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Arera

Emendamento Gse, i paletti di Arera a governo e Parlamento

Governance Gme fuori da controllo operatori, Terna e Snam

L’emendamento di riorganizzazione del Gse (insieme ad Enea) al Dl Rilancio non piace ad Arera. In una segnalazione a governo e Parlamento l’Authority ha infatti sottolineato che “pur ritenendo di poter condividere la finalità di razionalizzazione ed efficientamento del sistema energetico nazionale”, manifesta tuttavia “preoccupazione in ordine ai possibili impatti che detto emendamento potrebbe generare sulle attività sottoposte alla Sua regolazione e/o supervisione e, più in generale, su elementi della filiera energetica assai rilevanti sia per il buon funzionamento dei mercati, all’ingrosso e al dettaglio, sia per la tutela dei consumatori; tutti obiettivi che l’Autorità, anche sulla base della normativa europea, è chiamata a perseguire”. (QUI LA SEGNALAZIONE INTEGRALE)

I PROBLEMI SUL SII

Un primo appunto riguarda Acquirente Unico e la sua gestione del SII, il Sistema informativo integrato: “Al riguardo, risulta opportuno ricordare che sui dati del SII si basano molti dei processi strumentali al funzionamento stesso dei sistemi energetici, quali, per esempio, i processi inerenti alla regolazione delle partite economiche dei servizi e al cambio del fornitore. Inoltre, sui medesimi sistemi poggiano poi strumenti essenziali – attivati dall’Autorità e gestiti sotto il suo controllo – tesi ad accrescere la consapevolezza dei consumatori in merito alle opportunità offerte dai mercati energetici, quali il Portale delle offerte e il Portale dei consumi, lo Sportello del consumatore, nonché strumenti di supporto alle fasce più disagiate dei consumatori, come i bonus sociali, recentemente estesi anche al settore idrico e a quello della gestione dei rifiuti urbani. L’Autorità ritiene, dunque, necessario che qualunque modifica della governance preservi i presupposti di terzietà e di indipendenza del Sistema informativo integrato e degli altri strumenti funzionali ad un efficiente funzionamento del mercato e alla tutela dei consumatori, attualmente affidati alla società Acquirente unico, assicurando al contempo la stringente supervisione regolatoria dell’Autorità”.

IL GME

Stesso discorso sul Gme: “Al gruppo GSE, e nello specifico al Gestore dei mercati energetici (GME), è, inoltre, demandata dalla normativa la gestione di tutte le piattaforme di mercato che consentono la negoziazione della commodity energetica elettrica e gas. Come già rilevato in altre occasioni da questa Autorità, la gestione dei mercati richiede che l’assetto di governance assicuri, nel concreto, i caratteri propri di gestione neutra e super partes, parimenti equidistante dai soggetti che sugli stessi operano, prescindendo, perciò, dalla natura e dal ruolo che gli operatori ricoprono, nonché dal peso che questi esercitano sul mercato con le proprie contrattazioni o con le attività sviluppate che hanno influenza sui mercati, comprendendo quindi anche quei soggetti gestori che operano per finalità di sistema (quali i gestori di rete)”. Pertanto, “l’Autorità ritiene che le funzioni sopradescritte dovrebbero continuare ad essere svolte in modo neutrale e a diretto supporto dell’azione regolatoria dell’Autorità”.

COSA DICE L’AUTHORITY

“L’emendamento 42.19 in esame, nell’attribuire al gruppo GSE la gestione degli oneri generali di sistema, relativa sia al mercato elettrico sia a quello del gas naturale, risulterebbe interferire con l’attuale struttura di gestione degli oneri di sistema (in termini di riscossione e di conseguenti erogazioni), la cui disciplina è rimessa dall’ordinamento all’Autorità, che opera su tale fronte attraverso un soggetto istituzionale, ad essa strumentale, costituito nella forma di ente pubblico economico, la Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA)”, osserva l’Authority aggiungendo che “tale assetto garantisce neutralità, rispetto agli interessi in gioco, per la natura giuridica pubblica di CSEA, ente sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’Economia e delle finanze e di questa Autorità, nonché agli indirizzi di quest’ultima; indirizzi e vigilanza che oggi non sono direttamente esercitati nei confronti del gruppo GSE nonostante la sua finalità pubblica”.

“È, quindi, essenziale che le attività di gestione degli oneri generali di sistema – fino a quando non sia deciso il loro trasferimento alla fiscalità generale, come più volte proposto da questa Autorità – continuino a rimanere integrate e sotto la stretta supervisione dell’Autorità, con il coinvolgimento del suo ente strumentale, CSEA, al fine di garantire la coerenza e l’affidabilità della medesima gestione e, in ultima analisi, la minimizzazione dei costi di gestione degli stessi oneri, che si incrementerebbero, in termini di risorse umane e strumentali da acquisire, affidando a un nuovo soggetto i compiti già svolti dal suddetto ente”.

SALVAGUARDUARE LA TERZIETA’ E LA TRASPARENZA

“Risulta evidente come l’attuale assetto della filiera energetica risulti funzionale all’ottimale realizzazione delle funzioni regolatorie assegnate dal Legislatore all’Autorità, anche nel rispetto della normativa europea di settore. L’organizzazione oggi vigente risulta, altresì, direttamente correlata allo svolgimento di una pluralità complessa e articolata di azioni e di interventi finalizzati al perseguimento di rilevanti obiettivi pubblici da salvaguardare, quali il corretto ed efficace funzionamento dei mercati energetici e la tutela dei clienti finali – ha aggiunto Arera -. Pertanto, l’Autorità considera doveroso segnalare che qualsiasi intervento di modifica dell’assetto della filiera energetica debba salvaguardare la terzietà, la trasparenza, nonché l’efficacia dell’azione di supervisione e controllo del Regolatore a beneficio del buon funzionamento dei sistemi energetici e dei consumatori. Inoltre, in ragione della rilevanza strategica del settore energetico per il Paese, l’Autorità reputa che eventuali riorganizzazioni debbano necessariamente seguire un percorso che consenta di valutare e ponderare tutte le possibili soluzioni e i relativi effetti sui soggetti che fanno parte della filiera energetica, ciascuno competente per specifici aspetti. Detto percorso si ritiene, infine, debba prevedere anche il necessario coinvolgimento della medesima Autorità, organismo indipendente e terzo rispetto agli interessi coinvolti, alla quale è attribuita legislativamente la responsabilità della regolazione dell’intero settore”.

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