La regione è molto competitiva per le imprese giapponesi dotate di una vasta esperienza in infrastrutture energetiche
L’ambiziosa iniziativa cinese “Belt and Road Initiative” sta letteralmente cambiando il paesaggio dei paesi emergenti, versando fiumi di denaro nelle infrastrutture e nel settore energetico, e lasciando i rivali regionali apparentemente nella polvere. Le aziende giapponesi, tuttavia, vedono grandi opportunità in un settore importante all’interno della stessa Cina: il gas naturale liquefatto (Gnl).
GIAPPONE PRONTO A INONDARE IL MERCATO DI GNL APRENDO LA STRADA ANCHE AGLI USA
Di fronte a un eccesso di gas naturale in patria, le imprese giapponesi stanno vendendo Gnl all’estero, e il Giappone sta compiendo uno sforzo per plasmare il mercato del gas in molti paesi asiatici emergenti. Nel mese di ottobre, il ministro del Commercio giapponese, per esempio, ha annunciato che il paese stanzierà 10 miliardi dollari a sostegno della fornitura di Gnl e per costruire infrastrutture per il gas in Asia. Si tratta di una mossa che “prenderà diversi uccelli con una fava”, secondo Jane Nakano, senior fellow nel programma di energia e sicurezza nazionale presso il Centro per gli studi strategici e internazionali ascoltato da Cnbc. Non solo. L’investimento aiuterà il Giappone a tagliare i suoi stock di Gnl, ma rafforzerà anche la sua alleanza con gli Stati Uniti, ha detto Nakano in un recente podcast: lo sviluppo di infrastrutture per il gas naturale in tutto il mondo contribuirà a guidare, infine, la domanda per le esportazioni americane.
IMPRESE GIAPPONESI DOTATE DI UNA VASTA ESPERIENZA NEL CAMPO DEL GNL
Il sud-est asiatico è un feroce campo di battaglia per le imprese energetiche, in quanto le imprese giapponesi, dotate di una vasta esperienza nel campo del Gnl, costruiscono nuovi impianti e infrastrutture per rifornire la regione. La domanda di gas in questi paesi è in rapida crescita e, nonostante i tentativi della Cina di dominare la regione, il Giappone ha ancora un vantaggio competitivo nel settore. Pechino è impegnata a cercare di soddisfare la domanda di Gnl domestica e al contempo cerca di ridurre la dipendenza del paese dal carbone, secondo Nicholas Browne, di Wood Mackenzie. Le aziende giapponesi che stanno facendo incursione nel Sud-Est asiatico includono, tra le altre, Tokyo Gas, Osaka Gas e Jera.
GIAPPONE IN SURPLUS DI OFFERTA CON IL RIAVVIO DELLE CENTRALI NUCLEARI
La seconda economia asiatica è stata uno dei principali importatori di gas naturale liquefatto dopo la chiusura delle centrali nucleari del paese a seguito del disastro di Fukushima del 2011. Il Giappone ha importato 70 milioni di tonnellate di Gnl nel 2010, ma le sue importazioni hanno raggiunto circa 84 milioni di tonnellate nel 2017, secondo i dati di Thomson Reuters. Questo tasso di crescita, tuttavia, sta rallentando con la ripresa dei reattori nucleari e si sta traducendo in un eccesso di offerta. Browne ha spiegato che le società giapponesi tendono a firmare contratti a lungo termine, per via della sicurezza che forniscono. Nonostante il rallentamento dei cambiamenti nei consumi di gas giapponesi, BMI Research prevede comunque una crescita moderata fino al 2022.