Dall’insolvenza dell’ex Ilva al boom in borsa di Saipem fino al rilancio del nucleare paventato dall’ad di Eni Descalzi: ecco cosa dicono i giornali di oggi
Per Acciaierie d’Italia la strada è spianata verso l’amministrazione straordinaria grazie alla dichiarazione di insolvenza arrivata ieri dal tribunale fallimentare di Milano, che apre anche alla possibilità del prestito ponte da 320 milioni di euro. Sul fronte delle imprese ieri si è registrato un vero e proprio balzo per Saipem in Borsa (+13,2%) grazie ai dati diffusi il giorno prima sullo stato contabile dell’azienda. Mentre l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi ha rilanciato la necessità di un utilizzo del nucleare in Italia e in Europa come strumento per assicurare decarbonizzazione e indipendenza energetica.
EX ILVA, IL TRIBUNALE ACCERTA L’INSOLVENZA: PRESTITO PONTE DA 320 MLN PIÙ VICINO
“Adesso è tutto pronto per l’amministrazione straordinaria dell’ex Ilva. L’ultimo tassello mancante è arrivato ieri dal tribunale fallimentare di Milano che ha dichiarato lo stato di insolvenza per Acciaierie d’Italia spa. Un passaggio che da una parte consente, appunto, di avviare l’amministrazione straordinaria; e, dall’altra, potrebbe far scattare un’inchiesta con l’ipotesi di bancarotta sulla gestione e i conti dell’ex Ilva. L’altra conseguenza importante è che ora si possono sbloccare i finanziamenti statali della durata massima di cinque anni e nel limite massimo di 320 milioni di euro per l’anno 2024, come previsto dal decreto ex Ilva il cui iter di conversione in legge prosegue in Senato”. È quanto si legge sul Corriere della Sera di oggi. “(…) Il decreto ex Ilva andrà in Aula, al Senato, il 5 marzo. Una serie di proposte emendative approvate — ha spiegato al riguardo il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che la prossima settimana visiterà gli impianti in Liguria e Piemonte dopo essere già stato a Taranto — hanno ‘recepito le richieste che ci sono giunte dall’indotto in queste settimane di confronto e di ascolto delle esigenze. Sono stati rivisti i parametri di accesso al Fondo di garanzia e accolta la richiesta della Regione Puglia’ di utilizzare avanzi di amministrazione per sostenere le imprese della filiera (…)”, si legge sul quotidiano.
SAIPEM VOLA IN BORSA: SI PUNTA SU PARTNERSHIP E M&A
“Balzo di Saipem in Borsa dove ieri il gruppo ha guadagnato il 13,3%, a 1,68 euro, il livello più alto dalla vigilia della chiusura dell’aumento di capitale da 2 miliardi concluso nel 2022 quando il titolo aveva toccato quota 1,94 euro. Merito dei conti diffusi il giorno prima, insieme all’aggiornamento del piano strategico, con il ritorno dell’utile (179 milioni) e del dividendo nel 2025”. Lo riferisce Il Sole 24 Ore di oggi. “Una performance molto positiva che consente a Saipem di guardare al futuro con notevole agio tanto che ieri, nel corso del briefing con la stampa, l’ad Alessandro Puliti non ha escluso l’ipotesi di nuove mosse. ‘Ci guardiamo intorno – ha spiegato il top manager -. La priorità è quella degli accordi commerciali e delle partnership ma, se dovesse apparire all’orizzonte, una possibilità di un’acquisizione opportunistica, di una tecnologia, non la posso e non la voglio escludere’. (…) Poi il passaggio sulla previsione, al 2027, di acquisizioni di nuovi ordini per 50 miliardi, la metà dei quali, ha precisato Puliti, ‘sarà nel settore offshore,ingegneria e costruzioni’. Quanto alle iniziative low carbon, destinate a rappresentare un terzo del totale delle commesse a fine piano, ‘sono trasversali alla nostra offerta e a tutte le linee di business, drilling compreso’ (…)”, si legge anche sul quotidiano.
DESCALZI SPINGE IL NUCLEARE IN UE E IN ITALIA
“Per raggiungere l’indipendenza energetica, l’Europa e l’Italia devono sfruttare tutte le fonti, anche allentando i paletti imposti dalla transizione green. L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, usa parole forti: ‘Non possiamo pensare di fare il trucco a chi è in rianimazione’. Il concetto è che se la materia prima scarseggia, l’approvvigionamento è a rischio. Un assioma che non sembra essere scontato nel dibattito europeo”. È quanto si legge su La Stampa di oggi. “(…) Nel corso di un convegno organizzato da Forza Italia alla Camera – intitolato “Indipendenza energetica al 2050, la parola alle imprese: come riuscirci” – Descalzi interviene in modo molto franco: ‘Da una parte siamo come una Ferrari che non ha benzina, dall’altra vogliamo ridurre le emissioni’. La strategia per il futuro? Sì al nucleare, alle rinnovabili e sì ai biocarburanti, un prodotto che l’Italia possiede «ma non viene ancora riconosciuto dall’Europa». Sul nucleare, spiega Descalzi, ‘abbiamo detto di no per troppo tempo’, però è vero che per utilizzarlo serve l’uranio. Discorso simile per le rinnovabili: ‘Sono necessari elementi come litio e cobalto, concentrati solo in alcuni Paesi’. (…)”, prosegue il quotidiano.