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Eni, frenata sugli utili. Descalzi: Nel II trimestre eccellenti risultati operativi e finanziari

L’ad di Eni Descalzi: “Considerando l’andamento del primo semestre e il chiaro progresso dei nostri settori di attività, che porta a un miglioramento nella previsione dei risultati ad anno intero, si confermano i solidi fondamentali sulla cui base corrispondere a settembre la prima rata trimestrale del dividendo annuo di 0,94 per azione”

Con un utile ante imposte adjusted del secondo trimestre 2023 pari a 3,7 mld nonostante una flessione del 41%, che “rappresenta un risultato molto robusto considerata la contrazione del 30% del prezzo del Brent e i prezzi del gas naturale e i margini di raffinazione in calo di oltre il 60%”, il cda di Eni, riunitosi sotto la presidenza di Giuseppe Zafarana, ha approvato i risultati consolidati del secondo trimestre e del primo semestre 2023.

UTILE IN CALO

I conti del Cane a sei zampe vedono, in particolare, l’utile operativo proforma adjusted che integra i margini operativi delle società all’equity risulta pari a 4,2 mld rispetto a 7 mld del trimestre 2022. “Questa performance riflette la resilienza degli utili di E&P, comprensivi di una produzione in crescita, un risultato di GGP ancora molto solido, nonché i contributi di Sustainable Mobility e Plenitude” spiega Eni.

Nel secondo trimestre 2023 E&P ha conseguito l’utile operativo adjusted di 2,1 mld, “condizionato dall’indebolimento dei prezzi di realizzo e dal deconsolidamento delle attività in Angola che influenza la comparabilità dei risultati rispetto al 2022”. Includendo il contributo delle società all’equity, l’utile operativo proforma del secondo trimestre 2023 ammonta a 2,8 mld, con una riduzione del 52%, e risente di maggiori costi esplorativi. Il risultato del primo semestre 2023 è stato di 4,9 mld (rispetto ai 9,3 mld del primo semestre 2022). La produzione del trimestre è aumentata del 2% rispetto al 2022”, sottolinea l’azienda.

DESCALZI: ECCELLENTI RISULTATI OPERATIVI E FINANZIARI IN UN CONTESTO DI MERCATO MENO FAVOREVOLE

“Nel secondo trimestre 2023 Eni ha ottenuto eccellenti risultati operativi e finanziari in un contesto di mercato meno favorevole – ha commentato l’ad di Eni Claudio Descalzi -. Sottolineiamo questa resilienza dopo che Eni, nel precedente e ben più positivo scenario, era stata in grado di coglierne al meglio le opportunità. Oltre ad aver raggiunto traguardi finanziari positivi, Eni ha realizzato importanti progressi nella attuazione della propria strategia in tutti i settori di attività. L’utile operativo adjusted del secondo trimestre, pari a 3,4 mld e che sale a 4,2 mld includendo il contributo delle JV/collegate, è stato trainato dai solidi risultati di una E&P in crescita e da un’altra eccellente performance di GGP. Mentre lo scenario di mercato ha condizionato la raffinazione e la chimica, Sustainable Mobility e Plenitude continuano a registrare crescita di utili e di capacità in linea con il piano e nonostante le volatili condizioni esterne. Il flusso di cassa adjusted è stato rilevante, pari a 4,2 mld, ben superiore alle esigenze di finanziamento degli investimenti di 2,6 mld”.

“LE INIZIATIVE DI TRASFORMAZIONE STRATEGICA CHE STIAMO IMPLEMENTANDO STANNO PORTANDO BENEFICI AI NOSTRI RISULTATI”

Nel primo semestre 2023, “anche scontando il fabbisogno del capitale circolante, abbiamo ottenuto circa 3 mld di flusso di cassa discrezionale, in grado di coprire quasi per intero l’esborso per il dividendo 2023 – ha proseguito Descalzi -. Le iniziative di trasformazione strategica che stiamo implementando stanno portando benefici ai nostri risultati, e il 2023 ha registrato ulteriori significativi avanzamenti. Oltre a espandere la nostra capacità di bioraffinazione con la JV di Chalmette negli Stati Uniti e all’acquisizione di Novamont nella chimica verde, a giugno abbiamo annunciato l’acquisizione di Neptune Energy. Il portafoglio di Neptune, focalizzato sul gas, complementare a livello geografico/operativo a quello Eni e a ridotto profilo di emissioni operative, rappresenta una eccezionale combinazione rispetto ai nostri obiettivi di medio/lungo termine, e comporterà significativi benefici operativi e finanziari. Ciascuna delle nostre iniziative strategiche contribuirà al conseguimento di quella forte progressione verso i risultati di cui ci siamo dati obiettivo nel piano. Considerando l’andamento del primo semestre e il chiaro progresso dei nostri settori di attività, che porta a un miglioramento nella previsione dei risultati ad anno intero, si confermano i solidi fondamentali sulla cui base corrispondere a settembre la prima rata trimestrale del dividendo annuo di 0,94 per azione, aumentato rispetto all’esercizio precedente, nonché proseguire il programma di riacquisto di azioni da 2,2 mld avviato a maggio.”

GLI ALTRI NUMERI DI ENI

Tornando ai numeri del Cane a sei zampe. GGP ha registrato l’utile operativo adjusted di 1,1 mld nel secondo trimestre 2023, rispetto al sostanziale pareggio dello stesso periodo dell’anno precedente, “che comporta un ottimo risultato progressivo di 2,5 mld nel primo semestre. Il risultato del secondo trimestre è stato trainato principalmente dai connaturati benefici derivanti da meccanismi contrattuali di aggiornamento, rinegoziazioni e accordi relativi a periodi precedenti che sono tipici del settore di attività”. Mentre Eni Sustainable Mobility, operativa dal 1° gennaio 2023, ha conseguito l’utile operativo adjusted di 0,20 mld, in leggera variazione rispetto al secondo trimestre 2022 (0,34 mld nel primo semestre 2023, +38%).

E ancora: il business Refining ha registrato una perdita operativa adjusted di 0,05 mld nel secondo trimestre 2023 rispetto all’utile di 0,76 mld nello stesso trimestre 2022 (un utile operativo di 0,08 mld nel primo semestre 2023), influenzata dal ridimensionamento dello scenario con un SERM in calo a 6,6 dollari/bbl (da 17,2 nel secondo trimestre 2022). Il settore Plenitude & Power ha conseguito solidi risultati con un utile operativo adjusted di 0,17 mld (+18% rispetto al secondo trimestre 2022; 0,35 mld nel primo semestre, +8% rispetto al periodo di confronto) sostenuto dal positivo andamento dell’attività retail, dalla crescita della capacità rinnovabile e della produzione di energia rinnovabile e dalle ottimizzazioni nel business della generazione termoelettrica. Plenitude ha conseguito l’EBITDA proforma adjusted di 0,47 mld nel primo semestre 2023, proporzionalmente più elevato rispetto alla previsione annuale di oltre 0,7 mld, riflettendo in parte la stagionalità del business.
Versalis infine ha risentito dell’eccezionale rallentamento della domanda in tutti i segmenti di mercato e della continua pressione competitiva dai flussi d’importazione, determinando una perdita di 0,07 mld nel secondo trimestre 2023 (perdita di 0,18 mld nel primo semestre 2023).
Nel complesso l’utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni del secondo trimestre 2023 è stato di 1,94 mld, “condizionato dal più debole scenario, ma con un significativo effetto compensativo dato dalla prestazione industriale. Il tax rate adjusted del Gruppo, che non include contributi straordinari nazionali, è stato inferiore al 50% nonostante l’impatto dell’imposta sugli utili del settore energetico nel Regno Unito ‘UK Energy Profit Levy’. Nel primo semestre 2023, l’utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni è stato di 4,84 mld”.

Infine, nel secondo trimestre 2023, il flusso di cassa da attività operativa adjusted ante working capital al costo di rimpiazzo di 4,2 mld ha ampiamente finanziato gli esborsi per gli investimenti organici (2,6 mld) e i dividendi (0,7 mld). (Nel primo semestre 2023, il flusso di cassa adjusted è stato pari a 9,5 mld, generando un free cash flow organico pari a 3 mld), ha evidenziato Eni ricordando che il cda ha approvato la distribuzione della prima delle quattro tranche di dividendo (per un totale di 0,94 annuo) di 0,24 per azione in circolazione alla data di stacco cedola del 18 settembre 2023, con data di pagamento 20 settembre 2023. E che l’indebitamento finanziario netto ex-IFRS 16 al 30 giugno 2023 è pari a 8,2 mld (il leverage è pari a 0,15, 0,13 al 31 dicembre 2022) e che il programma di buyback ha raggiunto i 45 mln di azioni per un esborso di 588 mln di euro al 21 luglio.

CONFERMATA LA GUIDANCE PER IL 2023

Per quanto riguarda il proseguo dell’anno, il Gruppo conferma la guidance di 1,63-1,67 mln di boe/g per il 2023 allo scenario Eni di 80 dollari/barile per quanto riguarda la produzione di idrocarburi. Nel terzo trimestre 2023 la produzione è prevista a circa 1,63 mln di boe/g. Ed è confermato l’obiettivo esplorativo di 700 mln di boe di nuove risorse.
Eni ha poi rivisto al rialzo la guidance sull’EBIT adjusted nell’intervallo 2,7 mld – 3,0 mld nell’anno, rispetto alla previsione di 2 mld – 2,2 mld per GPP ma anche per Plenitude & Power (EBITDA proforma adjusted di Plenitude rivisto al rialzo a circa 0,8 mld rispetto alla precedente guidance superiore a 0,7 mld).

Confermato, inoltre, l’EBIT adjusted a 12 mld nonostante il peggioramento dello scenario, con un aumento della prestazione industriale di circa 2 mld. (Alle assunzioni peggiorative di scenario, il flusso di cassa è atteso nell’intervallo 15,5 mld – 16 mld, riflettendo analogamente il miglioramento della prestazione industriale). Mentre si attendono in riduzione gli investimenti di Gruppo (attesi inferiori a 9 mld, in riduzione rispetto alla precedente previsione di 9,2 mld e a quella iniziale di 9,5 mld, beneficiando di continue azioni di ottimizzazione e di efficienza. Leverage: previsto entro l’intervallo dichiarato di 0,1-0,2).

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