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L’eolico offshore in mare aperto potrebbe coprire i fabbisogni globali

È quanto ipotizza uno studio della Carnegie Institution for Science secondo cui l’eolico offshore produrre cinque volte più energia delle turbine installate sulla terraferma
Quale sarà la fonte di energia in grado di soddisfare le esigenze di tutto il pianeta? Secondo i ricercatori della fondazione americana Carnegie Institution for Science la risposta è da cercare nei parchi eolici offshore in mare aperto. È quanto emerge dal loro ultimo studio che smentisce, di fatto, l’ipotesi avanzata dall’Agenzia internazionale per l’energia secondo cui sarebbe il fotovoltaico a poter vantare in un futuro prossimo, neanche troppo lontano, il 2022, lo scettro di fonte rinnovabile per eccellenza. I ricercatori hanno scoperto che i venti forti in mare aperto possono produrre cinque volte più energia delle turbine installate sulla terraferma.
Sebbene attualmente non esistano parchi eolici in acque profonde su larga scala, i risultati dello studio suggeriscono che valga la pena analizzare questa tecnologia, anche se la potenza di tali parchi potrebbe variare molto a seconda delle stagioni.
In inverno, i parchi eolici dell’Atlantico del Nord potrebbero fornire energia sufficiente per soddisfare tutte le esigenze attuali della civiltà.
In estate, tuttavia, si legge nello studio, “tali parchi eolici potrebbero produrre solo energia elettrica sufficiente a soddisfare il fabbisogno di elettricità dell’Europa, o forse degli Stati Uniti”. Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori della fondazione hanno utilizzato modelli computerizzati che confrontano la produttività dei grandi parchi eolici del Kansas con giganteschi parchi eolici offshore virtuali.