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Gnl, in consultazione delibera Arera sulle tariffe e le copertura del servizio di rigassificazione

Gli Stati Uniti sono stati nel 2022 il secondo fornitore di Gnl in Italia, fornendo circa il 22% del Gnl importato; sono leggermente aumentate, dal 12% al 15% del totale, le forniture dall’Algeria. Le forniture dal Qatar, pur diminuite rispetto al 2021, nel 2022 rimangono le più consistenti (50% del totale del Gnl importato, rispetto al 75% del 2021)

Arera ha messo in consultazione fino al 16 marzo 2023, la delibera per l’adozione di provvedimenti in materia di criteri di regolazione tariffaria del servizio di rigassificazione del gas naturale liquefatto (Gnl), per il sesto periodo di regolazione (6PR GNL), che si avvia il 1 gennaio 2024.

L’Autorità ha disposto la formazione dei provvedimenti al fine di: a) definire i criteri in materia di tariffe del servizio di rigassificazione del Gnl, per il 6PR GNL, tenendo conto dei princìpi e dei criteri generali di regolazione tariffaria basati sulla spesa totale e b) garantire adeguate forme di raccordo tra il fondo previsto dall’articolo 5, comma 8, del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, da destinare prioritariamente a nuove infrastrutture di rigassificazione del Gnl, e i meccanismi di garanzia tariffaria attualmente in vigore; infine c) valutare l’opportunità di una revisione dei criteri di regolazione delle condizioni, anche economiche, di accesso e di erogazione dei servizi offerti mediante depositi di stoccaggio di Gnl.

LE STRUTTURE INDIVIDUATE

Con il DPCM 29 marzo 2022 sono state individuate le opere e le infrastrutture necessarie al phase out dell’utilizzo del carbone in Sardegna e alla decarbonizzazione dei settori industriali dell’isola. Tra le attività e infrastrutture da includere nel collegamento virtuale (virtual pipeline) con il continente figurano, tra l’altro:

a) l’adeguamento impiantistico del terminale di rigassificazione di Panigaglia, gestito da Gnl Italia S.p.A., per consentire il caricamento del Gnl su bettoline, inclusi gli interventi di ammodernamento del terminale, per garantirne la continuità di esercizio per la durata di funzionamento della virtual pipeline;

b) l’adeguamento delle funzionalità del terminale di rigassificazione offshore di Livorno, gestito da OLT Offshore LNG S.p.A., per consentire un maggior numero di accosti, finalizzato al servizio di caricamento del Gnl su bettoline per la virtual pipeline;

c) una unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione (Floating Storage and Regasification Unit, FSRU) nel porto di Portovesme con capacità netta di stoccaggio adeguata a servire il segmento Sud industriale e termoelettrico, nonché il bacino di consumo della città metropolitana di Cagliari;

d) una FSRU nel porto di Porto Torres con capacità netta di stoccaggio adeguata a servire il segmento Nord industriale e termoelettrico, nonché il bacino di consumo della città metropolitana di Sassari

e) un impianto di rigassificazione nell’area portuale di Oristano con capacità netta di stoccaggio adeguata a servire le utenze limitrofe a tale ubicazione;

f) un servizio di trasporto del Gnl a mezzo di navi spola dedicate, approvvigionato nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale e realizzato secondo la modalità operativa più adeguata sulla base di criteri di economicità ed efficienza, al fine di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, destinato a rifornire le FSRU a Portovesme e Porto Torres e il terminale a Oristano, a partire, in normali condizioni di esercizio, dai terminali di Panigaglia e Livorno;

g) le opere strumentali alla realizzazione o adeguamento delle infrastrutture di cui alle lettere precedenti, inclusi gli eventuali dragaggi necessari all’adeguamento dei terminali esistenti, all’installazione delle FSRU e alla realizzazione dell’impianto di rigassificazione di cui alla lettera e).

IL CONTESTO DI RIFERIMENTO

Il Gnl, si legge nella delibera Arera “ricopre un ruolo di primo piano nel mercato del gas nazionale ed europeo, in quanto contribuisce alla sicurezza delle forniture, alla diversificazione e alla concorrenzialità delle fonti di approvvigionamento del gas”.

L’Autorità ha esaminato i contratti di approvvigionamento destinati all’importazione del gas naturale in Italia, e “nel periodo 2016-2021 le importazioni di Gnl hanno costituito una quota relativamente costante dell’offerta complessiva di gas”.

Il ruolo del Gnl, tuttavia, “si è notevolmente accresciuto nel 2022, in seguito al conflitto tra Russia e Ucraina, che ha imposto un ripensamento delle fonti di approvvigionamento del gas, e un ridimensionamento delle importazioni via gasdotto”.

L’IMPORT DI GNL COMPLESSIVO

La capacità di importazione totale di Gnl dell’Ue ammonta a circa 157 miliardi di metri cubi, pari a circa il 40% della domanda totale di gas dell’Unione, si legge nel documento. In aggiunta, diversi Stati membri, tra cui l’Italia, nel corso del 2022 hanno deciso di investire in ulteriore sviluppo della capacità di rigassificazione, per migliorare la sicurezza e la flessibilità del sistema gas.

Tra gennaio e novembre 2022, l’UE ha importato circa 120 miliardi di Smc di Gnl (circa il 22% delle importazioni totali), ben il 49% in più rispetto allo stesso periodo del 20214. I principali esportatori di Gnl verso l’UE sono stati gli Stati Uniti5 (29%), il Qatar (19%), l’Algeria (17%) e la Russia (13%).

I TERMINALI DI RIGASSIFICAZIONE DEL GNL IN ESERCIZIO

In Italia, attualmente, risultano in esercizio tre terminali di rigassificazione:

a) il terminale di Panigaglia, della società GNL Italia S.p.A., con una capacità di rigassificazione di 5,9 milioni di metri cubi liquidi/anno (pari a circa 3,7 miliardi di metri cubi/anno), offerta in regime regolato;

b) il terminale offshore di Rovigo, della società Terminale GNL Adriatico S.r.l. (Adriatic LNG), con una capacità di rigassificazione di 14,7 milioni di metri cubi liquidi/anno (pari a circa 9 miliardi di metri cubi/anno); l’80% di tale capacità è soggetta al regime di esenzione dalla disciplina di accesso ai terzi e il restante 20% è offerto in regime regolato;

c) il terminale offshore di Livorno, della società OLT Offshore LNG Toscana S.p.A., con una capacità di rigassificazione di 6,4 milioni di metri cubi liquidi/anno (pari a circa 3,8 miliardi di metri cubi/anno), offerta in regime regolato.

LA CAPACITA’ DI RIGASSIFICAZIONE

Per quanto riguarda la capacità di rigassificazione annuale e giornaliera

UTILIZZO DELLE INFRASTRUTTURE

In coerenza con gli andamenti riscontrati a livello europeo, anche a livello italiano si rileva un aumento delle importazioni di Gnl che, nel 2021, sono state pari a circa 9,8 miliardi di Smc, corrispondenti a circa il 13% delle importazioni complessive di gas naturale e, nel 2022, sono aumentate di circa il 47% rispetto all’anno precedente, per un totale di circa 14,2 miliardi di Smc (20% delle importazioni complessive di gas naturale), a fronte di importazioni di gas naturale sostanzialmente stabili (-0,3%) rispetto al 2021 – si legge nel documento di Arera -. Per quanto riguarda i Paesi fornitori (…) la maggior parte delle importazioni di Gnl proviene da Qatar, Stati Uniti e Algeria. Gli Stati Uniti, in particolare, sono stati nel 2022 il secondo fornitore di Gnl in Italia, fornendo circa il 22% del Gnl importato; sono leggermente aumentate, dal 12% al 15% del totale, le forniture dall’Algeria. Le forniture dal Qatar, pur diminuite rispetto al 2021, nel 2022 rimangono le più consistenti (50% del totale del Gnl importato, rispetto al 75% del 2021)”.

TASSO MEDIO UTILIZZO DEI TRE TERMINALI ITALIANI

“L’andamento del tasso medio di utilizzo dei terminali di rigassificazione riflette il loro peso crescente per l’approvvigionamento di gas nel Paese – sottolinea Arera -: nell’anno 2022 il tasso di utilizzo medio dei tre terminali è stato dell’89% (69% per il terminale di Panigaglia e, rispettivamente, del 97% e 100% per i terminali Rovigo e di Livorno). Per il 2023 è previsto un ulteriore incremento del tasso di utilizzo per tutti i terminali considerati (prossimo al 100% per i terminali di Rovigo e Livorno, pari a circa il 74% per il terminale di Panigaglia)”.

I COSTI

“Nel corso del 5PR GNL, il rapporto tra i ricavi riconosciuti (costi di capitale, costi operativi e costi dell’energia per il funzionamento di base; la voce non include i costi variabili) e la capacità di rigassificazione disponibile, che può essere considerato come indicatore sintetico di costo del servizio di rigassificazione del Gnl, è risultato mediamente pari a circa 19,6 €/metro cubo liquido (corrispondenti a 3,1 €/MWh), in diminuzione rispetto a 21,3 €/metro cubo liquido nel 4PR GNL (3,3 €/MWh)”, si legge nel documento di Arera.

COPERTURA DEL COSTO DELLE INFRASTRUTTURE

“In relazione alla strategicità per il Paese delle infrastrutture di rigassificazione, il sistema tariffario italiano prevede che una parte del loro costo possa essere socializzata1 attraverso il c.d. fattore di copertura dei ricavi; la quota del costo di tali infrastrutture che viene effettivamente socializzata dipende dal regime cui sono soggette (regolato o in esenzione) e dal loro grado di utilizzo e conseguenti ricavi effettivamente conseguiti dalle imprese. Nel corso del 5PR GNL, per le capacità conferite dal 2020 al 2023, gli operatori hanno complessivamente ottenuto dagli utenti del servizio di rigassificazione un ricavo annuo pari mediamente a circa 127 milioni di euro, cui si somma per il terminale offshore di Rovigo un ricavo pro-forma sulla capacità in regime di esenzione pari mediamente a circa 272 milioni di euro”.

“I dati relativi all’anno 2022 mostrano un forte aumento dei ricavi derivanti da allocazione della capacità tramite procedure concorsuali rispetto agli anni precedenti; per alcuni operatori, tali ricavi sono risultati superiori ai ricavi di riferimento riconosciuti dall’Autorità. I dati preliminari relativi all’anno 2023 mostrano una tendenza ancora in crescita dei ricavi derivanti dalle procedure concorsuali e, attualmente, necessità di ricorrere al fattore di copertura dei ricavi per importi poco significativi, ferma restando la possibilità, tramite ulteriori allocazioni di capacità, che tale fabbisogno si riduca ulteriormente”, spiega Arera nel documento.

I NUOVI CRITERI IN CONSULTAZIONE

Arera ha innanzitutto deciso di confermare la durata del periodo di regolazione – pari a 4 anni – decorrenti dal 1 gennaio 2024.

L’Autorità ha poi deciso di confermare per il 6PR GNL “i criteri di determinazione dei ricavi di riferimento vigenti”. Al riguardo, “tenuto conto che il procedimento avviato con la deliberazione 271/2021/R/COM in materia di metodi e criteri di regolazione tariffaria ROSS-base è, ancora in corso, si ritiene opportuno rimandare al prossimo periodo di regolazione (decorrente dal 2028) la valutazione sull’opportunità di estendere anche al servizio di rigassificazione del Gnl i criteri di riconoscimento dei costi basati sulla spesa totale tipici dell’approccio ROSS in modo da offrire certezza regolatoria agli operatori del servizio di rigassificazione del Gnl”.

Per quanto riguarda i criteri di determinazione dei costi operativi riconosciuti “l’Autorità, per la determinazione delle tariffe per l’anno 2024, in continuità con il precedente periodo di regolazione, è orientata a fare riferimento ai costi effettivamente sostenuti dalle imprese di rigassificazione come risultanti dai bilanci certificati e dai conti separati presentati ai sensi del TIUC relativi all’ultimo esercizio disponibile” in questo caso il 2021, chiarisce Arera

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