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Autorità per l'energia elettrica e gas

Perché sul gas possiamo stare tranquilli in vista dell’inverno

La migliore disponibilità di energie rinnovabili e la produzione nucleare francese suggeriscono per quest’inverno una domanda di gas complessivamente più debole rispetto al precedente
La domanda europea di gas nei primi dieci mesi del 2023 è diminuita di quasi il 10% su base annua. La domanda rimane ben al di sotto dei livelli pre-crisi, sollevando dubbi sul fatto che alcune perdite possano essere permanenti. Tuttavia, scrive l’Oxford Institute for Energy Studies, un’analisi più attenta evidenzia delle notevoli differenze tra l’inizio e la fine dell’anno. Oltre la metà della riduzione della domanda si è verificata nel primo trimestre, quando vi era ancora un inverno mite, mentre nel secondo e terzo trimestre la riduzione della domanda di energia elettrica alimentata a gas ha assunto il ruolo di driver della riduzione dei consumi.

L’UTILIZZO DI GAS NELL’INDUSTRIA E NELLE PMI

L’uso del gas nel settore industriale e da parte delle piccole imprese ha mostrato segnali di ripresa nel terzo trimestre. Queste tendenze sono state confermate dai dati preliminari di ottobre. In questo settore, però, le aspettative di ripresa potrebbero essere di breve durata, considerando il generale peggioramento delle prospettive economiche in Europa.

Nei prossimi 6-9 mesi il fattore chiave potrebbe essere la domanda di prodotti finiti, piuttosto che i prezzi del gas, e questo potrebbe porre un limite a qualsiasi ripresa della domanda industriale.

LE PREVISIONI SULLA DOMANDA PER QUEST’INVERNO

Nel settore energetico, la migliore disponibilità di energie rinnovabili e la produzione nucleare francese, in linea con l’obiettivo di EDF, suggeriscono una domanda di gas complessivamente più debole quest’inverno rispetto allo scorso anno, anche se i giorni con scarsa disponibilità di vento segneranno senza dubbio un picco a breve termine nell’uso di gas.

La maggiore incertezza riguardo al consumo di gas quest’inverno proviene dal settore residenziale e commerciale, anche supponendo che la moderazione della domanda dei consumatori continuerà in una certa misura, in un contesto di prezzi del gas più bassi. La correlazione tra temperature e consumo non tornerà ai livelli pre-crisi, ma delle stime approssimative mostrano che, se l’inverno 2023/24 fosse molto più freddo del precedente, potrebbero aggiungersi fino a 20-30 miliardi di metri cubi.

IL CALO DELLA DOMANDA DI GAS NEL 2022

La domanda di gas in Europa lo scorso anno è diminuita del 13% a causa delle temperature calde, della risposta alla domanda prezzi record e di ulteriori risparmi energetici dovuti al cambiamento dei comportamenti dei consumatori. Nel 2023 questa tendenza in gran parte è proseguita, con un consumo di gas in calo di quasi il 10% su base annua nei primi dieci mesi (-32 miliardi di metri cubi). La domanda è rimasta ben al di sotto dei livelli pre-crisi, sollevando dubbi sul fatto che alcune perdite di domanda possano essere state permanenti. 

L’entità del calo su base annua si è ridotta dal 12% del primo trimestre al 9% nel secondo trimestre e all’8% nel terzo. I dati preliminari di ottobre indicano un calo ancora più limitato, pari solo a circa l’1%. Un’analisi settoriale evidenzia alcuni dei fattori chiave alla base di questi cambiamenti. Finora quest’anno oltre la metà della riduzione della domanda si è verificata nel primo trimestre sulla scia del clima insolitamente mite in gran parte dell’Europa a gennaio e poi a marzo, di una ripresa industriale limitata e di una domanda di elettricità contenuta combinata con una maggiore disponibilità di energie rinnovabili (idroelettrica, eolica e solare). ). Ciò ha rappresentato una perdita di oltre 18 miliardi di metri cubi su base annua.

Dopo marzo – quando la domanda di riscaldamento degli ambienti generalmente si riduce rapidamente e si avvicina allo zero, il secondo e il terzo trimestre hanno continuato la tendenza al ribasso, ma questa volta principalmente a causa di fattori non legati alle condizioni meteorologiche.

IL RITORNO DELLA FLOTTA NUCLEARE FRANCESE E LA RIPRESA DEI CONSUMI DI GAS

L’utilizzo del gas nel settore energetico ha continuato a diminuire durante tutto l’anno a seguito del progressivo ritorno della flotta nucleare francese e della forte disponibilità di fonti rinnovabili. L’evoluzione più interessante si è verificata nel settore industriale, con la domanda di gas ben al di sotto dei livelli del 2022 all’inizio dell’anno (-15% nel primo trimestre).

Il consumo di gas nel terzo trimestre è progressivamente tornato ai livelli del 2022, e i dati preliminari per ottobre 2023 mostrano una crescita del 14% su base annua. Anche il settore residenziale e commerciale ha iniziato a riprendersi dal secondo trimestre, molto probabilmente a causa della crescente domanda di gas da parte delle piccole imprese. Probabilmente, si legge ancora nell’analisi dell’OIES, è troppo presto per parlare di ripresa, poiché i fondamentali puntano verso una crescita limitata per i prossimi mesi, a meno che l’inverno in Europa non sarà molto freddo.

Una lezione fondamentale appresa negli ultimi due anni è che la risposta della domanda a breve termine alle variazioni dei prezzi del gas non è semplice. Considerando però tutti i fattori che influiscono sull’uso del gas in Europa, si prevede che quest’anno la domanda diminuirà di circa l’8%, trainata dal settore energetico e tenendo conto della possibilità di alcuni giorni di clima più freddo a novembre-dicembre, che potrebbe innescare una maggiore domanda di riscaldamento. Nel 2024 ci saranno molti altri fattori da considerare, ma si prevede che il continuo minor utilizzo di gas nella produzione di energia sarà controbilanciato da un suo maggiore utilizzo negli altri settori, e nel corso dell’anno potrebbe far aumentare marginalmente la domanda.

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