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Gasdotti Russi

Fughe di gas sui due Nord Stream, cosa sta succedendo?

Sono in corso tre perdite sui due gasdotti russi. La stampa tedesca avanza l’ipotesi di sabotaggio. Fatti, numeri, scenari 

Da diverse ore sono in corso tre perdite di gas sui due tubi baltici russo-tedeschi. Li conosciamo, li stiamo trattando con ancor più attenzione dallo scoppio della guerra di Putin in Ucraina. Che è anche una guerra energetica nei confronti dell’Europa.

L’ultima urgenza è scoppiata ieri, quando il Nord Stream 2 prima e il Nord Stream 1 poi hanno fatto registrare difficoltà di pressione che hanno di colpo azzerato la capacità dei tubi.

Da ricordare: il NS1 è fermo dopo le ritorsioni di Gazprom verso l’Europa e il NS2, sebbene completato come infrastruttura, non è mai entrato in azione.

COSA SUCCEDE NEI DUE GASDOTTI RUSSI

Attualmente sono in corso accertamenti ma già si hanno una serie di elementi da mettere in fila. Anzitutto, ieri si è ipotizzata l’origine della perdita a nord est dell’isola di Bornholm in Danimarca.

“Ci sono due perdite sul Nord Stream 1 – una nella zona economica svedese e una nella zona economica danese. Sono molto vicine l’una all’altra”, ha detto oggi a Reuters un portavoce dell’Amministrazione marittima svedese. Che ieri aveva chiesto di navigare a cinque miglia nautiche a sud-est dopo che la perdita era finita nel Baltico.

PROBLEMA TECNICO O SABOTAGGIO?

Mentre si cerca di capire di più, la stampa tedesca ha avanzato l’ipotesi di sabotaggio russo. Che non sarebbe lontana da quanto visto in queste settimane in termini di ricatti.

Ad avanzarle è il Tagesspiegel berlinese, confermando i problemi di ieri sera e la forte perdita di pressione di tre delle quattro tubature dei Nord Stream.

LO SCENARIO

“I guasti –El Pais – hanno un impatto diretto sull’attività delle navi che operano nel Mar Baltico”. Adesso, “i governi nazionali stanno cercando di evitare i problemi generati nel luglio 2021, quando un gasdotto sottomarino nel Golfo del Messico subì perdite simili causando un incendio di massa con alti costi ambientali”.

Secondo Tim McPhie, portavoce dell’esecutivo Ue, “la Commissione è stata informata di tre fughe di gas, due nel Nord Stream 1 e uno nel Nord Stream 2”. Si sta monitorando la situazione e “non c’è alcun impatto sulla sicurezza”. Inoltre, sulle ipotesi di  sabotaggio: “è prematuro speculare”.

Preoccupazione, da stabilire con quale timbro, anche dal Cremlino. Secondo il portavoce Dmitrij Peskov, “ora non si puo’ escludere nessuna opzione”, riferendosi alle ipotesi del guasto. Che, ha aggiunto, è stato causato da una vera e propria rottura del tubo.

LE ULTIMISSIME

Mentre passano le ore, si accumulano i messaggi di supporto dell’Occidente a Danimarca e Svezia. Washington si è detta “pronta” a sostenere gli europei.

Anche dall’Ucraina arrivano le accuse di sabotaggio per mano russa, intanto. Su twitter, Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha scritto che “la fuga di gas dal Nord Stream 1 non è altro che un attacco terroristico pianificato dalla Russia e un atto di aggressione nei confronti dell’Ue. La Russia vuole destabilizzare la situazione economica in Europa e provocare il panico pre-inverno. La migliore risposta e investimento per la sicurezza è fornire carri
armati all’Ucraina. Soprattutto quelli tedeschi…”.

Copenaghen e Stoccolma, da ultimo, hanno registrato esplosioni nel Baltico con conseguenti turbolenze.

 

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