La partita delle nomine di Arera è tutt’altro che chiusa. Fonti di Energia Oltre confermano che Putti sarebbe ora il favorito per la presidenza, ma gli accordi su Commissari e spartizioni rischiano di saltare. Intanto il Governo pensa a un decreto per aggirare il principio delle competenze nella scelta del Collegio
La saga delle nomine di Arera proseguirà per tutto l’anno. Fonti di Energia Oltre confermano che l’outsider Pietro Maria Putti, ad del Gme, avrebbe superato il commissario per la siccità, Nicola Dell’Acqua, nella corsa alla Presidenza dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, come scrive oggi il Corriere della Sera. Ma non è l’unico nodo da sciogliere. Infatti, anche il precedente accordo sui Commissari rischia di saltare a causa della logica politica, a quanto apprende sempre Energia Oltre. Intanto, il Governo pensa a un intervento normativo per aggirare il nodo delle competenze.
IL GOVERNO CAMBIA LE REGOLE PER LE NOMINE DI ARERA?
Due mesi extra non sono bastati al Governo per trovare l’accordo politico sulla nuova Arera. Maggioranza e opposizione continuano a discutere sulle nomine, ma il regime di proroga di due mesi è agli sgoccioli. Infatti, terminerà l’8 ottobre. Per questa ragione, oggi dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri il decreto per prorogare fino a fine anno il mandato del Collegio. Guardando al futuro, però, il nodo fondamentale da rispettare nella scelta dei candidati per il nuovo Collegio dell’Autorità è il criterio della competenza.
Un principio centrale nella procedura prevista per il rinnovo di Arera, che prevede il via libera dei 2/3 dei componenti delle Commissioni Parlamentari competenti. Il Governo starebbe pensando di aggirare questo ostacolo riducendo la soglia per l’ufficializzazione dei nomi proposti dai ministeri dell’Ambiente e delle Imprese. Il principio fondante nella scelta del Collegio di Arera sarà sacrificato sull’altare delle spartizioni di poltrone?
PUTTI SUPERA DELL’ACQUA NELLA CORSA ALLA PRESIDENZA DI ARERA
L’outsider Pietro Maria Putti, ad del Gme, avrebbe superato, Nicola Dell’Acqua, nella corsa alla Presidenza dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Un’indiscrezione pubblicata su Il Corriere della Sera di oggi e confermata da fonti di Energia Oltre. Un vero e proprio ribaltamento di prospettiva rispetto a pochi giorni fa, quando il commissario per la siccità era dato per vincente nella partita per la successione di Stefano Besseghini.
IL REBUS DEI COMMISSARI DI ARERA
Il nome del presidente non è l’unico seme della discordia che blocca il rinnovo del Collegio di Arera. La difficoltà nel trovare un nome condiviso tra Governo e maggioranza per la poltrona più pesante dell’Autorità sta mettendo in discussione anche gli accordi presi sui Commissari di Arera.
Alessandro Bratti (PD) e Laura Ravetto (Lega) sono gli unici due candidati ad avere un posto (quasi) assicurato nel Collegio, secondo fonti certificate di Energia Oltre. Il Corriere della Sera scrive, invece, che la deputata della Lega “non sarebbe più in lista”.
CHI POTREBBE NON TROVARE POSTO
Giuseppe Moles (Forza Italia) e Gianni Girotto (M5S) rischiano di rimanere fuori dal nuovo Collegio di Arera. Infatti, secondo fonti di Energia Oltre, l’accordo sui Commissari faticosamente raggiunto tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia con Pd e M5S nei primi giorni di agosto sarebbe di nuovo in discussione. A farne le spese potrebbero essere proprio l’ad di Acquirente Unico e l’ex senatore pentastellato.
Il Fatto Quotidiano, invece, si mostra più ottimista. “I quattro componenti del collegio dovrebbero essere il forzista Giuseppe Moles (ad di Acquirente Unico), la legista Laura Ravetto, l’ex senatore M5S Gianni Girotto, e l’ex deputato Pd ed ex direttore generale di Ispra, Alessandro Bratti”.
L’UFFICILITA’ DELLA PROROGA ATTESA IN CDM
Intanto, per arginare il problema dello stallo politico, il Governo porterà nel CdM di oggi un decreto che permetterà all’attuale Collegio di rimanere in carica fino a fine anno. Un atto d’emergenza senza precedenti, spinto dalle brame della politica sull’autorità fortemente strategica. Tuttavia, la regolazione dovrà fare i conti con un Collegio di Arera “azzoppato”. Infatti, avrà poteri limitati agli atti di ordinaria amministrazione e a quelli indifferibili e urgenti. Tutte le altre misure e provvedimenti dovranno attendere (almeno) il prossimo anno.