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Gnl, l’Italia diventerà cliente fissa di Trump?

Per Massimo Mantovani, Chief Gas & Lng Marketing and Power Officer di Eni, l’Italia potrebbe rifornirsi di Gnl americano per i prossimi due anni

“Probabilmente per i prossimi due anni vedremo il gas naturale liquefatto statunitense in Italia”. E’ questo quanto ha ipotizzato al Cairo Massimo Mantovani, Chief Gas & Lng Marketing and Power Officer di Eni, parlando con i giornalisti a margine della conferenza economica Egyps 2019.

Il primo Gnl a stelle e strisce è arrivato in Italia nel settembre 2017: il rigassificatore di Rovigo, impianto offshore situato al largo delle coste venete, aveva ricevuto una nave carica di Gnl dal terminal Sabine Pass, in Louisiana, di proprietà della corporation Cheniere Energy. Ora, per necessità di diversificare le fonti e far fronte ad una domanda sempre crescente di gas, la cosa potrebbe ripetersi spesso.

“Molti dicono che il Gnl segue il denaro. In questo momento il mercato europeo offre un buon prezzo, sicuramente migliore del prezzo del mercato asiatico, considerando anche i costi di spedizione dagli Stati Uniti”, ha spiegato Mantovani, che ha aggiunto: “La questione chiave è il declino della produzione interna. Dobbiamo avere più importazioni. Penso che il gas russo, di cui siamo grandi compratori, sia essenziale per il mercato europeo, ma non può essere l’unica fonte”.

 

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