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Gnl, perché il 2020 potrebbe chiudersi senza nuovi investimenti

Al contrario del 2019, in cui si erano registrati livelli record, il 2020 potrebbe chiudersi senza nuovi investimenti in impianti GNL: sarebbe la prima volta dal 1998

Per la prima volta in più di vent’anni, nel 2020 potrebbero non essere approvati nuovi progetti per l’esportazione di gas naturale liquefatto (GNL).

L’incertezza sulla domanda energetica e i prezzi bassi del petrolio e del gas – conseguenze della pandemia di COVID-19 – hanno spinto le aziende a rimandare le decisioni sui nuovi progetti e a ridurre gli investimenti nelle strutture già esistenti.

COSA DICONO WOODMAC E MCKINSEY

Al contrario del 2019, in cui si era registrato un livello record di approvazioni di nuovi impianti GNL, il 2020 potrebbe chiudersi senza nessuna decisione finale d’investimento (FID): l’ultima volta che si era verificato uno scenario del genere era il 1998, secondo la società di consulenza Wood Mackenzie.

McKinsey & Company si aspetta che tutti i nuovi progetti in fase pre-FID vengano rimandati di uno o due anni.

Prima della pandemia, però, le previsioni restituivano per il 2020 una situazione molto simile a quella del 2019, quando era stata approvata nuova capacità di export di GNL per oltre 70 milioni di tonnellate all’anno.

IL PROGETTO COSTA AZUL IN MESSICO

L’unico nuovo progetto sul GNL che, secondo gli analisti, potrebbe andare in porto quest’anno è il terminal di esportazione Energía Costa Azul, nel nord-ovest del Messico. L’azienda americana Sempra Energy è in trattative con il governo messicano: quest’ultimo, in cambio del permesso per l’esportazione, vorrebbe però che la società realizzasse un altro impianto che possa aiutare il Messico a vendere all’estero il gas in eccesso.

L’investimento di Sempra nel progetto Costa Azul ammonta a 1,9 miliardi di dollari.

LA SITUAZIONE NEGLI STATI UNITI

Al di là del Messico, le prospettive nel resto del Nord America sono ancora meno positive.

All’inizio del 2020 una decina di aziende nordamericane si erano dette intenzionate a procedere con le decisioni finali d’investimento entro la fine dell’anno. Giunta l’estate, però, il numero di quelle ancora interessate si era ridotto a quattro: una era Sempra Energy con Costa Azul; gli altri tre progetti riguardavano invece gli Stati Uniti. Due di questi ultimi sono poi stati rimandati al 2021, mentre del terzo ancora non si hanno notizie ufficiali.

Ma gli Stati Uniti potrebbero non avere bisogno di altri impianti per l’esportazione di GNL fino al 2025. Tra il 2019 e il 2020 nel paese sono entrati in attività impianti dalla capacità complessiva di oltre 37 milioni di tonnellate, contribuendo all’eccesso dell’offerta di gas. Secondo gli analisti, il posticipo dei nuovi investimenti potrebbe anche rivelarsi positivo per il bilanciamento del mercato.

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