamente il 37,3% del trasporto marittimo totale dell’UE. Tra questi 10, Danzica, Amsterdam, Trieste e HAROPA hanno registrato una maggiore quantità di merci movimentate nel 2022 rispetto all’anno precedente. Gli altri sei hanno registrato diminuzioni, le due maggiori in termini relativi sono state quelle di Valencia e Amburgo, con un calo rispettivamente del 7,1% e del 7,0%.

EMISSIONI ED ENERGIA: I NUMERI

Per quanto riguarda le emissioni totali di gas a effetto serra, tra il 1990 e il 2019, nell’UE dovute alla combustione di combustibili nei trasporti sono aumentate del 23,8%, ovvero di 160 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente; si noti che questi valori non includono l’aviazione internazionale o la navigazione internazionale (trasporto marittimo). I trasporti – secondo il rapporto Euractiv – sono stati l’unico settore fonte di combustione di combustibile a registrare un aumento in questo periodo. Nel 2020, a causa dell’impatto della crisi COVID-19 sui trasporti, queste emissioni sono diminuite del 13,5% rispetto al 2019. Nel 2021 si è registrata una parziale diminuzione rispetto al 2019. Nel 2021 si è registrato un parziale rimbalzo.

Il consumo finale di energia del settore dei trasporti nell’UE è stato di 11,5 milioni di TJ nel 2021, in calo dell’1,5% rispetto al 2011. Tuttavia, questo sviluppo complessivo è il risultato di un calo iniziale del 4,8% tra il 2011 e il 2013, seguita da un aumento sostenuto dell’8,8% tra il 2013 e il 2019. La crisi COVID-19 ha avuto un forte impatto sul consumo finale di energia nei due anni successivi, con un calo del 12,9% nel 2020 e un parziale rimbalzo nel 2021, con un aumento del 9,3%.

TRASPORTI: L’OCCUPAZIONE NEL SETTORE

Secondo quanto emerge dal rapporto, nel 2022, 6,1 milioni di persone nell’UE lavoravano nel settore dei trasporti. Nove persone su dieci (89,6%) impiegate nel settore dei trasporti lavorano nel trasporto terrestre (come quello su strada o su rotaia), il 5,6% nel trasporto aereo e il 4,8% nel trasporto per vie d’acqua interne o marittime – si veda la pagina accanto.

Tra gli Stati membri dell’UE, i maggiori livelli di occupazione nel settore dei trasporti nel 2022 si registrano in Francia (852.000, 13,9% del totale UE), Polonia (12,2%), Germania (11,6%), Spagna (11,1%) e Italia (10,6%). I livelli di occupazione più bassi si sono registrati a Malta e Cipro (entrambi 0,1% del totale UE).

IL RAPPORTO COMPLETO

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