Se la misura inizialmente era stata attuata per aiutare a liberare l’Ue dai combustibili fossili russi, sono aumentate le preoccupazioni per il predominio della Cina nel fornire i minerali chiave necessari per la transizione pulita
Gli acquisti congiunti di gas nell’Unione europea stanno attirando una domanda crescente, mentre la regione si prepara in vista della nuova stagione invernale e dovrà fornire un modello su come assicurerà le materie prime necessarie per la transizione verde. Questa l’opinione del vicepresidente della Commissione europea, Maros Sefcovic.
LA DOMANDA DI GAS UE E GLI STOCCAGGI
Sefcovic ha dichiarato che l’impianto di acquisto congiunto – che è emerso come una misura di emergenza durante la crisi energetica dello scorso anno e che unisce le aziende che cercano di acquistare gas ai venditori internazionali – ha ricevuto una domanda di circa 16 miliardi di metri cubi per la sua seconda gara. L’Unione europea si era posta l’obiettivo di aggregare una domanda di gas sufficiente a riempire il 15% dei suoi stoccaggi in tutto il blocco, pari a circa 13,5 miliardi di metri cubi. I depositi sono già pieni quasi all’80%, mentre i prezzi di riferimento del gas rispetto allo scorso anno si sono notevolmente moderati.
ACQUISTI CONGIUNTI, IDROGENO E MATERIE PRIME CRITICHE
L’attenzione ora si concentrerà sul potenziale utilizzo della piattaforma come modello per l’acquisto di idrogeno e materie prime critiche. Se la misura inizialmente è stata attuata per aiutare a liberare l’Ue dai combustibili fossili russi, sono aumentate le preoccupazioni per il predominio della Cina nel fornire i minerali chiave necessari per la transizione pulita, ad esempio nella produzione di batterie per le auto elettriche. “Dobbiamo investire molto di più in materie prime critiche per avere le forniture strategiche di cui abbiamo bisogno, dobbiamo diversificare i fornitori”, ha spiegato Sefcovic.
I risultati mostrano il continuo supporto all’impianto del gas, che inizialmente era scettico sulla possibilità che le grandi aziende partecipassero, per paura che potessero mettere a repentaglio il loro vantaggio competitivo. Alla misura possono partecipare anche Paesi extra-Ue, come Ucraina e Moldavia.
I DATI DEL PRIMO ROUND DI ACQUISTI CONGIUNTI
Sefcovic ha affermato che i fornitori internazionali possono presentare offerte per soddisfare la domanda entro lunedì 10 luglio 2023. Durante il primo round di maggio, alle offerte dei best seller sono stati abbinati un totale di 10,9 miliardi di metri cubi di domanda di gas naturale. “L’anno scorso – ha proseguito Sefcovic – è stato l’anno della sopravvivenza. Non si sa mai cosa accadrà nel nostro mondo instabile, quindi vogliamo essere completamente coperti per il prossimo inverno”.
L’AUMENTO DEI PREZZI E L’OBIETTIVO DELLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI
Il vicepresidente della Commissione europea ha aggiunto che la nuova stima della Commissione sui maggiori investimenti necessari a rendere più verde l’economia e ad allontanarsi dai combustibili fossili russi è dovuta principalmente all’aumento dei prezzi sui mercati globali e alla spinta dell’Ue ad accelerare la transizione verde.
Secondo una bozza di relazione svelata oggi, l’Ue deve investire 700 miliardi di euro all’anno per raggiungere i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni, una cifra nettamente superiore ai 470 miliardi di euro previsti nel 2021 dalla presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen.