Negli ultimi anni le caldaie a gas sono diventate il terreno di scontro nella guerra culturale statunitense tra i liberali – che cercano di frenare il cambiamento climatico, convincendo gli americani a ripensare le loro abitudini – e i repubblicani, come Trump e i gruppi imprenditoriali
Il presidente eletto Donald Trump sta valutando un ordine esecutivo per proteggere gli apparecchi a gas, tra cui fornelli e caldaie, dai regolatori federali e locali che vogliono eliminarli gradualmente dalle case e dalle aziende. I repubblicani, incluso Trump, hanno passato gli ultimi anni ad attaccare gli sforzi locali dei democratici per limitare gli apparecchi a gas nei nuovi progetti edilizi, in nome di preoccupazioni ambientali e sanitarie.
L’ORDINE ESECUTIVO USA SU CALDAIE E FORNELLI A GAS
L’autorità di regolamentazione dei consumatori degli Stati Uniti ha dichiarato che nel 2023 stava esaminando gli apparecchi a gas e i legami con condizioni respiratorie come l’asma, ma ha sottolineato che qualsiasi regolamentazione sarebbe stata un processo lungo.
I dettagli dell’ordine esecutivo sono ancora in discussione, ma è probabile che rispecchieranno gli sforzi del Congresso per limitare i fondi federali per le iniziative statali e locali che limitano gli apparecchi a gas o che impongono regolamenti che ne aumentano il costo, hanno sottolineato le fonti.
Negli ultimi anni i fornelli a gas sono diventati, insieme alle cannucce di plastica, il terreno di scontro nella guerra culturale statunitense tra i liberali – che cercano di frenare il cambiamento climatico, convincendo gli americani a ripensare le loro abitudini – e i repubblicani come Trump e i gruppi imprenditoriali.
LA SITUAZIONE DELLE CALDAIE A GAS IN ITALIA
Una situazione ben nota anche in Italia dove, con l’inizio del 2025, gli incentivi per le caldaie a gas sono appena terminati. Come ha ricordato nei giorni scorsi il Sole 24 Ore, la norma che taglia i bonus per le caldaie a metano, inserita nel disegno di legge di Bilancio, consente all’Italia di allinearsi alle prescrizioni della Energy Performance of Buildings Directive (EPBD), meglio nota come direttiva europea “Case green”.
LO STOP AL BONUS VALE 1 MILIARDO DI EURO
Oltre ad evitare una probabile procedura di infrazione a carico dell’Italia, il taglio avrà un importante effetto di alleggerimento dei conti pubblici. Le relazioni di accompagnamento alla manovra non stimano gli effetti di questa misura, ma il saldo, rispetto agli ultimi anni, in termini finanziari di certo sarà positivo per lo Stato.
Le ultime statistiche disponibili, elaborate da Enea, mostrano che nel 2022 le caldaie a condensazione hanno mobilitato per il solo ecobonus poco più di 2 miliardi di investimenti. Da qui si arriva al miliardo di detrazioni in meno, considerando che l’agevolazione copre il 50% della spesa sostenuta.
LA CALDAIA UNICA E LE CALDAIE IBRIDE
La definizione di “caldaia unica” esclude i modelli che oggi sono installate in milioni di case, ma continua ad agevolare le cosiddette “caldaie ibride”, cioè gli impianti che uniscono una caldaia a condensazione con una pompa di calore, che vengono controllate da una centralina unica e funzionano in modo combinato. Oggi questa tecnologia, più costosa, ha dei numeri molto più piccoli e ha registrato un forte utilizzo soprattutto nell’ambito del Superbonus.