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Europa Gas

Gas, gli Usa mollano EastMed per inseguire le rinnovabili

Dal Dipartimento di Stato di Washington trapela distacco dal progetto gas del Mediterraneo orientale. Perché ci riguarda

Il rinnovabile incombe sulle priorità della Casa Bianca. Come scrive Euractiv, infatti, l’interesse degli Stati Uniti si sarebbe allontanato ad esempio dal progetto EastMed. La dichiarazione arriva dal Dipartimento di Stato di Washington e, dalla Grecia, si fa sapere come questo spostamento di obiettivi rimetta in primo piano Ankara.

“Rimaniamo impegnati a interconnettere fisicamente l’energia del Mediterraneo orientale con l’Europa. Stiamo spostando la nostra attenzione sugli interconnettori elettrici che possono supportare sia il gas che le fonti di energia rinnovabile ” sono state le parole del DoS.

DIETRO LA SCELTA

Il focus, scrive Euractiv, per gli Stati Uniti si starebbe spostando verso il previsto interconnettore elettrico sottomarino EuroAfrica dall’Egitto a Creta e alla Grecia continentale, e quello EuroAsia proposto per collegare le reti elettriche israeliane, cipriote ed europee. Secondo la Casa Bianca, infatti, “Tali progetti non solo collegherebbero i mercati vitali dell’energia, ma aiuterebbero anche a preparare la regione per la transizione verso l’energia pulita”.

PERCHÉ CI RIGUARDA

Come mai torna in prima fila la Turchia? Proprio Erdogan era stato il primo a opporsi a EastMed. Contano le stabilità regionali, in questo contesto. Per la Commissione europea, il progetto era “complesso”, ricorda Euractiv. E conta il momento, secondo il quale il mondo va verso la transizione alla neutralità climatica.

L’Unione europea, in questo contesto, sarà protagonista. Da Bruxelles, la posizione espressa da una fonte a Euractiv qualche mese fa parlava di una dipendenza di Eastmed in termini di redditività commerciale “da quanto gas ci sarà alla fine nella regione che potrebbe essere spedito in Grecia e in Italia e quale sarà la domanda di importazioni”.

E proprio l’Italia è uno degli attori più importanti dello scenario in discussione. Come scritto su StartMag a inizio ottobre, “l’Italia ha aderito in toto al progetto del gasdotto EastMed con una scelta tesa a fare della penisola un hub europeo del gas superando le incertezze della transizione energetica”.

EastMed trasporterà in Italia, con approdo ad Otranto, il gas dei giacimenti israeliani e ciprioti del Mar di Levante, via Cipro e Grecia con 1.300 chilometri di condotte sottomarine. Tra le questioni che riguardano il nostro paese c’è la contesa della Zona economica esclusiva turca. Ma oltre a questo, sicuramente “fare dell’Italia un hub del gas ha una sua logica economica e risponde ai principi della sicurezza energetica dell’Unione europea volti ad affrancare i Paesi membri dalla dipendenza energetica russa”. Insomma, serve ricapitalizzare la nostra Zee.

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