Il taglio delle forniture ha ridotto la capacità del gasdotto Nord Stream 1 – la principale rotta di consegna verso l’Europa per il gas russo – a solo un quinto del totale
Gazprom taglia il gas all’Europa e all’Italia. Come già preannunciato, il gigante energetico russo a partire da oggi ha diminuito il volume del gas fornito attraverso il gasdotto Nord Stream 1. Il taglio delle forniture, segnalato da Gazprom all’inizio di questa settimana, ha ridotto la capacità del gasdotto Nord Stream 1 – la principale rotta di consegna verso l’Europa per il gas russo – a solo un quinto della sua capacità totale.
I dati registrati nei due punti di connessione a Lubmin, nella regione tedesca del Meclemburgo-Pomerania Occidentale, indicano che tra le 8:00 e le 9:00 di oggi sono arrivati oltre 17 milioni di kilowattora, mentre tra le 6:00 e le 7:00 ne erano arrivati oltre 27 milioni. Il volume delle consegne dovrebbe continuare a diminuire, e sul sito web del Nord Stream 1 si parla dell’arrivo di circa 14 milioni di kilowattora per il resto della giornata.
ENI: TAGLIATO IL 20% DEL GAS
Eni ha detto che oggi riceverà circa 27 milioni di metri cubi di gas dalla russa Gazprom, un calo del 20% rispetto ai volumi medi giornalieri di circa 34 milioni degli ultimi giorni. L’azienda ha aggiunto che fornirà ulteriori aggiornamenti in caso di variazioni significative nei volumi di consegna comunicati da Gazprom.
Giovedì scorso Eni ha dichiarato che Gazprom aveva aumentato le forniture a circa 36 milioni di metri cubi dai volumi giornalieri di circa 21 milioni dei giorni precedenti, durante una manutenzione programmata del gasdotto Nord Stream.
Dall’invasione russa dell’Ucraina a febbraio, l’Italia ha ridotto la sua dipendenza dall’energia di Mosca in parte attraverso accordi con alcuni Paesi africani. Negli ultimi mesi l’Algeria è emersa come il più grande fornitore di gas del nostro Paese.
IL TAGLIO DEL GAS ALLA GERMANIA
Il capo dell’Agenzia federale tedesca delle reti, Klaus Mueller, ha spiegato che al momento si conferma la riduzione preannunciata. “Vedremo nel corso della giornata se rimarrà così”. Mueller ha lanciato un altro appello alle famiglie e all’industria per risparmiare gas ed evitare il razionamento: “La cosa cruciale è risparmiare gas. Mi piacerebbe sentire meno lamentele, ma i rapporti delle industrie dicono che noi come settore stiamo contribuendo a questo”. I gruppi industriali tedeschi, tuttavia, hanno avvertito che le aziende potrebbero non avere altra scelta che tagliare la produzione per ottenere maggiori risparmi, indicando una lenta approvazione per il passaggio dal gas naturale ad altri combustibili più inquinanti.
La Germania è attualmente alla fase 2 di un piano di emergenza del gas in tre fasi, con l’ultima fase di “emergenza” che verrà avviata se il razionamento non potrà più essere evitato. “Se mi chiedeste se è imminente una carenza di gas – ha commentato Mueller – allora direi che se i flussi rimangono al 20% e se possiamo ancora aggiungere impianti di stoccaggio nei prossimi giorni e settimane, non abbiamo ancora una carenza fisica di gas, che sarebbe il prerequisito per la Fase 3”.
IL PIANO UE PER RIDURRE I CONSUMI
Ieri i Paesi UE hanno approvato un piano di emergenza per frenare la domanda di gas, dopo aver raggiunto accordi di compromesso per limitare i tagli per alcuni Paesi, sperando che un consumo inferiore allevierà l’impatto nel caso in cui Mosca interrompesse del tutto le forniture.
Il piano mette in evidenza i timori che i Paesi non riusciranno a raggiungere gli obiettivi per rifornire i depositi e mantenere i cittadini al caldo nei mesi invernali, e il rischio che la fragile crescita economica dell’Europa possa subire un altro colpo, se il gas dovesse essere razionato.
Mentre Mosca ha giustificato i tagli alle forniture con vari problemi tecnici, Bruxelles ha accusato la Russia di usare l’energia come arma per ricattare l’Unione Europea e vendicarsi per le sanzioni occidentali per l’invasione dell’Ucraina.