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Italia Carbone Centrali

Finisce (quasi) l’era del carbone in Germania. In Italia il phase out nel 2025

Berlino è pronta a chiudere sette centrali a carbone per 3,1 GW complessivi entro la fine del mese

La Germania è pronta a chiudere entro fine mese, sette centrali elettriche a carbone per una capacità di produzione combinata di 3,1 gigawatt. Lo stop sarebbe dovuto arrivare già negli anni scorsi ma la crisi energetica, innescata dal conflitto tra Russia e Ucraina, ha portato le autorità tedesche a desistere dall’intento.

CENTRALI A CARBONE TEDESCHE ATTIVE PER OVVIARE ALLO STOP DELLE FORNITURE DI GAS RUSSE

Nel marzo 2022 il governo tedesco aveva infatti deciso di riattivare cinque centrali a carbone e di rinviare la chiusura di altre due centrali in previsione di una diminuzione delle forniture di gas russo. Decisione poi prorogata per un altro inverno nell’ottobre 2023 sempre per via delle scarse forniture di gas russo e degli stop alla flotta nucleare francese.

BNETZA: NESSUN IMPATTO SULLA SICUREZZA DELL’APPROVVIGIONAMENTO

Le sette centrali a carbone non potranno più vendere la propria elettricità sul mercato all’ingrosso. La Federal Network Agency (BNetzA) ha affermato, tuttavia, che le chiusure non avranno alcun impatto sulla sicurezza dell’approvvigionamento.

NEL 2023 DAL CARBONE IL 26% DELL’ENERGIA ELETTRICA TEDESCA

Nel 2023, il carbone ha fornito il 26% dell’energia elettrica tedesca, in calo rispetto al 33% dell’anno prima, al culmine della crisi energetica.

Nella Germania occidentale il paese resta sulla buona strada per rispettare la scadenza del 2030 per uscire dal carbone. Ma gli esperti dicono che la mancanza di fondi per le centrali elettriche a gas di riserva potrebbe diventare un ostacolo.

IL PHASE OUT ITALIANO ENTRO IL 2025

In Italia il phase out dal carbone è previsto per il 2025. Qualche settimana fa il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha confermato la data definita che riguarderà tutte le centrali rimanenti del paese ad eccezione della Sardegna dove terminerà tra il 2026 e il 2028.

In Italia ci sono sei centrali a carbone ancora funzionanti. Quattro sono dell’Enel, a Fusina (Venezia) da 976 MW, Brindisi da 2.640 MW, Civitavecchia (1980 MW) e Portovesme (Carbonia-Iglesias) da 480 MW. Una è di A2A a Monfalcone (Gorizia) da 336 MW, l’altra di EP Produzione a Fiume Santo (Sassari).

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