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Nomine

Gse, Leu chiede al governo i motivi dei ritardi sul commissariamento

Muroni: Si fa presente che il presidente e un consigliere del Gse sarebbero entrambi riconducibili a una forza politica non più attualmente facente parte della maggioranza di Governo

Quali sono “i motivi che stanno ritardando la nomina del commissario e del vice commissario del Gse” e, nel caso, “se le circostanze ostative siano state superate e quali siano i tempi per la loro nomina oramai non più rinviabile”. È quanto chiede al presidente del Consiglio e ai ministri dello Sviluppo economico e dell’Economia, la deputata di Liberi e Uguali Rossella Muroni in un’interrogazione a risposta scritta.

COSA DICE IL MILLEPROROGHE

“Il decreto-legge ‘Milleproroghe’, all’articolo 40, ha stabilito che entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto medesimo pubblicato in Gazzetta ufficiale il 31 dicembre 2019, deve essere nominato il commissario e il vicecommissario per il Gse (Gestore servizi elettrici) che sostituisce il commissario ‘in caso di assenza o impedimento’; si è oramai a metà maggio 2020, ma non sono ancora stati nominati né il commissario né il vice commissario del Gse”, ha sottolineato la Muroni.

LA NUOVA DIRETTIVA DEL 14 APRILE 2020

“Si evidenzia che questo stallo potrebbe avere delle ricadute alla luce della nuova direttiva del 14 aprile 2020. Ciò perché prima di questo provvedimento il processo di nomina dei vertici delle aziende controllate nell’ambito di gruppi societari partecipati dal Ministero dell’economia e delle finanze aveva natura puramente formale – si legge nell’interrogazione -. In particolare, i vertici del consiglio di amministrazione del Gse si limitavano a recepire le indicazioni fornite dal Ministero di riferimento. Oggi non è più così. L’attuale consiglio di amministrazione del Gse ha il potere di definire anche il regolamento per la nomina dei vertici delle controllate, nonché predisporre l’elenco di nominativi da sottoporre al Ministero di riferimento; infatti, nella scorsa estate, il consiglio di amministrazione del Gse ha revocato le deleghe sul personale all’amministratore delegato. Di conseguenza, qualsiasi decisione importante viene ora assunta direttamente dal consiglio di amministrazione”.

I RISCHI

“A tal proposito, si fa presente che il presidente e un consigliere sarebbero entrambi riconducibili a una forza politica non più attualmente facente parte della maggioranza di Governo; è del tutto evidente che il rischio che si corre, in mancanza di nomina del commissario, è che sia l’attuale vertice del Gse, cioè di fatto il presidente, a nominare gli amministratori e gli organi delle società controllate che poi dureranno in carica per i successivi 3 anni”, prosegue l’interrogazione.

LE NOMINE

“Questo scenario si è peraltro già verificato rispetto alle nomine del nuovo organismo di vigilanza del Gse avvenute il 22 aprile 2020. Le procedure per l’individuazione dei soggetti meritevoli, a quanto consta all’interrogante, sarebbero infatti state effettuate in piena autonomia dal Gse, senza nessuna apparente condivisione con i Ministeri di riferimento e risulterebbero aver portato alla nomina di persone tutte riconducibili a forze appartenenti alle opposizioni; tra l’altro, le nomine sono avvenute dopo la norma che prevedeva il commissariamento del Gse”, ha evidenziato la Muroni che sulla base di queste premesse ha formulato le richieste a Palazzo Chigi, Mef e Mise.

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