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Giappone Petrolio

Giappone pronto a varare la strategia energetica al 2030

Le anticipazioni del quotidiano Nikkei ammettono che il piano nipponico conterrà anche orientamenti fino al 2050

Mettere le fonti rinnovabili al centro dell’approvvigionamento energetico e garantire un flusso stabile di energia solare ed eolica indipendentemente dalle condizioni meteorologiche, grazie ai progressi tecnologici su batterie e idrogeno. È l’obiettivo che si è dato il Giappone nell’ambito della strategia energetica fino al 2030 con orientamenti fino al 2050, anticipata dal quotidiano nipponico Nikkei. La nuova strategia, basata sull’accordo di Parigi, mira a ridurre le emissioni di carbonio ma senza fissare obiettivi numerici per il mix di elettricità e lasciando sostanzialmente la porta aperta all’uso dell’energia nucleare.

IL PIANO ARRIVERÀ ENTRO L’ESTATE CON ORIZZONTE 2030

Sarà una tavola rotonda sulla politica energetica sotto l’egida del ministero dell’Economia, del commercio e dell’industria a presentare un progetto definitivo della strategia già il mese prossimo. Ciò si rifletterà in un piano energetico che sarà presentato quest’estate con orizzonte 2030 ma con orientamenti anche per un termine più lungo.

RINNOVABILI IN PRIMA LINEA GRAZIE A BATTERIE E IDROGENO

Il potenziale delle energie rinnovabili, secondo la bozza, costituirà il pilastro dell’approvvigionamento energetico del Giappone grazie al calo dei costi dell’energia solare ed eolica e ai progressi della tecnologia digitale. Naturalmente ciò richiederà l’utilizzo delle batterie e dell’idrogeno per contribuire a compensare le fluttuazioni della produzione e mettere a frutto le eccedenze, nonché per preparare la rete elettrica a gestire in modo efficiente grandi volumi di energia rinnovabile. La bozza chiede inoltre di mantenere la flessibilità per quanto riguarda le altre fonti energetiche, tenendo conto dei cambiamenti politici, geopolitici e di altro tipo che si verificheranno dopo il 2030. Queste fonti includono il nucleare, il gas naturale liquefatto e l’idrogeno.

IL NUCLEARE RIMANE UN’OPZIONE

Il nucleare è presentato come un’opzione per ridurre le emissioni di carbonio. Ma il documento osserva che perseguire questo obiettivo significa occuparsi della disattivazione dei reattori e dello smaltimento dei rifiuti, per non parlare del recupero della fiducia del pubblico dopo l’incidente di Fukushima, dove sono in corso sforzi di bonifica. Non si fa alcun riferimento, invece, alla costruzione di nuove centrali nucleari o all’aggiornamento di quelle esistenti. Ma il progetto lascia un certo margine di manovra con l’invito a perseguire l’obiettivo di reattori più sicuri ed economici. corea nucleare

I COMBUSTIBILI FOSSILI RIMARRANNO UNA FONTE IMPORTANTE DURANTE LA TRANSIZIONE

L’energia prodotta attraverso combustibili fossili rimarrà una fonte importante durante la transizione verso le energie rinnovabili, afferma la bozza, con la graduale eliminazione delle centrali a carbone e di altri impianti inefficienti. Il documento visionato da Nikkei manca di numeri per ogni componente del mix energetico a lungo termine del Giappone. Gli obiettivi più recenti, che hanno fatto seguito alla pubblicazione del piano energetico 2014, prevedono che le fonti rinnovabili rappresentino il 22-24% della produzione di energia elettrica nell’anno 2030. L’energia nucleare è prossima al 20-22 per cento.

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