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Elettrodotto

Elettrodotto Calusia-Catanzaro, il Pd chiede chiarimenti

Quali sono “le motivazioni di eventuali ritardi/differimenti di date e quali iniziative il Governo intenda adottare” per assicurare il rispetto dei tempi in merito all’attuazione di quanto proposto

Qual è la “data di inizio dei lavori e i tempi previsti dal cronoprogramma” per la realizzazione dell’opera di rifacimento dell’elettrodotto 150 kV Calusia-Catanzaro. E quali sono “le motivazioni di eventuali ritardi/differimenti di date e quali iniziative il Governo intenda adottare nei confronti di Terna per assicurare il rispetto dei tempi in merito all’attuazione di quanto proposto, nonché finanziato, dando così finalmente risposte e legittime richieste della popolazione che da dieci anni è in attesa del risanamento elettromagnetico dell’area interessata”. È la richiesta presentata in un’interrogazione a risposta in commissione da parte di Antonio Viscomi (Pd) al Ministro dello sviluppo economico e al Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.

L’AVVIO DELL’ITER

“Il Ministero dello Sviluppo economico ed il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare hanno da tempo previsto il rifacimento dell’elettrodotto 150 kV Calusia-Catanzaro – si legge nel testo dell’interrogazione -. Conseguentemente, Terna spa ha avviato l’iter presso tutti gli enti interessati per l’autorizzazione dei lavori di rifacimento dell’elettrodotto in questione; il progetto prevedeva anche una variante in cavi interrati di circa 2 chilometri, in uscita dalla stazione elettrica di Siano, in territorio del comune di Catanzaro, con conseguente demolizione di due degli elettrodotti aerei a 150 kV esistenti”.

NEL 2011 LE PRIME DELIBERE

In virtù di ciò, “il comune di Catanzaro con delibera n. 458 in data 8 agosto 2011 ha approvato lo schema relativo al protocollo d’intesa con Terna concernente il rifacimento degli esistenti elettrodotti 150 w ‘Catanzaro-Calusia’ e ‘Catanzaro-Mesoraca’ ubicati in territorio del comune di Catanzaro; nel febbraio e maggio 2018, presso la regione Calabria, si sono tenuti, con i sindaci, specifici tavoli tecnici per la valutazione delle aree interessate (tracciato) dalla realizzazione della nuova linea elettrica”, si legge ancora nell’interrogazione.

IL COMPLETAMENTE DELL’ITER QUEST’ANNO

“Terna, nel febbraio del 2019, ha avviato la fase di concertazione, con gli enti interessati, fase propedeutica alla sottoscrizione del protocollo d’intesa ed ha organizzato, nel mese di marzo 2019, delle giornate informative per la presentazione ai cittadini del tracciato e delle aree interessate dalla realizzazione della nuova linea elettrica a 150 kV. Linea che interessa i territori dei Comuni di Catanzaro, Simeri Crichi, Soveria Simeri, Zagarise, Sellia Marina, Belcastro, Andali, Cerva, Petronà, Sersale, Cropani, Mesoraca, Cotronei, Petilia Policastro e Caccuri – osserva l’esponente Pd -. Terna, il 16 gennaio 2020, ha presentato istanza con relativo progetto al Mise per l’autorizzazione alla costruzione ed esercizio, avente efficacia di pubblica utilità, urgenza, indifferibilità, nonché di inamovibilità dell’impianto denominato ‘Direttrice a 150 kV Calusia-Mesoraca-Belcastro-Catanzaro’”.

Il 29 gennaio 2020, sempre Terna, “ha presentato al Mise la Comunicazione di avvio procedimento e indizione della conferenza di servizi istruttoria” mentre nel marzo 2020, “ha presentato istanza di ‘Valutazione di Impatto Ambientale’ al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Ministero dei beni e delle attività culturali e per il territorio”. Il 2 luglio 2020, infine, “è stato pubblicato sui quotidiani nazionali, per il nuovo tracciato dell’elettrodotto, l’avviso al pubblico di ‘Richiesta di Autorizzazione alla Costruzione e all’Esercizio al Ministero dello Sviluppo Economico di Concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare’”. Il rifacimento degli elettrodotti 150 kV in questione, esistenti nei comuni delle province di Catanzaro e Crotone “rientra nel Piano di sviluppo (PdS) della Rete di trasmissione nazionale (RTN) del 2009 ed il progetto risultava finanziato dal Mise con programma del 2008”. Da qui, preso atto del completamento dell’iter autorizzativo, le richieste dell’esponente Pd al governo.

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