La Turchia ha raggiunto la dodicesima posizione al mondo e la quinta in Europa per quanto riguarda l’installazione di energia da fonti rinnovabili. La notizia, proveniente dal quotidiano locale Yeni Shafak, è stata riportata dal sito Azernews. Sul fronte dell’energia rinnovabile utilizzata nel solo anno 2020, la Turchia ha fatto meglio di 24 Paesi europei.
UN PERCORSO INIZIATO NEL 2017
Il paese asiatico sta raccogliendo i frutti degli investimenti fatti nelle risorse di energia nazionale e rinnovabile per ridurre la dipendenza dall’estero. Grazie a questi investimenti, la Turchia sta riducendo la dipendenza dall’energia estera e, allo stesso tempo, sta aumentando giorno dopo giorno il numero di fonti di energia nazionale e rinnovabile per produrre elettricità. Il risultato di una politica nazionale energetica e mineraria rivoluzionaria avviata nel 2017, circa il 74,2% dei complessivi 24.718 megawatt di energia installata proviene da impianti a fonte rinnovabile.
OLTRE IL 50% DELL’ENERGIA TURCA PROVIENE DA FONTI RINNOVABILI
Ad oggi l’energia rinnovabile installata in Turchia costituisce il 53% (52.930 megawatt) di tutta l’energia installata, ed entro la fine del 2021 dovrebbe superare i 100.000 megawatt. Il contributo dell’energia rinnovabile alla produzione di elettricità è evidente: la quota di elettricità prodotta da fonti rinnovabili nel solo 2020 ha superato la quota totale di elettricità generata nel 2002.
La Turchia ha aumentato la quota di energia rinnovabile di circa 3,7 volte negli ultimi 20 anni. Circa il 52% dei 275,7 miliardi di kWh di elettricità prodotta nei primi 10 mesi del 2021 provengono da fonti di energia nazionale e rinnovabile. Aumentando la quota di energia nazionale e rinnovabile, la Turchia non solo si assicura l’approvvigionamento energetico, ma riduce anche il deficit sul suo sistema economico.