La contestazione di Hera è legata alla mancata indizione di una gara pubblica ma Verona replica che è tutto ok
Non accennano a placarsi le polemiche per il botta e risposta tra Hera e Agsm dopo “l’intervista al Sole 24 Ore del presidente della multiutility emiliana, Tomaso Tommasi di Vignano, che aveva parlato di mancato rispetto delle regole del gioco da parte dei promotori della grande intesa tra Agsm, la vicentina Aim e la lombarda A2A per far nascere la nuova ‘Multiutility del Veneto’”. A darne conto è il Corriere di Verona che anticipa la partenza da Verona “di un’epistola altrettanto dura e ‘pepata’” in risposta a quella di Hera recapitata nei giorni scorsi ad Agsm.
LO SCAMBIO DI ACCUSE
“La contestazione di Hera è legata alla mancata indizione di una gara pubblica per scegliere il partner industriale (e al posto di A2A avrebbero voluto esserci proprio gli emiliani) – scrive il Corriere di Verona -. Da Verona si replica soprattutto con due argomenti. In primo luogo, tutto l’iter seguito nell’operazione sarebbe stato convalidato da solidi pareri legali. Ma soprattutto, dicono i promotori di MuVen, la stessa Hera non avrebbe mai offerto intese paragonabili a quelle concordate con A2A e che si basano su diversi temi: c’è la ‘messa a disposizione’ di un termovalorizzatore, di cui hanno bisogno sia Verona che Vicenza, ma c’è anche il ‘patto di non concorrenza’, che A2A accettò solo dopo una sfibrante trattativa e che vieta al partner lombardo di venire a fare concorrenza a veronesi e vicentini nei territori del Veneto, del Trentino-Alto Adige e del Friuli”.
SI AVVICINA LA DATA PER CHIUDERE L’INTESA A FINE FEBBRAIO
“Intanto la data fissata per chiudere l’intesa (fine febbraio) si avvicina a grandi passi, e l’attività si fa frenetica. Il presidente di Agsm, Daniele Finocchiaro ha incontrato i presidenti e i direttori di tutte le società della Holding, ed ha spiegato, tra l’altro, il progetto per cui, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, nella nuova società Agsm-Aim-A2A sarà conferito dalla stessa A2A l’inceneritore di Parona di Lomellina, in provincia di Pavia, anche se poi i rifiuti veronesi e vicentini saranno probabilmente portati a Brescia (ma con tariffe preferenziali, visto che Agsm e Aim saranno socie di A2A, che possiede entrambi gli impianti).
DALL’EX PRESIDENTE DI AGSM PAROLE FEROCI SULL’ACCORDO
Molto duri i toni usati dall’ex presidente di Agsm, Michele Croce, raccolti sempre da quotidiano veronese: “’Pensavamo ad una svendita, – dice Croce – ma invece è un regalo, un regalo di Sboarina e Finocchiaro ai milanesi di A2A, a danno dei veronesi ovviamente’. Croce sostiene che ‘il 30% di Agsm-Aim, che sfiorano un valore di 2 miliardi di euro (Enterprise Value), vengono dati ad A2A in cambio di un inceneritore fotocopia di Ca’ del Bue (a letti fluidi!), vecchio di trent’anni, in fase di parziale rifacimento, con gestione in perdita in quanto sottoutilizzato al 43% perché non ha rifiuti disponibili da bruciare (…) Con il solo 30% di Agsm e Aim (neppure pagato), A2A ne esige anche il controllo – conclude Croce – e nominerebbe l’amministratore delegato: è un furto, semplicemente un furto’”.