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Shale Oil

Gli Usa saranno esportatori netti di petrolio nel 2023?

Il prossimo anno gli Usa dovrebbero infatti raggiungere livelli record di produzione, ed esportare, rispettivamente, 3,4 milioni di barili al giorno di petrolio e 3 milioni di barili al giorno di prodotti raffinati.

Gli Stati Uniti sono sulla buona strada per tornare a essere esportatori netti di petrolio e prodotti petroliferi nel 2023. Un risultato che non raggiungono dalla seconda guerra mondiale.

PREVISIONI DI 3,4 MLN DI BARILI AL GIORNO DI PETROLIO DI EXPORT NEL 2023

Secondo le previsioni il prossimo anno gli Usa dovrebbero infatti raggiungere livelli record di produzione, ed esportare, rispettivamente, 3,4 milioni di barili al giorno di petrolio e 3 milioni di barili al giorno di prodotti raffinati.

INTANTO IN CALO L’IMPORT

Per il momento, riferisce Reuters citando i dati ufficiali del Dipartimento dell’Energia, le importazioni di greggio risultano comunque in calo con soli 1,1 milioni di barili al giorno a novembre. Un bel taglio se confrontato con i circa 7 milioni di barili al giorno di importazioni di greggio di cinque anni fa.

EQUILIBRIO SPEZZATO DAL RILASCIO DELLA RISERVA STRATEGICA

Quest’anno c’è però da dire che l’equilibrio tra esportazioni e importazioni è stato sostanzialmente influenzato dal massiccio rilascio di 180 milioni di barili di greggio dalla riserva strategica di petrolio, che l’amministrazione Biden ha utilizzato per combattere l’aumento dei prezzi del carburante al dettaglio.

IL NODO DELLO SHALE OIL

L’aspettativa che gli Stati Uniti diventino un esportatore netto di petrolio dipende quindi da un grande presupposto: un aumento più rapido della produzione di shale oil, osserva Oilprice.com.

“L’invasione russa dell’Ucraina ha stimolato una nuova domanda di energia degli Stati Uniti e ciò dovrebbe spingere le esportazioni di petrolio al di sopra delle importazioni alla fine del prossimo anno, ipotizzando un’accelerazione della produzione di scisto”, ha detto a Reuters Rohit Rathod, analista di mercato di Vortexa.

DOMANDA DI PETROLIO USA +0,7% NEL 2023

Se la produzione di scisto non dovesse accelerare, per diventare un esportatore netto, gli Stati Uniti dovrebbero ridurre la domanda, osserva il rapporto. Tuttavia, si tratta di un evento abbastanza improbabile. In effetti, si prevede che la domanda di petrolio nel più grande consumatore mondiale aumenterà il prossimo anno, anche se di un modesto 0,7%, a 20,51 milioni di barili al giorno.

PRODUZIONE A 12,34 MLN DI BARILI AL GIORNO NEL 2023

Si prevede anche che la produzione petrolifera statunitense raggiungerà il livello record di 12,34 milioni di barili al giorno nel 2023 ma, ancora una volta, ciò si basa sul presupposto che la crescita della produzione di petrolio di scisto acceleri. Per ora, la maggior parte dei trivellatori sembra essere riluttante a tornare alla modalità di crescita a tutti i costi del passato.

DALLE AZIENDE DELLO SHALE C’È CAUTELA

Infatti, riferisce Oilprice, queste aziende “stanno adottando un approccio più cauto e dando la priorità al ritorno di liquidità agli azionisti dopo anni passati a bruciarla per accelerare la crescita. Anche le politiche energetiche dell’amministrazione Biden hanno avuto un effetto scoraggiante sull’industria petrolifera a causa della loro attenzione alla transizione dai combustibili fossili”.

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