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Senato

Energia, Confcommercio: trasferire alla fiscalità generale gli oneri del sistema elettrico

Lo ha detto il Responsabile Settori Ambiente, Utilities e Sicurezza sul lavoro presso Confcommercio Pierpaolo Masciocchi in audizione in Commissione Industria al Senato sulla razionalizzazione del mercato elettrico.

“Il nostro è un punto di vista rilevante perché il costo dell’energia e la politica energetica rivestono un ruolo fondamentale per le imprese e la competitività paese. È un dato che l’alto costo e la scarsa trasparenza degli operatori che detengono una posizione di dominio abbia determinato negli anni un disallineamento significativo del prezzo. Nonostante le ultime riforme nel 2019 si è assistito a rialzo generalizzato dei prezzi dell’energia e le imprese italiane scontano in genere un gap rispetto ad altri paesi Ue. Ma la cosa che più preoccupa dal nostro punto di vista che per le imprese di più ridotte dimensioni il gap è aumentato con picchi del 20-30%”. Lo ha detto il Responsabile Settori Ambiente, Utilities e Sicurezza sul lavoro presso Confcommercio Pierpaolo Masciocchi in audizione in Commissione Industria al Senato sulla razionalizzazione del mercato elettrico.

TRASFERIRE ALLA FISCALITÀ GENERALE GLI ONERI DEL SISTEMA ELETTRICO

“Il disallineamento generalizzato rispetto alla Ue dipende da vari fattori. Il principale ostacolo alla competitività dei prezzi è ascrivibile agli oneri generali di sistema non tanto alla presenza quanto al peso e alla forma e distribuzione tra i vari soggetti contributori. Nel 2018 hanno raggiunto il valore di poco più di 13 miliardi di euro. Pagati per circa 10 miliardi dai consumatori non domestici in via prioritaria sulle imprese a più ridotte dimensioni”. Secondo Confcommercio occorre quindi trasferire alla fiscalità generale gli oneri del sistema elettrico che fa un discorso analogo per le agevolazioni agli energivori: “Sono iniqui perché ricadono sui soggetti più piccoli e ambientalmente dannosi perché incoraggiano le imprese ad alto uso energetico a consumare più energia e indurre a sprechi”, secondo quanto riferito dalla relazione programmatica del ministero dell’Ambiente citata da Masciocchi.

ACCISE E BONUS:TRASFERIRE ALLA FISCALITA’ GENERALE

Critico anche il sistema delle accise secondo Masciocchi. “Oggi si prevede che più crescono i consumi, più leggero sia il peso dell’accisa. È fortemente distorsivo della concorrenza. È un sistema che va a gravare pesantemente sulle imprese di più ridotte dimensioni. Occorrerebbe un riequilibrio della contribuzione al gettito tra piccole e grandi imprese, non necessariamente investendo la fiscalità generale, ma modificando gli scaglioni e abrogando la contribuzione una tantum per i grandi consumatori che è assolutamente distorsiva e reimmettendo nel sistema il principio di proporzionalità”. Sullo stesso tema “vorrei segnalare anche i bonus elettricità/gas per i soggetti in difficoltà economica: il punto non è la messa in discussione del bonus ma il fatto che ricada sulle altre utenze e vi è anche qui uno sfalsamento del prezzo finale. Anche in questo caso andrebbe realizzato un trasferimento alla fiscalità generale”.

MERCATO TUTELATO E AUTOCONSUMO

Infine, il mercato tutelato. “È tema rilevante e sappiamo che il legislatore ha affrontato di recente questo importante momento ma è necessaria una vigilanza costante sui vari passaggi per evitare possibili effetti distorsivi della concorrenza”, ha detto Masciocchi. “Ultimo tema quello dell’autoconsumo: per raggiungere gli obiettivi del Pniec la crescita dell’autoconsumo dovrebbe crescere di 4-5 volte rispetto al mercato attuale. È necessario promuovere quindi questa forma di energia e farlo allargando il perimetro di mercato con l’autoconsumo collettivo”.

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