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Giornali

Giornata mondiale dell’acqua, Confindustria e Rcs Academy: cosa dicono i giornali di oggi

Le parole del commissario Dell’Acqua, la corsa verso la presidenza di Confindustria e la terza edizione del business talk di Rcs Academy: ecco cosa dicono i giornali di oggi

Il commissario straordinario all’emergenza idrica, Nicola Dell’Acqua, lancia l’allarme per dighe e invasi (“hanno una capacità ridotta del 30% servono 500 milioni di investimenti”) in un’intervista del Sole 24 Ore. Mentre sulla presidenza di Confindustria si fa sempre più intensa la corsa in vista del voto del 4 aprile: Il presidente di Federacciai Antonio Gozzi è stato escluso dal voto ma ora promette un ricorso ‘alla giustizia interna’ di viale dell’Astronomia e non esclude nemmeno le vie legali ordinarie, riporta il quotidiano di Confindustria che da conto delle parole del past presidente Luca Cordero di Montezemolo. Con la spada di Damocle del possibile ricorso, adesso tra Orsini e Garrone parte la caccia ai voti degli indecisi come dei consensi raccolti da Gozzi, ricorda invece La Stampa. Infine, sul Corriere della Sera, si da conto della terza edizione del business talk di Rcs Academy e Corriere della Sera dedicato all’Economia della sostenibilità e della biodiversità che ha visto tra gli interventi quello della viceministra all’Ambiente Vannia Gava.

ACQUA, DELL’ACQUA: PER DIGHE E INVASI CAPACITÀ RIDOTTA DEL 30%, SERVONO 500 MLN

“Le buone notizie: grazie alle ultime nevicate l’estate del 2024 non si preannuncia critica per la siccità in Italia, fatta eccezione per la Sicilia dove i razionamenti appaiono pressoché obbligati, (…) La cattiva notizia: la mancata manutenzione di dighe e invasi nell’ultimo mezzo secolo e il conseguente accumulo di detriti ‘ha causato una diminuzione della capacità di quasi il 30%: 3 miliardi di metri cubi in meno su 13 miliardi complessivi. Il problema è che soltanto per rimuoverne 58 milioni, secondo le stime, servirebbero 500 milioni di euro’. Nella Giornata mondiale dell’acqua, il commissario straordinario all’emergenza idrica, Nicola Dell’Acqua, in carica dal 4 maggio, traccia al Sole 24 Ore un bilancio della situazione, dopo la cabina di regia di martedì scorso alla quale ha presentato la sua nuova relazione: 147 pagine con il quadro delle inefficienze e le proposte d’azione”. È quanto si legge su Il Sole 24 Ore di oggi. “Quali sono i passi urgenti? ‘Dal punto di vista operativo risparmi d’acqua, riduzione delle perdite e corretta manutenzione degli invasi e ricariche acquifere. In seconda battuta, nuove opere. Tenendo presente, però, che l’approvvigionamento idrico primario, inteso come l’insieme delle infrastrutture idriche a monte dei diversi settori di impiego dell’acqua – civile, irriguo, industriale – necessita di una nuova governance per superare la frammentazione e le lacune nella pianificazione, che hanno riflessi negativi anche sull’attenzione alla tutela della risorsa. Il 9,1% delle falde sotterranee è in stato di scarsità idrica (il 19% dei corpi idrici tracciati) e secondo le stime Ispra in media solo il 22,7% delle precipitazioni contribuisce alla ricarica degli acquiferi del Paese’”, si legge sul quotidiano.

“Che architettura immaginate? ‘Nell’ambito della mia prima proposta alla cabina di regia, messa a punto con le sette Autorità di bacino distrettuali, invito a prendere a modello il sistema idrico integrato, dove la governance regolatoria basata su Ato, gestore unico che tariffa e Arera che controlla sta mostrando i suoi frutti’. (…) Veniamo agli interventi in corso e a quelli prioritari. Qual è il programma? ‘Come reso noto dal vicepremier Matteo Salvini, che presiede la cabina di regia, le Regioni hanno presentato 562 proposte da 13,5 miliardi per il piano nazionale di interventi strutturali e per la sicurezza del settore idrico. Ma la volontà è quella di varare entro giugno un piano straordinario per gli interventi più urgenti’. (…) E le operazioni di pulitura e sghiaiamento? Sono complesse, costose e richiedono tempo. Stiamo individuando i cantieri prioritari e le regole d’ingaggio. Va considerato che per liberare 58 milioni di metri cubi, indicati come assolutamente urgenti, il costo stimato è di 500 milioni. Noi prevediamo che almeno 300 milioni di metri cubi, sui 3 miliardi interrati, vadano puliti. (…)”, ha concluso il quotidiano.

CONFINDUSTRIA, GOZZI ANNUNCIA IL RICORSO. IL MONITO DI MONTEZEMOLO

“Partita aperta — con notevoli tensioni — per il rinnovo del vertice di Confindustria. Il presidente di Federacciai Antonio Gozzi è stato escluso dal voto ma ora promette un ricorso ‘alla giustizia interna’ di viale dell’Astronomia e non esclude nemmeno le vie legali ordinarie. Ieri pomeriggio i probiviri dell’associazione lo hanno convocato: il confronto è in calendario per lunedì prossimo”. È quanto si legge sul Corriere della Sera. “Il momento difficile per Confindustria è stato evidenziato ieri da un past president come Luca Cordero di Montezemolo: ‘Ho sempre pensato che in Confindustria debbano candidarsi imprenditori per servire il mondo dell’industria con spirito di servizio, e non per servirsene’. Tra le difficoltà, prosegue comunque l’iter per la designazione del presidente. I due candidati ammessi al voto — Edoardo Garrone ed Emanuele Orsini — ieri hanno illustrato i programmi davanti al consiglio generale (con Gozzi in platea). Il voto è previsto il 4 aprile: ci sono due settimane per conquistare i consensi degli indecisi, oltre a quelli dei sostenitori dello stesso Gozzi. Tutti, da una parte e dall’altra, concordano sul fatto che sarà una corsa all’ultimo voto. In cui influirà la posizione delle aziende a partecipazione pubblica, da Eni a Enel e Fincantieri, che da qui in avanti potrebbero prendere posizione (…)”.

CONFINDUSTRIA, È SCONTRO: GOZZI NON CEDE GARRONE E ORSINI GIÀ A CACCIA DEI SUOI VOTI

“Antonio Gozzi sostiene di avere più del 25% dei consensi all’interno del Consiglio generale; per i saggi di Confindustria, che per cinque settimane hanno consultato la base, invece si ferma al 13,36%, tutt’al più arriva al 15,94% considerando le comunicazioni arrivate in ritardo, e per questo lo hanno ufficialmente escluso dalla corsa per il dopo Bonomi. Il presidente di Federacciai non ci sta, parla di «decisione politica» ed alzando il clima di tensione che già da giorni accompagna questa partita nel suo intervento nel parlamentino dell’associazione, dopo averlo già fatto per lettera coi probi viri, annuncia che ricorrerà alle vie interne per essere riammesso alla competizione”. È quanto riporta La Stampa di oggi. “Per i saggi, che dal momento del loro insediamento hanno consultato ben 135 dei 185 membri con diritto di voto (73%) arrivando poi a coprire l’81,3% dei 689 voti dell’assemblea consultando associazioni territoriali e di categoria, invece non ci sono dubbi: la partita finale se la giocheranno il presidente della Erg e del ‘Sole 24 Ore’ Edoardo Garrone ed il vicepresidente uscente con delega al credito ed al fisco, l’emiliano Emanuele Orsini con quest’ultimo, pare, in lieve vantaggio sul primo. (…) Gozzi però vuole tenere il punto tanto da arrivare ad evocare anche un possibile ricorso alla magistratura. (…) ‘Alcuni comportamenti non hanno rispettato le modalità procedurali dettagliate nei nostri regolamenti – è nella relazione – non hanno certamente contribuito a determinare un clima costruttivo ed hanno accreditato all’esterno percezioni sempre più divisive. Giuste o sbagliate che siano, le regole sono da rispettare; in altra sede si propongano, se del caso, i cambiamenti desiderati’. Prima di rivolgersi al tribunale civile, sollecitando un provvedimento urgente che potrebbe anche far slittare l’elezione del nuovo presidente – Gozzi non lo esclude (‘vedremo’ risponde ai giornalisti che lo incalzano) – il presidente di Federacciai vuole ‘capire le motivazioni per le quali delibere di territori e settoriali molto importanti non sono state considerate idonee’ per cui ‘non hanno avuto l’opportunità di votare un candidato quando lo statuto consente che i candidati siano fino a tre’. (…) Con la spada di Damocle del possibile ricorso, adesso tra Orsini e Garrone parte la caccia ai voti degli indecisi come dei consensi raccolti da Gozzi (i cui supporter capitanati da Antonio D’Amato però potrebbero decidere di astenersi), sia di quei pochi voti che aveva ottenuto l’altro vicepresidente, Antonio Marenghi, poi ritiratosi. (…)”, si legge sul quotidiano.

ENERGIA, IDROGENO ED ECONOMIA CIRCOLARE: IL FOCUS DELL’INCONTRO DI RCS ACADEMY

“’Abbiamo un pianeta da salvaguardare ma anche un’economia da mettere in sicurezza. Il cambiamento verso gli obiettivi Net Zero è un processo che va portato avanti con gradualità, tenendo conto delle soluzioni disponibili e della loro maturità tecnologica’. Così Vannia Gava, viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, intervistata dal vicedirettore del Corriere, Daniele Manca, in apertura della terza edizione del business talk di Rcs Academy e Corriere della Sera dedicato all’Economia della sostenibilità e della biodiversità”. È quanto si legge sul quotidiano milanese di oggi. “Per la viceministra le aziende vanno sostenute nella svolta verde e gli sforzi si devono concentrare sulla capacità del Paese di agevolare gli investimenti. Come nel caso dei 5 miliardi investiti coinvolgendo le regioni per i distretti industriali delle Hydrogen Valleys o delle infrastrutture per il corridoio dell’idrogeno tra Africa e Europa o, ancora, i 2 miliardi per l’economia circolare”, ha proseguito il quotidiano.

“(…) Nella maratona green i grandi player si pongono come abilitatori del cambiamento lungo la filiera. Dice Elena Guarnone di Edison: ‘Per accelerare la transizione energetica investiremo 10 miliardi al 2030 di cui l’85% in linea con gli obiettivi Sdgs delle Nazioni Unite per arrivare a un’energia decarbonizzata al 90% al 2040’. Un impegno per l’energia pulita che vede anche Snam in prima fila. Come spiega Claudio Farina, chief strategy and technology officer: ‘Parliamo di strategia sostenibile non più di strategia di sostenibilità. Così siamo arrivati a delineare l’obiettivo sulle emissioni: -40% al 2030 e la neutralità al 2040’. Con 11 miliardi di investimenti in Italia nell’arco del piano industriale (…).Michele Centemero, country manager di Mastercard Italia ha invece chiuso sulla responsabilità sociale d’impresa: ‘Sull’inclusione finanziaria abbiamo investito per aiutare il mondo delle pmi ad entrare nel mondo digitale. Ci siamo concentrati sulle donne con l’idea di portare le imprese a guida femminile a essere parte della community digitale’. Dal 2020 Mastercard ha sostenuto 27 milioni di imprenditrici nel mondo”, ha concluso il quotidiano.

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