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Energia Elettrica

Energia, volatilità straordinariamente alta anche durante novembre. Il report Axpo

Mosca e Pechino guidano le montagne russe dei prezzi energetici europei

I prezzi dell’energia hanno vissuto una corsa selvaggia sulle montagne russe nel mese di ottobre. Inizialmente continuando la corsa al rialzo dei mesi precedenti, poi crollando a metà mese. Alla fine di ottobre, i prezzi Cal22 per il carbone API#2 sono stati scambiata il 35% al di sotto della chiusura di settembre, mentre il gas TTF e l’energia tedesca di riferimento hanno entrambi perso circa il 18%. È quanto rileva l’Energy Markets report di novembre di Axpo.

L’INNESCO POLITICO

L’innesco di questa improvvisa mossa al ribasso è venuto dalla politica, evidenzia Axpo. “Per prima cosa, il presidente russo Putin ha ordinato a Gazprom di iniziare a riempire i suoi magazzini europei una volta che le scorte interne saranno riempite a un certo punto all’inizio di novembre. Anche se questo suggerisce che i flussi dalla Russia potrebbero aumentare nel corso di questo mese e contribuire a ridurre i rischi di stoccaggio vuoto per l’inverno, ci chiediamo quanto gas russo aggiuntivo scorrerà effettivamente, dato che Nord stream 2 non è ancora approvato e Gazprom non ha prenotato alcuna capacità mensile aggiuntiva sulle rotte di transito polacche e ucraine per novembre”.

IL COLPO DALLA CINA

“Il secondo colpo è venuto dalla Cina, che ha ricordato al mondo la sua importanza fondamentale nel mercato internazionale del carbone – si legge ancora nel report mensile di Axpo -. Con le scorte interne di carbone scese a livelli pericolosamente bassi negli ultimi mesi, i prezzi interni sono saliti alle stelle, in parte per attirare le importazioni. Ma all’inizio di ottobre il massimo pianificatore economico del paese, la NDRC, ha annunciato misure drastiche contro chiunque alzi artificialmente i prezzi, sia gli speculatori della borsa merci che i produttori che accumulano volumi. Di conseguenza, i prezzi interni del carbone si sono più che dimezzati dall’annuncio, chiudendo la finestra di arbitraggio delle importazioni per la maggior parte del carbone internazionale in Cina. A sua volta, più carbone potrebbe ora essere disponibile per l’Europa, dato che meno è importato dall’Asia. Ma questa situazione è sostenibile, dato che le scorte di carbone della Cina sono ancora piuttosto basse, il freddo diffuso è previsto nelle prossime settimane, e le epidemie di Covid-19 hanno già chiuso alcune miniere di carbone nazionali”.

VOLATILITA’ ANCORA ALTA A NOVEMBRE

Per il momento, almeno, “i mercati sperano in un’offerta un po’ meno ristretta sia di gas che di carbone in Europa durante l’inverno, consentendo un premio di rischio leggermente inferiore. Tuttavia, con la stagione invernale appena iniziata e molti rischi ancora in giro” è “probabile che la volatilità rimanga straordinariamente alta durante il mese di novembre”, ha concluso il report Axpo.

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