Advertisement Skip to content
Effetto Sui Prezzi Al Carburante Della Guerra Hamas-israele

Ecco come la guerra in Israele sta facendo schizzare i prezzi della benzina

Gli allarmi dell’associazione dei consumatori: “Gli effetti della guerra in Israele potrebbero sentirsi da subito sulle tasche degli italiani, con un impatto fino a +390 milioni di euro al mese solo per i costi legati ai rifornimenti di carburante”

La guerra in Israele scatenata dal gruppo terroristico palestinese Hamas (qui gli approfondimenti di Start Magazine) potrebbe provocare, tra l’altro, un rialzo dei prezzi dei carburanti.

A lanciare l’allarme, in queste ore, sono le associazioni dei consumatori in Italia.

LA GUERRA IN ISRAELE: BOOM PREZZI AL CARBURANTE?

“Gli effetti della guerra in Israele potrebbero sentirsi da subito sulle tasche degli italiani, con un impatto fino a +390 milioni di euro al mese solo per i costi legati ai rifornimenti di carburante”, ha ammonito il Codacons. Oggi, infatti, si è registrata “un’impennata delle quotazioni del petrolio, con il Brent schizzato sopra gli 87 dollari al barile a seguito dello scoppio del conflitto”.

“Il calo dei listini alla pompa registrato negli ultimi giorni in Italia rischia di essere del tutto vanificato dagli effetti della guerra tra Hamas e Israele – aggiunge l’associazione – Sappiamo che ogni aumento delle quotazioni petrolifere si riflette in modo pressoché immediato sui prezzi di benzina e gasolio, e già domani potremmo assistere ad un assestamento al rialzo dei listini presso i distributori”.

Secondo il Codacons, “si tratterebbe di un danno evidente per le tasche dei cittadini: un aumento di 10 centesimi di euro al litro per benzina e gasolio equivale ad un maggior esborso pari a +5 euro a pieno, con un impatto stimabile in +390 milioni di euro al mese per le famiglie italiane solo per la voce rifornimenti di carburante”.

“A tale effetto diretto occorrerebbe poi aggiungere quello indiretto legato ai prezzi al dettaglio”, ha concluso il Codacons nella sua nota. “In presenza di rialzi per benzina e gasolio i listini dei prodotti trasportati, a partire dagli alimentari, subirebbero un aggravio come conseguenza dei maggiori costi di trasporto, con ulteriori ripercussioni negative per le famiglie”.

IL BOLLETTINO DEL MIMIT

Le prime avvisaglie concrete non sono ancora arrivate, come dimostra il bollettino reso noto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Secondo la rilevazione quotidiana diffusa dal ministero guidato da Adolfo Urso, infatti, il prezzo della benzina in modalità self in autostrada è sceso di due centesimi a 2,024 euro al litro mentre il prezzo medio del gasolio è sceso di 14 millesimi a 2 euro. Escludendo le autostrade, poi, in tutte le regioni la benzina è tornata sotto la soglia psicologica dei 2 euro (1,945 euro al litro) e nelle ultime due settimane si è avvertita una contrazione di 5,3 centesimi.

IL MONITO DEL MINISTERO DI ADOLFO URSO SUL LEGAME TRA I FATTI D’ISRAELE E I PREZZI AL CARBURANTE

La tendenza dei prezzi “al ribasso” dei carburanti, ha poi affermato in una nota lo stesso Mimit, “potrà purtroppo subire delle conseguenze negative a causa delle turbolenze sui mercati derivanti dall’attacco di Hamas a Israele e da quanto potrà conseguirne, come si evidenzia anche dall’impennata del prezzo del Brent nella giornata di oggi, cresciuto a più di 87 dollari”. Continua “a essere alta l’allerta del Mimit su questo fronte, attraverso le strutture di monitoraggio preposte”.

 

– Leggi anche: Hoekstra e Sefcovic stravolgeranno il Green Deal europeo?

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su