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Enea, 250 milioni dalla Bei per produrre energia rinnovabile da fusione

Gli scienziati intendono riprodurre sulla Terra i meccanismi dell’energia delle stelle e del Sole, per ottenere energia pulita e rinnovabile


Energia pulita da fusione. È questa l’ultima frontiera dell’energia su cui scommette Enea, con il sostegno (finanziario) anche della Bei. Il progetto ha la garanzia del piano di investimenti per l’Europa ed è finanziato anche da EUROfusion, il programma Ue per la produzione di energia pulita e sicura da fusione nucleare entro il 2050. Andiamo per gradi.

ENERGIA PULITA DA FUSIONE

Partiamo dal principio. Il progetto ha l’obiettivo di replicare sulla Terra i meccanismi dell’energia delle stelle e del Sole creando sul nostro pianeta una fonte energetica pulita, rinnovabile, sicura ed inesauribile.

IL FINANZIAMENTO DELLA BEI

La Banca Europea degli Investimenti, nel quadro del piano Juncker per gli investimenti straordinari, ha deciso di sostenere il progetto con 250 milioni di euro. L’investimento complessivo per il progetto è invece di 500 milioni di euro.

2 MILIARDI DI INDOTTO

Il Divertor Tokamak Test (Dtt-divertor) dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, sorgerà a Frascati, nel Lazio. Il progetto, a pieno regime, dovrebbe creare 1.500 nuovi posti di lavoro, di cui 500 scienziati e tecnici, con un indotto di due miliardi per l’economia italiana.

GLI ALTRI SUPPORTI FINANZIARI

Oltre ai 250 milioni stanziati dalla Bei, ad Enea arriverà il supporto economico anche di EUROfusion, che contribuirà con 60 milioni a valere sui fondi Horizon 2020. Il Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca scientifica investirà 40 milioni di euro, stessa cifra messa sul piatto dal Ministero dello sviluppo economico. 25 i milioni stanziati dalla Regione Lazio.

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