Si prevede pianificazione quinquennale del calendario delle aste, semplificazioni per l’accesso agli incentivi con eliminazione dei registri per piccoli impianti competitivi fino a 1 megawatt
Programmazione, semplificazione, certezze, accelerazione degli iter autorizzativi: sono le parole chiave della roadmap per le aste di nuovi impianti di energie rinnovabili, per centrare gli obiettivi Eu. La Strategia per l’asta delle rinnovabili, contenuta in un documento del Mite, prevede pianificazione quinquennale del calendario delle aste, semplificazioni per l’accesso agli incentivi con eliminazione dei registri per piccoli impianti competitivi fino a 1 megawatt, accesso ad asta per gli impianti oltre 1 MW, governance per mantenere adeguata concorrenza sul mercato, equilibrio territoriale e sicurezza sulla rete.
COSA DICE IL DOCUMENTO
Più nel dettaglio, si legge nel documento predisposto dal ministero, per quanto riguarda stabilità ed efficienza si prevede una programmazione di 5 anni “che rende visibili per gli investitori gli obiettivi della politica pubblica”, una frequenza continua cioè potenza attribuita in più sessioni (almeno 3 all’anno) e accesso competitivo e contratti per differenza per stimolare la riduzione dei costi e seguire l’andamento del mercato.
Ai fini della semplificazione si prevede l’eliminazione dei registri per i piccoli impianti competitivi fino a 1 MW, la semplificazione delle garanzie (fidejussioni) per grandi impianti competitivi, l’esame da parte del Gse (su richiesta del proponente) in parallelo all’iter autorizzativo per accelerare i tempi e ridurre i contenziosi.
Dal punto di vista dell’innovazione, infine, sono previsti incentivi orientati all’autoconsumo e ai modelli che fanno ricorso allo storage anche centralizzato, e incentivi dedicati per impianti con potenza fino a 1 MW inseriti in comunità energetiche.
IL FOTOVOLTAICO
La nuova potenza fotovoltaica in esercizio ogni anno tramite meccanismi di asta è pari a 1,3 GW nel 2022, 1,8GW nel 2023, lo stesso nel 2024, 1,9GW nel 2025, 2,2 GW nel 2026, 2,6 GW nel 2027, 3,1 GW nel 2028, 3,7 GW nel 2029, 4,4 GW nel 2030. “Nella prima fase – si legge nel documento – si può contare sui seguenti interventi: proroga aste Fer1, nnuove aste con programmazione quinquennale e semplificazione” e “ammissibilità agrivoltaico (anche con Pnrr)”. Nella seconda fase “si può accelerare grazie alla definizione delle aree idonee e alla semplificazione delle autorizzazioni per nuovi siti e siti esistenti”.
L’EOLICO
Per quanto concerne invece l’eolico si prevede anche una strategia basata anche sulla “decisione sui procedimenti di autorizzazione con dissenso” e lo “sviluppo tecnologico offshore anche con risorse Pnrr”: in questo caso i contingenti di potenza previsti sono pari a 0,2 GW nel 2022, 1 GW nel 2023, 1,1 GW nel 2024, 1,2 nel 2025, 1,3 nel 2026 e così via in aumento di 0,1 GW ogni anno fino al 2030.
LE ALTRE RINNOVABILI
Per quanto riguarda le altre rinnovabili (bioenergie, idro, geo e altre fonti) la nuova potenza in esercizio dal 2020 al 2030 prevede un incremento di 3GW di cui 1,5 nelle bioenergie (“nuovi impianti biogas in assetto efficiente, non rientranti nel progetto di sviluppo di biometano” e “mantenimento potenza in esercizio tenendo conto della sostenibilità delle materie prime e dell’avvenuto ammortamento degli impianti”); 0,5GW nell’idro (“mantenimento efficiente delle produzioni esistenti secondo criteri di miglioramento delle prestazioni ambientali”); 0,2GW nel Geo (“valorizzazione delle nuovo produzioni secondo criteri di minimo impatto ambientale”); infine 0,8 GW nel solare termodinamico e nell’energia oceanica (“attesa al 2030 potenza aggiuntiva anche grazie alle risorse di Mission Innovation per contribuire alla ricerca e alla definitiva maturità di mercato”).
I prossimi passi prevedono a novembre la pubblicazione in Gazzetta della Direttiva RED2 con la proroga delle aste Fer 1 e la notifica del DM Fer2 a Bruxelles. A dicembre la notifica alla Commissione Europea dei nuovi meccanismi tariffari (Aste/registri) in attuazione della direttiva Red 2. Infine dal 2022 al 2026 è previsto il primo quinquennio di programmazione a regime.
Dal punto di vista degli esiti della nuova strategia “la potenza messa ad asta è parte della strategia complessiva per realizzare il cambio di passo necessario per raggiungere i target del pacchetto Fit for 55. Il calendario – si legge nel documento del Mite – sarà affinato eventualmente prevedendo contingenti per zone geografiche, per favorire le sinergie con lo sviluppo del sistema elettrico e l’individuazione delle aree idonee e una differenziazione delle basi d’asta a livello territoriale e per tener conto della diversa redditività dell’investimento”. Sarà poi previsto “un monitoraggio dell’andamento della capacità disponibile per l’offerta nelle aste e sarà prevista la possibilità, in caso di previsione di offerta insufficiente, di spostare nel tempo una parte dei quantitativi messi all’asta”.
Questa roadmap sarà parte integrante delle riforme varate dal Governo per la semplificazione delle autorizzazioni e dello schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva Red2 al termine del processo che prevede anche le valutazioni delle commissioni parlamentari competenti e della Conferenza unificata.
In ogni caso, conclude il documento, “le riforme e gli investimenti Pnrr sono parte essenziale di questa strategia” ma avverte “è necessario accelerare sulla decarbonizzazione per rendere indipendente il prezzo dell’energia dal prezzo del fossile e della CO2”. “Il mix rinnovabile ipotizzato sarà efficiente e quindi compatibile con il percorso di riduzione degli oneri generali di sistema”.