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Gas, più flessibilità per riempire gli stoccaggi e minori vincoli sui target: le richieste di modifica italiane al regolamento Ue

Oggi in Commissione Politiche Ue della Camera nell’ambito dell’esame, ai fini della verifica di conformità al principio di sussidiarietà, della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2017/1938 per quanto riguarda il ruolo dello stoccaggio del gas

Maggiore flessibilità nel riempimento degli stoccaggi, minori vincoli sui target da raggiungere, stop a qualsiasi ipotesi di neutrality charge e anticipare le aste. Sono queste le richieste che sono state formulate oggi da Arera, associazioni di settore e imprese in Commissione Politiche Ue della Camera nell’ambito dell’esame, ai fini della verifica di conformità al principio di sussidiarietà, della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2017/1938 per quanto riguarda il ruolo dello stoccaggio del gas nell’assicurare l’approvvigionamento di gas prima della stagione invernale (COM(2025) 99 final).

PINTO (ENERGIA LIBERA): PAROLA D’ORDINE È FLESSIBILITÀ, RIEMPIMENTI OBBLIGATORI SIANO FINO ALL’80%

“Ci troviamo di fronte a una situazione in cui i prezzi dell’estate sono superiori rispetto ai prezzi delle consegne 2025-2026. E questa è un’anomalia che comporta dei problemi per il regolamento da adottare. La parola d’rodine è flessibilità perché la stimazione dei vari Stati è diversa, è molto complicato pensare a un regolamento unico che non contenga flessibilità. Il governo ha fatto delle cose importanti sull’estensione delle finestre di conferimento ma questo non basta, abbiamo inviato suggerimenti anche al Mase” ha detto Salvatore Pinto, presidente di Energia Libera ascoltato in Commissione Politiche Ue. “Tra i punti di flessibilità che secondo noi vanno adottati c’è innanzitutto il fatto che la finestra vada estesa fino a dicembre per il riempimento finale per avere del tempo per gestire le eventuali flessibilità necessarie; poi – ha proseguito – una traiettoria di riempimento indicativa ma non obbligatoria; arrivare a un riempimento fino all’80% e non fino a 90% poi ogni paese su base volontaria può fare ciò che ritiene più giusto, ed è importante avere dei tempi brevi per l’approvazione del regolamento. Una deroga che tenga conto della velocità di iniezione degli stoccaggi sotterranei, una caratteristica prettamente italiana per come sono fatti gli stoccaggi italiani, infine limitare al 2026 la proroga del regolamento”, ha concluso Pinto.

BESSEGHINI (ARERA): INTRODURRE DIVIETO PER NEUTRALITY CHARGE E AMPLIARE MARGINI FLESSIBILITÀ IN NORME UE

“La proroga fino al 2027 gli obblighi di riempimento gas a livello Ue trova collocamento ovvio nell’attuale contesto geopolitico e nella conseguente volatilità dei prezzi sui mercati mondiali. L’Ue ritiene che il quadro normativo debba essere flessibile per sfruttare le migliori condizioni di acquisto sui mercati. Le discussioni in corso al momento presso il Consiglio Ue hanno posto in evidenza la necessità di introdurre elementi di flessibilità. L’Autorità ha introdotto un premio di giacenza e contratti per differenza a due vie a copertura dei rischi di prezzo che hanno contribuito a garantire gli obiettivi di riempimento con 114 mln di MWh ma hanno comportato costi significativi per il sistema circa 5.450 mln di euro al netto dei ricavi” ha detto Stefano Besseghini, presidente di Arera. “Questo induce a ritenere condivisibile l’approccio di ampliare gli attuali margini di flessibilità per considerare le specifiche esigenze di mercato contemperando gli obiettivi di economicità del sistema, con il riempimento degli stoccaggi e la sicurezza delle forniture”, ha aggiunto Besseghini.

“L’autorità propone di segnalare alle istituzioni comunitarie preposte l’opportunità di prevede per ogni Stato membro adeguati margini di flessibilità per il raggiungimento dell’obiettivo di riempimento del 90% consentendo la possibilità altresì di deviare dallo stesso per condizioni di mercato che ne renderebbero particolarmente oneroso il raggiungimento. Infine può essere utile considerare l’opportunità di allentare i termini temporali stessi di raggiungimento dell’obiettivo oggi previsti per il 1° novembre estendendo tale termine a un intervallo temporale tra ottobre e dicembre in modo da offrire ulteriori margini”, ha spiegato il presidente di Arera. Sui meccanismi di copertura degli obblighi di stoccaggi in assenza di norme europee condivise in Germania tra ottobre 22 e dicembre 24 sono state introdotte misure nazionali per la copertura dei costi anche nei punti di interconnessione all’estero, la cosiddetta neutrality charge che ha avuto effetti distorsivi sui mercati con un aumento dei costi in Italia si stima un aumento del 40%. Pur riconoscendo gli effetti distorsivi dell’applicazione unilaterale di tale misura le analisi di Acer hanno riconosciuto l’assenza di norme comuni relative ai meccanismi di copertura. Il dibattito è ancora attuale e questo evidenzia la necessità di introdurre uno specifico divieto di trasferire i costi attraverso le tariffe transfrontaliere e di avviare una riflessione in un contesto di solidarietà”, ha concluso Besseghini.

SIBIANO (AIGET): 2025 ANNO PARTICOLARE, SERVONO PREMI DI GIACENZA, MAGGIORE FLESSIBILITÀ E ANTICIPO ASTE

“Ci troviamo in un anno significativo e diverso rispetto a quello che ci ha preceduto, abbiamo avuto una differenza significativa rispetto allo scorso anno, abbiamo avuto un prezzo che ha toccato i 58 euro al MWh rispetto allo scorso anno che eravamo sui 22. È un anno particolare dovuto a tre fattori, il clima con temperature invernali più rigide, niente più flussi dal gasdotto russo-ucraino e qualche ritardo nei progetti di liquefazione nei paesi esportatori specialmente negli Usa” ha affermato Piergiacomo Sibiano di Aiget ascoltato in Commissione Politiche Ue. “Inoltre ci troviamo in una fase in cui il prezzo del gas nel periodo estivo è tutt’ora superiore a quello invernale e questo rende le condizioni economiche difficili per gli operatori – ha proseguito Sibiano -. Per queste ragioni, Aiget già circa un mesetto fa ha inviato segnalazioni a ministero ed Autorità in cui ha fatto presente questi temi e ha posto una serie di proposte tra cui il premio di giacenza, un azzeramento del prezzo di riserva, nuove procedure per il conferimento pluriennale, l’introduzione di maggiore flessibilità nello stoccaggio perché permette di rendere il mercato meno teso, e un ulteriore anticipo delle aste di stoccaggio. Già quest’anno il Mase ha anticipato di qualche settimana ma la proposta di Aiget è quella di anticiparle ulteriormente, anche a partire dall’ultimo trimestre dell’anno precedente a quello in cui si procederà lo stoccaggio, oltre a una maggiore frequenza dello stoccaggio”.

“Bene le proposte dell’Ue di ridurre l’obiettivo di riempimento degli stoccaggi dal 90 all’80% come soglia minima, per rendere meno teso il mercato – ha aggiunto Sibiano – e l’estensione della finestra temporale di riempimento fino a dicembre. In seconda battuta, considerare gli obiettivi intermedi come indicativi e non vincolanti, considerare eventuali deroghe legate alle diverse velocità di iniezione degli stoccaggi. Riteniamo sia sensato non estendere a tutto il 2027 la proroga del regolamento per fare tesoro di quanto accadrà e non cristallizzare per due anni la situazione. Ultimo punto accelerare il processo di approvazione del regolamento perché dare regole certe è fondamentale”.

MOLES (AU): SERVE STRATEGIA COORDINATA E STOCCAGGIO STRUMENTO DETERMINANTE

“A fronte dell’obiettivo condivisibile della proposta di proroga del regolamento europeo sugli stoccaggi di gas, la politica ha tutti gli strumenti per agire anche autonomamente per arginare, almeno parzialmente, le tensioni speculative dei mercati ed i loro riflessi sui prezzi dell’energia e ciò sia utilizzando la flessibilità di riempimento degli stoccaggi concessa dall’UE, sia adottando in modo sempre più convinto strumenti contrattuali che previlegino l’utilizzo delle rinnovabili” ha detto Giuseppe Moles, Amministratore delegato di Acquirente Unico. “Si tratta di misure che rispondevano alla necessità di affrontare la crisi dell’offerta di gas e gli aumenti dei prezzi provocati dalla guerra in Ucraina a partire dal febbraio 2022, ma – ha ricordato Moles – ad oggi rimane forte l’esposizione dei mercati alla volatilità dei prezzi, così come permane la necessità di proteggere il mercato del gas da incertezze e carenze dell’approvvigionamento”.

Nel corso dell’Audizione, l’AD di Acquirente Unico, ha inoltre evidenziato che: “l’Agenzia internazionale per l’energia e l’Agenzia UE per la cooperazione, fra i regolatori nazionali dell’energia, hanno osservato che i prezzi ‘a pronti’ del gas tendono ad essere più elevati quando i livelli di riempimento degli stoccaggi sono al di sotto della media. Lo stoccaggio, quindi, è determinante per allentare la tensione sui mercati del gas”.

“Da un lato – ha aggiunto – una strategia coordinata per ricostituire le scorte di gas potrebbe aiutare a mitigare le fluttuazioni dei prezzi e garantire una maggiore sicurezza energetica per tutti i membri dell’Unione Europea; quando gli stoccaggi di gas sono sufficientemente ampi, si può avere una maggiore sicurezza energetica, il che può portare a una stabilizzazione dei prezzi dell’energia elettrica. Al contrario, se le scorte sono basse e c’è una forte domanda, i prezzi possono aumentare a causa della pressione sull’offerta. D’altra parte occorre tenere in considerazione e dare seguito all’invito rivolto dall’Unione Europea agli Stati Membri, anche con il ‘Quinto pacchetto energia’: usare gli strumenti di mercato che di fatto stimolano la produzione di energia da fonti rinnovabili e consentono di fare disaccoppiamento tra il prezzo dell’elettricità da fonti rinnovabili da quello del gas”. “Il riferimento – ha concluso – è all’utilizzo di PPA o Contratti per Differenza e, dunque, a meccanismi di lungo periodo, con un impatto positivo sulla riduzione delle emissioni e sui prezzi elettrici”.

MAZZITELLI (SNAM): LIVELLO SCORTE ITALIANE QUEST’ANNO PIÙ ALTE DI MEDIA UE, ALLOCATO 90% CAPACITÀ PER IL PROSSIMO ANNO

“Nel prossimo quadriennio Snam investirà circa 2 mld di euro per lo sviluppo e il mantenimento del sistema di stoccaggio italiano. Gli asset sono oggi valutati intorno ai 5,5 mld di euro”. Lo ha detto Gaetano Mazzitelli di Snam ascoltato in Commissione Politiche Ue della Camera nell’ambito dell’esame, ai fini della verifica di conformità al principio di sussidiarietà, della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2017/1938 per quanto riguarda il ruolo dello stoccaggio del gas nell’assicurare l’approvvigionamento di gas prima della stagione invernale (COM(2025) 99 final). “Circa un terzo dei consumi invernali è coperto dallo stoccaggio, un altro terzo da importazioni e l’ultimo da terzo da Gnl e produzione nazionale. Se poi nel periodo invernale avvengono situazioni eccezionali come elementi climatici piuttosto a variabilità impreviste delle fonti rinnovabili o a tensioni geopolitiche, ecco che i consumi potrebbero essere superiori o inferiori e lo stoccaggio interviene per compensare – ha ricordato Mazzitelli -. Ma lo stoccaggio ha anche un’importante funzione di stabilizzazione del livello dei prezzi”.

Dal punto di vista delle scorte italiane “abbiamo avuto un processo di riempimento molto buono, ad aprile 2024 siamo partiti con un livello record raggiungendo il 99% a ottobre 2024 di disponibilità. Da lì è cominciato lo svuotamento più marcato rispetto agli anni precedenti legato a differenti motivazioni, l’inverno con una climatica più fredda, una domanda in ripresa per il settore termoelettrico dovuta a un minor import di energia elettrica dall’estero e una terza componente riconducibile alle dinamiche di prezzo, con prezzi sul mercato che incentivavano lo svuotamento”, ha proseguito il manager Snam. “Nonostante ciò il livello di scorte al 31 marzo di quest’anno è stato comunque alto, circa il 43% valore che si va a confrontare con la media europea del 34%”.

“Nei giorni scorsi abbiamo portato a conclusione le procedure di vendita delle capacità ed è stato possibile allocare circa il 90% della capacità di stoccaggio complessivo, una buona notizia per la sicurezza perché di fatto abbiamo venduto una quantità di spazio in linea con le disposizioni europee che sono in discussione”, ha concluso Mazzitelli.

GAS, BUCCI (PROXIGAS): BISOGNA INTERVENIRE CON MISURE REGOLATORIE PER FAVORIRE IL RIEMPIMENTO E GARANTIRE PIÙ FLESSIBILITÀ

“La proposta di regolamento Ue mira a regolare l’accesso e il funzionamento degli stoccaggi a livello europeo ma riteniamo utile fornire qualche dato: la domanda di gas europea è ancora sostenuta. Nel 2024 l’Europa ha consumato più di 330 mld di mc di gas mentre disponiamo di una capacità complessiva di stoccaggio di circa 100 mld di mc. Effettivamente l’Europa ha un’infrastruttura ben dimensionata rispetto alla domanda. L’Italia è il secondo paese in Europa con la maggiore capacità dopo la Germania. Ma essendo essenziale a bilanciare la domanda di gas è corretto osservare l’evoluzione della domanda italiana che nel 2024 si è assestata a 62 mld di mc in leggera crescita rispetto all’anno precedente. I primi mesi del 2025 confermano il trend e addirittura che la crescita della domanda è più sostenuta, attorno all’8%”. Lo ha detto Marta Bucci direttore generale di Proxigas ascoltato in Commissione Politiche Ue della Camera nell’ambito dell’esame, ai fini della verifica di conformità al principio di sussidiarietà, della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2017/1938 per quanto riguarda il ruolo dello stoccaggio del gas nell’assicurare l’approvvigionamento di gas prima della stagione invernale (COM(2025) 99 final).

“Lo stoccaggio ha quindi un ruolo di bilanciamento che riguardano la domanda del settore civile, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, la variabilità della domanda industriale – ha aggiunto Bucci -. È quindi evidente che quest’anno dovremo sostenere uno sforzo importante per riempire lo stoccaggio perché la quantità da re-iniettare è significativa in Europa e in Italia. I fattori che influenzano il riempimento sono sicuramente la situazione globale e l‘equilibrio domanda-offerta perché il Gnl che è uno strumento di flessibilità, risente delle variabilità e provoca delle tensioni di prezzo che nel momento in cui sono molto elevati, determina per gli operatori l’immobilizzazione di un capitale economico rilevante. Ecco perché bisogna intervenire con misure regolatorie per favorire il riempimento stesso, andando a rendere conveniente il differenziale di prezzo tra quando il gas viene acquistato e stoccato e quando viene venduto”.

La proposta Ue così come formulata proroga semplicemente il regolamento vigente ma non è stata ben accolta dagli Stati membri perché il contesto è cambiato e impone di introdurre delle flessibilità, tanto che la presidenza del Consiglio europeo sta lavorando per introdurre alcuni elementi di flessibilità che ci vedono favorevoli e che sono la possibilità di considerare i target di riempimento intermedi come indicativi, una flessibilità di periodo per il raggiungimento dei target finali in un arco temporale tra ottobre e dicembre, dare agli Stati membri la possibilità di distaccarsi dai target in funzione delle loro capacità di approvvigionamento. Noi auspichiamo che questo regolamento sia approvato in tempi brevi e sia specificata la tempistica agli Stati membri per avvalersi di queste flessibilità e trovi spazio la riflessione di prorogare per un anno il provvedimento per poi effettuare un aggiornamento strutturale sulla base del nuovo contesto”, ha concluso Bucci.

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